Politica
Fiera del Levante, il M5S spinge sul piano alternativo
L'accordo stenta a prender piede, così interviene il deputato L'Abbate
Bari - mercoledì 5 luglio 2017
Comunicato Stampa
Un bando discusso, una gara deserta che vide solamente al secondo tentativo una singola candidatura ovvero quella della già socia Camera di Commercio di Bari che avrebbe preso in gestione la storica Fiera del Levante realizzando, con una quota maggioritaria del 90%, una NewCo con Fiera Bologna e un futuro che stenta ad arrivare, mettendo a rischio posti di lavoro e il prestigio di oltre 80 anni di storia. A non credere mai nel percorso intrapreso dai vertici, poi dimissionari, della Caravella sia per un mancato pieno rispetto normativo sia per questione di opportunità prettamente economiche e di scelte industriali è stato il Movimento 5 Stelle che ha presentato interrogazioni sia a Montecitorio con il deputato Giuseppe L'Abbate, sia in viale Capruzzi con Antonella Laricchia nonché al Comune di Bari con il consigliere Sabino Mangano.
"I fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione. Due lunghi anni di attesa, 24 mesi di puro immobilismo che non hanno mosso un passo nella direzione futura che si intende intraprendere per la Fiera del Levante di Bari – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate (M5S), autore di una interrogazione parlamentare tuttora in attesa di risposta sulla cosiddetta "privatizzazione" della Caravella – Non abbiamo mai creduto alla fantomatica NewCo tra la Camera di Commercio di Bari e Bologna Fiere. Ora, in nostra compagnia, esasperati dalle false promesse non mantenute, scendono in campo anche le forze sindacali, indicando una possibile alternativa. Non possiamo che esserne piacevolmente d'accordo. Del resto – prosegue L'Abbate – abbiamo già presentato, nell'interrogazione regionale dell'autunno 2015, quella che per noi poteva essere la valida alternativa alla paventata 'unica chance' della 'privatizzazione' della Fiera così come veniva raccontata dall'allora Presidente della campionaria".
Nell'interrogazione indirizzata al Governatore Michele Emiliano, i 5 Stelle capitanati da Antonella Laricchia chiedevano, infatti, a Comune di Bari, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Regione e stessa Fiera del Levante di "individuare pubblicamente le imprese del territorio eventualmente interessate a partecipare alla Newco ora guidata dalla Camera di Commercio di Bari per almeno il 51% (in compartecipazione con Fiera di Bologna e Fiera di Ferrara); concordare la irrinunciabile consistenza e durata della partecipazione pubblica al capitale della Newco da parte della Camera di Commercio ed eventualmente degli altri due soci della Fiera; definire il termine per l'eventuale affrancamento della programmazione delle attività della Newco nei confronti di Bologna Fiere; escludere il diritto di prelazione sugli immobili estranei alla concessione; escludere l'esercizio di attività permanenti negli immobili oggetto della concessione per evitare la concorrenza sleale nei confronti di quanti operano in regime di locazione nella restante parte del quartiere fieristico; preservare l'intero quartiere fieristico prevedendo la possibilità di nuove edificazioni, anche al di fuori dello stesso, solo nell'ambito di un master plan che interessi l'intera penisola di San Cataldo e tutti gli impianti sportivi della zona, come sembra suggerire un insospettabile ed apprezzato urbanista; ripensare, infine, l'utilizzo della restante parte del quartiere dandole una vocazione, come già proposto oltre un anno fa da una autorevole organizzazione senza che nessuno si sia degnato di prenderla in considerazione". Sette punti per cui sarebbe stato sufficiente l'arco di un solo mese, se veramente vi fosse la volontà politica ma che hanno ottenuto solamente un imbarazzato silenzio da parte del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Un silenzio rotto solo lunedì sera in una riunione convocata dai Sindacati dove, assieme al Sindaco Decaro, ha rassicurato che ci sono stati solamente "piccoli problemi" che hanno "portato a dei rinvii legati all'aumento di capitale" ma che "nel malaugurato caso l'intesa con Bologna naufragasse, ci sarebbe il sistema pubblico a tenere a galla la Fiera del Levante". "Alla luce delle loro stesse dichiarazioni – dichiara Giuseppe L'Abbate (M5S) – non si comprende dunque a cosa sia servito attendere due lunghi anni per questa fantomatica 'privatizzazione' e per un rilancio della Caravella tanto decantato nelle dichiarazioni ma che nei fatti si è dimostrato inesistente. Aberrante, poi, il silenzio del socio di maggioranza della Newco che non proferisce parola sui passi futuri. E pensare che a metà 2015 il vecchio management pontificava parlando di miracolo e di operazione di successo. Se 'piccoli problemi' hanno portato all'immobilismo – conclude il parlamentare pugliese 5 Stelle – figuriamoci cosa attende la Fiera del Levante con l'attuale gestione che fa del 'va tutto bene, Madama la Marchesa' il suo stile".
