Scuola e Lavoro
Ex OM di Bari, l'Inps non paga la cassa integrazione ma invia cartelle esattoriali
UglM: Necessario intervenire al più presto su questo dramma sociale affinché queste persone non vengano discriminate ulteriormente
Bari - giovedì 9 aprile 2020
14.41
La storia si ripete per gli ex Om di Bari. Dopo l'agenzia delle entrate che nel 2018 aveva chiesto indietro il Tfr agli operai, quest'anno, in piena emergenza Coronavirus, è L'Inps a mandare loro cartelle esattoriali. In questo caso, la richiesta riguarda la restituzione di somme a seguito di controlli sugli anni precedenti (sembrerebbero riguardare il 2014 e i 2015).
Una vicenda davvero senza fine quella degli ormai circa 150 operai rimasti, in attesa da novembre che proprio l'Inps pubblichi una circolare che permetta loro di avere la mobilità in deroga, vicenda sulla quale sembrava essersi giunti a mettere la parola fine grazie alla firma di un apposito emendamento a fine ottobre. Ma al momento non c'è traccia del sussidio e, inoltre, gli operai non rientrano nemmeno in nessuna delle categorie previste dalla agevolazioni elargite con il decreto Cura Italia.
«Dopo aver pensato a garantire con i decreti un beneficio in favore di varie tipologie di lavoratori e famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid19 - scrivono in una lettera al Governo e a tutte le istituzioni da UglM Bari - ricordatevi che avete dimenticato i lavoratori ex Om che sono in attesa dal mese di novembre 2019 della pubblicazione di una circolare da parte di INPS per potersi vedere riconoscere l'indennità di mobilità in deroga».
«Questi 150 ex lavoratori - sottolineano - non rientrano in nessuna delle misure di sostegno attuate dal Governo, vivono una vertenza da 9 anni, non percepiscono nessun reddito dal mese di Giugno 2019 e, come tutti gli italiani, stanno osservando le restrizioni imposte "senza soldi". Intervenite al più presto su questo dramma sociale affinché queste persone non vengano discriminate ulteriormente».
Al momento quindi al danno, si aggiunge la beffa. Non solo si trovano senza alcune reddito, ma viene chiesto loro di ridare indietro dei soldi.
Una vicenda davvero senza fine quella degli ormai circa 150 operai rimasti, in attesa da novembre che proprio l'Inps pubblichi una circolare che permetta loro di avere la mobilità in deroga, vicenda sulla quale sembrava essersi giunti a mettere la parola fine grazie alla firma di un apposito emendamento a fine ottobre. Ma al momento non c'è traccia del sussidio e, inoltre, gli operai non rientrano nemmeno in nessuna delle categorie previste dalla agevolazioni elargite con il decreto Cura Italia.
«Dopo aver pensato a garantire con i decreti un beneficio in favore di varie tipologie di lavoratori e famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid19 - scrivono in una lettera al Governo e a tutte le istituzioni da UglM Bari - ricordatevi che avete dimenticato i lavoratori ex Om che sono in attesa dal mese di novembre 2019 della pubblicazione di una circolare da parte di INPS per potersi vedere riconoscere l'indennità di mobilità in deroga».
«Questi 150 ex lavoratori - sottolineano - non rientrano in nessuna delle misure di sostegno attuate dal Governo, vivono una vertenza da 9 anni, non percepiscono nessun reddito dal mese di Giugno 2019 e, come tutti gli italiani, stanno osservando le restrizioni imposte "senza soldi". Intervenite al più presto su questo dramma sociale affinché queste persone non vengano discriminate ulteriormente».
Al momento quindi al danno, si aggiunge la beffa. Non solo si trovano senza alcune reddito, ma viene chiesto loro di ridare indietro dei soldi.