Cronaca
Faida tra Vavalle e Strisciuglio, tre condanne per l'agguato del 2022
Inflitti in primo grado 9 anni e 4 mesi di reclusione a Gennaro Sardella, 3 anni ai fratelli Leonardo e Nicola Cassano
Bari - venerdì 19 aprile 2024
22.53
Tre condanne in primo grado per l'agguato mafioso del 2022 al rione San Paolo di Bari, uno degli episodi di quella che per la Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese è una ventennale faida tra la famiglia Vavalle e il clan Strisciuglio. Al centro dell'indagine il tentato omicidio di Francesco Vavalle, di 21 anni.
Per quell'episodio, la giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Ilaria Casu, ha condannato il 22enne Gennaro Sardella a 9 anni e 4 mesi di reclusione perché ritenuto l'esecutore materiale del tentato omicidio e i fratelli Leonardo e Nicola Cassano, di 30 e 25 anni, a 3 anni quali presunti mandanti della spedizione punitiva, imputati per porto e detenzione d'arma da fuoco. Tra marzo e agosto di quell'anno, quattro sono stati i violenti episodi d'intimidazione a colpi di pistola.
Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pubblico ministero antimafia Fabio Buquicchio, i due Cassano, vicini alla famiglia malavitosa degli Strisciuglio, avrebbero ordinato a Sardella di ammazzare Vavalle. A documentare l'agguato, fatto di inseguimenti, speronamenti e spari, c'è anche un video in cui i due Vavalle vengono sorpresi da due uomini a bordo di una moto: quello seduto dietro - poi identificato in Sardella - impugna una pistola, la punta contro Francesco e spara.
Partono sette colpi. Il più grande dei Vavalle, Giuseppe, prova a speronare i sicari che lo evitano e riescono ad allontanarsi. L'agguato sarebbe stata organizzata «per rispondere alle aggressioni del gruppo criminale rivale» nell'ambito della «gestione degli affari illeciti». A conferma delle fibrillazioni che animavano il rione.
Per quell'episodio, la giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Ilaria Casu, ha condannato il 22enne Gennaro Sardella a 9 anni e 4 mesi di reclusione perché ritenuto l'esecutore materiale del tentato omicidio e i fratelli Leonardo e Nicola Cassano, di 30 e 25 anni, a 3 anni quali presunti mandanti della spedizione punitiva, imputati per porto e detenzione d'arma da fuoco. Tra marzo e agosto di quell'anno, quattro sono stati i violenti episodi d'intimidazione a colpi di pistola.
Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pubblico ministero antimafia Fabio Buquicchio, i due Cassano, vicini alla famiglia malavitosa degli Strisciuglio, avrebbero ordinato a Sardella di ammazzare Vavalle. A documentare l'agguato, fatto di inseguimenti, speronamenti e spari, c'è anche un video in cui i due Vavalle vengono sorpresi da due uomini a bordo di una moto: quello seduto dietro - poi identificato in Sardella - impugna una pistola, la punta contro Francesco e spara.
Partono sette colpi. Il più grande dei Vavalle, Giuseppe, prova a speronare i sicari che lo evitano e riescono ad allontanarsi. L'agguato sarebbe stata organizzata «per rispondere alle aggressioni del gruppo criminale rivale» nell'ambito della «gestione degli affari illeciti». A conferma delle fibrillazioni che animavano il rione.