"I fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione. Due lunghi anni di attesa, 24 mesi di puro immobilismo che non hanno mosso un passo nella direzione futura che si intende intraprendere per la Fiera del Levante di Bari – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate (M5S), autore di una interrogazione parlamentare tuttora in attesa di risposta sulla cosiddetta "privatizzazione" della Caravella – Non abbiamo mai creduto alla fantomatica NewCo tra la Camera di Commercio di Bari e Bologna Fiere. Ora, in nostra compagnia, esasperati dalle false promesse non mantenute, scendono in campo anche le forze sindacali, indicando una possibile alternativa. Non possiamo che esserne piacevolmente d'accordo. Del resto – prosegue L'Abbate – abbiamo già presentato, nell'interrogazione regionale dell'autunno 2015, quella che per noi poteva essere la valida alternativa alla paventata 'unica chance' della 'privatizzazione' della Fiera così come veniva raccontata dall'allora Presidente della campionaria".
Nell'interrogazione indirizzata al Governatore Michele Emiliano, i 5 Stelle capitanati da Antonella Laricchia chiedevano, infatti, a Comune di Bari, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Regione e stessa Fiera del Levante di "individuare pubblicamente le imprese del territorio eventualmente interessate a partecipare alla Newco ora guidata dalla Camera di Commercio di Bari per almeno il 51% (in compartecipazione con Fiera di Bologna e Fiera di Ferrara); concordare la irrinunciabile consistenza e durata della partecipazione pubblica al capitale della Newco da parte della Camera di Commercio ed eventualmente degli altri due soci della Fiera; definire il termine per l'eventuale affrancamento della programmazione delle attività della Newco nei confronti di Bologna Fiere; escludere il diritto di prelazione sugli immobili estranei alla concessione; escludere l'esercizio di attività permanenti negli immobili oggetto della concessione per evitare la concorrenza sleale nei confronti di quanti operano in regime di locazione nella restante parte del quartiere fieristico; preservare l'intero quartiere fieristico prevedendo la possibilità di nuove edificazioni, anche al di fuori dello stesso, solo nell'ambito di un master plan che interessi l'intera penisola di San Cataldo e tutti gli impianti sportivi della zona, come sembra suggerire un insospettabile ed apprezzato urbanista; ripensare, infine, l'utilizzo della restante parte del quartiere dandole una vocazione, come già proposto oltre un anno fa da una autorevole organizzazione senza che nessuno si sia degnato di prenderla in considerazione". Sette punti per cui sarebbe stato sufficiente l'arco di un solo mese, se veramente vi fosse la volontà politica ma che hanno ottenuto solamente un imbarazzato silenzio da parte del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Un silenzio rotto solo lunedì sera in una riunione convocata dai Sindacati dove, assieme al Sindaco Decaro, ha rassicurato che ci sono stati solamente "piccoli problemi" che hanno "portato a dei rinvii legati all'aumento di capitale" ma che "nel malaugurato caso l'intesa con Bologna naufragasse, ci sarebbe il sistema pubblico a tenere a galla la Fiera del Levante". "Alla luce delle loro stesse dichiarazioni – dichiara Giuseppe L'Abbate (M5S) – non si comprende dunque a cosa sia servito attendere due lunghi anni per questa fantomatica 'privatizzazione' e per un rilancio della Caravella tanto decantato nelle dichiarazioni ma che nei fatti si è dimostrato inesistente. Aberrante, poi, il silenzio del socio di maggioranza della Newco che non proferisce parola sui passi futuri. E pensare che a metà 2015 il vecchio management pontificava parlando di miracolo e di operazione di successo. Se 'piccoli problemi' hanno portato all'immobilismo – conclude il parlamentare pugliese 5 Stelle – figuriamoci cosa attende la Fiera del Levante con l'attuale gestione che fa del 'va tutto bene, Madama la Marchesa' il suo stile".