Politica
Felice Spaccavento, 3 domande per 3 risposte: «Le vostre, le mie»
Il candidato consigliere della lista Puglia Solidale e Verde alle Elezioni Regionali Puglia 2020 si racconta
Bari - mercoledì 5 agosto 2020
10.39 Sponsorizzato
Condividiamo la lettera aperta "Le vostre domande, le mie risposte" del dott. Felice Spaccavento, candidato consigliere della lista Puglia Solidale e Verde alle Elezioni Regionali Puglia 2020, a sostegno di Michele Emiliano .
«3 domande mi vengono rivolte con costanza da quando ho ufficializzato la mia candidatura. Sono sistematiche ed arrivano dalle persone più disparate: i miei affetti, pazienti e colleghi, competitors e stampa locale. Ho deciso di condividerle pubblicamente, assieme alle mie risposte, affinché chi non ha la possibilità di incontrarmi personalmente possa conoscere una parte del mio pensiero ed orientare con consapevolezza la sua scelta elettorale.
1 - Sei un bravo dottore, chi te l'ha fatto fare a candidarti?
La mia candidatura alle prossime elezioni regionali rappresenta l'evoluzione naturale di un percorso iniziato nel 2016. 4 anni fa, da medico e conoscitore delle problematiche del nostro sistema sanitario, ho intrapreso una battaglia appassionante: assieme a una rete di associazioni, pazienti e colleghi mi sono battuto affinché anche il territorio del Nord barese, come quello del Sud, potesse avere il suo Ospedale Unico di Primo Livello. La battaglia è stata vinta: fra 5 anni l'ospedale sorgerà fra Molfetta e Bisceglie. Non finisce qui: nello stesso anno sono stato promotore della "Carta di Ruvo", un documento attraverso cui abbiamo chiesto alla Regione Puglia di impegnarsi ufficialmente ad attivare meccanismi partecipativi con le Città di Molfetta, Corato, Terlizzi, Giovinazzo, Bitonto, Ruvo e le relative frazioni di Mariotto, Palombaio e Calendano, per un bacino totale di circa 200 mila abitanti. Il senso della Carta è questo: affinché il nuovo Ospedale Unico sia davvero eccellente è necessario che il Governo Regionale conosca i reali bisogno del territorio e per farlo deve interpellare cittadini, associazioni e personale sanitario. Solo attraverso la consultazione partecipata riusciremo a dare una specifica missione agli ospedali che già esistono nelle nostre città e, allo stesso tempo, ad ottenere il massimo dal nuovo presidio di prossima realizzazione. La carta è stata firmata e sottoscritta da me, in veste di coordinatore del "Progetto Ospedale Unico del Nord Barese" e dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell'Ottobre 2016.
La mia candidatura è un'evoluzione naturale di questo processo perché, ora come allora, rappresento la voce di tutti i cittadini che pretendono e chiedono una sanità migliore. Sono un tecnico al servizio della salute.
2 - Riuscirai ancora ad occuparti dei tuoi malati, sia durante la campagna elettorale, sia da consigliere?
Per me la campagna elettorale, più che un momento di propaganda, è (e deve essere) un momento di ascolto. L'ascolto degli altri mi appartiene come persona, come medico e, oggi, anche come "propositore politico". Ascolto e vivo quotidianamente i problemi legati alla "salute" e alla "sanità", so quanto un paziente che entra in ospedale possa sentirsi smarrito e solo e conosco la lotta quotidiana fra personale sanitario e le inutili burocrazie che rallentano il processo di cura, ché la burocrazia non ha gli stessi tempi della salute. Tutto ciò mi ha dato la consapevolezza che abbiamo un bisogno improcrastinabile: rivoluzionare il sistema sanitario regionale rendendolo più strutturato, efficiente e, più di tutto, umanizzato.
Quindi riformulo la domanda: se non mi candidassi in questo momento particolare, potrei garantire ai miei malati la dignità delle cure che meritano? La risposta è proprio nella mia candidatura, con cui metto a disposizione degli altri le mie competenze, il mio impegno, le mie idee, il mio tempo e la mia passione.
Con la mia candidatura non intendo abbandonare i miei pazienti, anzi, da consigliere intendo battermi per loro sui banchi del Consiglio Regionale. Continuerei ad assistere chi ha bisogno, nella sua casa, in ambulatorio o in hospice, proprio come faccio ora e come non smetterei mai di fare, perché sono una parte importante del mio vivere quotidiano.
