Scuola e Lavoro
Ex Om, l'Agenzia delle Entrate vuole indietro il Tfr
La richiesta è relativa al 2014 e riguarda 200 operai. Situazione sempre più complicata
Bari - mercoledì 25 luglio 2018
10.00
Non c'è limite al peggio per gli operai ex Om di Bari. In un momento molto delicato della vertenza e della vita dei 170 ex dipendenti della ormai fallita Tua Industries giunge, come un fulmine a ciel sereno, la richiesta, da parte dell'agenzia delle entrate, del Tfr che è stato loro liquidato nel 2014. Sono circa 200 i destinatari di tale richiesta, essendo riferita ad un periodo passato relativo a quando la proprietà della società era ancora della Kion.
Le cartelle riguardano cifre che vanno da un minimo di 150 euro fino anche a 2-3 mila euro. Cifre che ad oggi per gli ex Om risultano più che difficili, in alcuni casi proprio impossibili da pagare, essendo gli stessi senza alcun reddito da ormai 7 mesi.
«Non abbiamo ancora avuto modo di parlarne con qualcuno per capire bene la situazione – ci dice uno degli operai – ci è comunque stato consigliato di chiedere la rateizzazione per le cifre più alte, anche se questo comporterebbe il dover pagare interessi del 3,5%. Non sappiamo che fare».
La situazione d'altronde è molto complicata. Mentre alcuni di loro continuano un presidio in piazza Prefettura sperando che possa far sì che qualcuno dia loro risposte sulla vertenza quanto prima, la data del 28 luglio ovvero della prima udienza a Torino per il fallimento Tua Industries è sempre più vicina, e Selectika (l'azienda che più di altre sembra essere interessata alla reindustrializzazione) ha rinviato l'appuntamento in Regione. La prossima convocazione tra le parti è prevista per il 3 agosto alle 12 e si attende anche riscontro dal MiSE per l'appuntamento richiesto dai sindacati.
Le cartelle riguardano cifre che vanno da un minimo di 150 euro fino anche a 2-3 mila euro. Cifre che ad oggi per gli ex Om risultano più che difficili, in alcuni casi proprio impossibili da pagare, essendo gli stessi senza alcun reddito da ormai 7 mesi.
«Non abbiamo ancora avuto modo di parlarne con qualcuno per capire bene la situazione – ci dice uno degli operai – ci è comunque stato consigliato di chiedere la rateizzazione per le cifre più alte, anche se questo comporterebbe il dover pagare interessi del 3,5%. Non sappiamo che fare».
La situazione d'altronde è molto complicata. Mentre alcuni di loro continuano un presidio in piazza Prefettura sperando che possa far sì che qualcuno dia loro risposte sulla vertenza quanto prima, la data del 28 luglio ovvero della prima udienza a Torino per il fallimento Tua Industries è sempre più vicina, e Selectika (l'azienda che più di altre sembra essere interessata alla reindustrializzazione) ha rinviato l'appuntamento in Regione. La prossima convocazione tra le parti è prevista per il 3 agosto alle 12 e si attende anche riscontro dal MiSE per l'appuntamento richiesto dai sindacati.