Attualità
Feto di gomma gadget a Verona, Arcigay Bari: «Noi vogliamo distribuire diritti»
L'associazione lancia via social un 'appello al sindaco e al presidente della Regione affinché dimostrino contrarietà
Bari - sabato 30 marzo 2019
Dopo settimane di polemiche si è aperto ieri a Verona il Congresso Mondiale delle Famiglie. E la tre giorni già sta facendo parlare di sé e non in modo positivo, dato che nella prima giornata sembra sia stato consegnato ai partecipanti un "gadget" di gomma rappresentante un feto di dieci settimane, una provocazione per rafforzare l'idea di contrarietà all'aborto dei sostenitori della "famiglia tradizionale". Non sono mancati i commenti, quasi tutti contrari all'iniziativa, e anche Bari fa sentire la sua voce attraverso Arcigay. L'associazione, tramite la propria pagina Facebook, ha fatto un appello al sindaco, Antonio Decaro, al governatore Emiliano e ai cittadini.
«A Verona distribuiscono feti di gomma - scrivono - noi nella nostra Bari vogliamo distribuire diritti, amore per tutti e tutte e uguaglianza. Chiediamo al sindaco, Antonio Decaro, e al governatore, Michele Emiliano, di esporre sulla facciata del comune la bandiera rainbow simbolo storico delle lotte del movimento LGBTQI, in segno di protesta al vergognoso congresso delle famiglie e alla violenta propaganda xenofoba, omofoba e patriarcale che si sta consumando a Verona. Un gesto che molte altre amministrazioni comunali e regionali stanno mettendo in atto in queste ore (ricordiamo ad esempio Torino dove la sindaca Appendino ha fatto esporre uno striscione in questo senso, ndr). Chiediamo che il gesto venga accompagnato da una dichiarazione di contrarietà di quanto sta avvenendo in un'altra parte del nostro Paese dimostrando che in Puglia e a Bari non si vuole lasciare spazio a ogni tipo di discriminazione. Chiediamo a tutti i soggetti politici, cittadini di aderire a questa nostra richiesta e ad ogni singolo cittadino di esporre un fascio rainbow fuori dalla propria abitazione. Chiediamo che la torre del palazzo della provincia in questi tre giorni venga illuminata con i colori dell'arcobaleno».
Nel frattempo in serata è giunta la smentita degli organizzatori in merito alla presenza di un simile gadget. «Non esiste alcun gadget del Congresso di Verona - dichiarano gli organizzatori del congresso delle famiglie Toni Brandi e Jacopo Coghe - La riproduzione di un feto di 11 settimane è un residuo della vecchia campagna che ha reso famosa l'associazione provita e che comprese anche l'affissione del manifesto grande quanto la facciata di un palazzo. Fu creata per aprire un dibattito sulla vita. E sulla vita ci concentriamo».
«A Verona distribuiscono feti di gomma - scrivono - noi nella nostra Bari vogliamo distribuire diritti, amore per tutti e tutte e uguaglianza. Chiediamo al sindaco, Antonio Decaro, e al governatore, Michele Emiliano, di esporre sulla facciata del comune la bandiera rainbow simbolo storico delle lotte del movimento LGBTQI, in segno di protesta al vergognoso congresso delle famiglie e alla violenta propaganda xenofoba, omofoba e patriarcale che si sta consumando a Verona. Un gesto che molte altre amministrazioni comunali e regionali stanno mettendo in atto in queste ore (ricordiamo ad esempio Torino dove la sindaca Appendino ha fatto esporre uno striscione in questo senso, ndr). Chiediamo che il gesto venga accompagnato da una dichiarazione di contrarietà di quanto sta avvenendo in un'altra parte del nostro Paese dimostrando che in Puglia e a Bari non si vuole lasciare spazio a ogni tipo di discriminazione. Chiediamo a tutti i soggetti politici, cittadini di aderire a questa nostra richiesta e ad ogni singolo cittadino di esporre un fascio rainbow fuori dalla propria abitazione. Chiediamo che la torre del palazzo della provincia in questi tre giorni venga illuminata con i colori dell'arcobaleno».
Nel frattempo in serata è giunta la smentita degli organizzatori in merito alla presenza di un simile gadget. «Non esiste alcun gadget del Congresso di Verona - dichiarano gli organizzatori del congresso delle famiglie Toni Brandi e Jacopo Coghe - La riproduzione di un feto di 11 settimane è un residuo della vecchia campagna che ha reso famosa l'associazione provita e che comprese anche l'affissione del manifesto grande quanto la facciata di un palazzo. Fu creata per aprire un dibattito sulla vita. E sulla vita ci concentriamo».