Ora è il momento di combattere, con il sostegno della comunità tutta, perché quanto ottenuto con la Carta di Ruvo diventi realtà. Dobbiamo lottare anche affinché il percorso di territorialità già avviato dalla Regione Puglia si completi con la messa in sicurezza dei presidi sanitari esistenti e con la costituzione di una rete territoriale sanitaria, socio sanitaria, riabilitativa e residenziale solida e moderna. Dobbiamo mettere realmente "il Malato al centro" e la Carta di Ruvo, con le sue evoluzioni condivise e partecipate, se portata a gran voce nel Consiglio della Regione Puglia, potrà essere la base per una vera e propria Carta Regionale della Salute. Questo sarà il nostro manifesto, questo è il cardine del mio programma sul tema "Salute".
3 - Sarai tu il prossimo Assessore alla Sanità della Regione Puglia?
Anzitutto ci tengo a ricordare il lavoro gravoso e delicato svolto dall'attuale Assessorato alla Sanità (la cui delega, come noto a tutti, è stata mantenuta dal Presidente della Regione) nella fase di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. I dati epidemiologici disponibili parlano chiaro, e mi rammarico perché alcuni non ne ravvedono i meriti dovuti. Meriti, non dimentichiamolo, da attribuire anche a chi, col suo lavoro quotidiano, ha contribuito a fare la differenza: operatori sanitari, volontari, addetti ai pubblici servizi e forze dell'ordine che hanno combattuto in prima persona, a servizio della comunità tutta. Lo dico "in scienza e coscienza", con la stessa onestà intellettuale che in alcuni momenti mi ha visto in contrapposizione con il Presidente Emiliano e in altri in forte condivisione emotiva, come nel tragico 12 luglio di quattro anni fa, con il tremendo incidente ferroviario tra Andria e Corato.
Per rispondere alla domanda posso dire che, a mio avviso, la competenza tecnica ed esperta in sanità può rappresentare un valore aggiunto per la gestione dell'Assessorato, al di là della figura che sarà individuata, con l'auspicabile obiettivo di creare una Sanità di qualità. Per tutti, indistintamente. Questo è il mio obiettivo e il mio impegno di medico e candidato. La mia promessa e la mia firma. Ho bisogno di voi, di tanti di voi che credano in me e che scelgano di scrivere il mio nome sulla propria scheda elettorale. E il mio nome sarà il nome di ciascuno di voi. Questa è la mia promessa».
«3 domande mi vengono rivolte con costanza da quando ho ufficializzato la mia candidatura. Sono sistematiche ed arrivano dalle persone più disparate: i miei affetti, pazienti e colleghi, competitors e stampa locale. Ho deciso di condividerle pubblicamente, assieme alle mie risposte, affinché chi non ha la possibilità di incontrarmi personalmente possa conoscere una parte del mio pensiero ed orientare con consapevolezza la sua scelta elettorale.
1 - Sei un bravo dottore, chi te l'ha fatto fare a candidarti?
La mia candidatura alle prossime elezioni regionali rappresenta l'evoluzione naturale di un percorso iniziato nel 2016. 4 anni fa, da medico e conoscitore delle problematiche del nostro sistema sanitario, ho intrapreso una battaglia appassionante: assieme a una rete di associazioni, pazienti e colleghi mi sono battuto affinché anche il territorio del Nord barese, come quello del Sud, potesse avere il suo Ospedale Unico di Primo Livello. La battaglia è stata vinta: fra 5 anni l'ospedale sorgerà fra Molfetta e Bisceglie. Non finisce qui: nello stesso anno sono stato promotore della "Carta di Ruvo", un documento attraverso cui abbiamo chiesto alla Regione Puglia di impegnarsi ufficialmente ad attivare meccanismi partecipativi con le Città di Molfetta, Corato, Terlizzi, Giovinazzo, Bitonto, Ruvo e le relative frazioni di Mariotto, Palombaio e Calendano, per un bacino totale di circa 200 mila abitanti. Il senso della Carta è questo: affinché il nuovo Ospedale Unico sia davvero eccellente è necessario che il Governo Regionale conosca i reali bisogno del territorio e per farlo deve interpellare cittadini, associazioni e personale sanitario. Solo attraverso la consultazione partecipata riusciremo a dare una specifica missione agli ospedali che già esistono nelle nostre città e, allo stesso tempo, ad ottenere il massimo dal nuovo presidio di prossima realizzazione. La carta è stata firmata e sottoscritta da me, in veste di coordinatore del "Progetto Ospedale Unico del Nord Barese" e dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell'Ottobre 2016.
La mia candidatura è un'evoluzione naturale di questo processo perché, ora come allora, rappresento la voce di tutti i cittadini che pretendono e chiedono una sanità migliore. Sono un tecnico al servizio della salute.
2 - Riuscirai ancora ad occuparti dei tuoi malati, sia durante la campagna elettorale, sia da consigliere?
Per me la campagna elettorale, più che un momento di propaganda, è (e deve essere) un momento di ascolto. L'ascolto degli altri mi appartiene come persona, come medico e, oggi, anche come "propositore politico". Ascolto e vivo quotidianamente i problemi legati alla "salute" e alla "sanità", so quanto un paziente che entra in ospedale possa sentirsi smarrito e solo e conosco la lotta quotidiana fra personale sanitario e le inutili burocrazie che rallentano il processo di cura, ché la burocrazia non ha gli stessi tempi della salute. Tutto ciò mi ha dato la consapevolezza che abbiamo un bisogno improcrastinabile: rivoluzionare il sistema sanitario regionale rendendolo più strutturato, efficiente e, più di tutto, umanizzato.
Quindi riformulo la domanda: se non mi candidassi in questo momento particolare, potrei garantire ai miei malati la dignità delle cure che meritano? La risposta è proprio nella mia candidatura, con cui metto a disposizione degli altri le mie competenze, il mio impegno, le mie idee, il mio tempo e la mia passione.
Con la mia candidatura non intendo abbandonare i miei pazienti, anzi, da consigliere intendo battermi per loro sui banchi del Consiglio Regionale. Continuerei ad assistere chi ha bisogno, nella sua casa, in ambulatorio o in hospice, proprio come faccio ora e come non smetterei mai di fare, perché sono una parte importante del mio vivere quotidiano.
Ora è il momento di combattere, con il sostegno della comunità tutta, perché quanto ottenuto con la Carta di Ruvo diventi realtà. Dobbiamo lottare anche affinché il percorso di territorialità già avviato dalla Regione Puglia si completi con la messa in sicurezza dei presidi sanitari esistenti e con la costituzione di una rete territoriale sanitaria, socio sanitaria, riabilitativa e residenziale solida e moderna. Dobbiamo mettere realmente "il Malato al centro" e la Carta di Ruvo, con le sue evoluzioni condivise e partecipate, se portata a gran voce nel Consiglio della Regione Puglia, potrà essere la base per una vera e propria Carta Regionale della Salute. Questo sarà il nostro manifesto, questo è il cardine del mio programma sul tema "Salute".
3 - Sarai tu il prossimo Assessore alla Sanità della Regione Puglia?
Anzitutto ci tengo a ricordare il lavoro gravoso e delicato svolto dall'attuale Assessorato alla Sanità (la cui delega, come noto a tutti, è stata mantenuta dal Presidente della Regione) nella fase di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. I dati epidemiologici disponibili parlano chiaro, e mi rammarico perché alcuni non ne ravvedono i meriti dovuti. Meriti, non dimentichiamolo, da attribuire anche a chi, col suo lavoro quotidiano, ha contribuito a fare la differenza: operatori sanitari, volontari, addetti ai pubblici servizi e forze dell'ordine che hanno combattuto in prima persona, a servizio della comunità tutta. Lo dico "in scienza e coscienza", con la stessa onestà intellettuale che in alcuni momenti mi ha visto in contrapposizione con il Presidente Emiliano e in altri in forte condivisione emotiva, come nel tragico 12 luglio di quattro anni fa, con il tremendo incidente ferroviario tra Andria e Corato.
Per rispondere alla domanda posso dire che, a mio avviso, la competenza tecnica ed esperta in sanità può rappresentare un valore aggiunto per la gestione dell'Assessorato, al di là della figura che sarà individuata, con l'auspicabile obiettivo di creare una Sanità di qualità. Per tutti, indistintamente. Questo è il mio obiettivo e il mio impegno di medico e candidato. La mia promessa e la mia firma. Ho bisogno di voi, di tanti di voi che credano in me e che scelgano di scrivere il mio nome sulla propria scheda elettorale. E il mio nome sarà il nome di ciascuno di voi. Questa è la mia promessa».