Attualità
Fiera del Levante, il premier Conte da Bari: «Recovery fund occasione per eliminare divario Nord-Sud»
Il presidente del Consiglio inaugura la Campionaria numero 84: «I progetti verranno realizzati e in tempi certi»
Bari - venerdì 2 ottobre 2020
21.24
A Bari si apre ufficialmente l'edizione numero 84 della Fiera del Levante, la Campionaria generale internazionale. A tagliare il nastro è stato il premier Giuseppe Conte, che nel suo discorso ha iniziato facendo «I migliori auguri a Emiliano per il rinnovato impegno. La comunità pugliese ha creduto in lei e questo accresce la responsabilità; potrà contare sul Governo e il Governo potrà contare su di lei», ha detto Conte.
Presidente del Consiglio che ha continuato: «Per me è un onore tornare qui, quest'anno più che mai voglio ringraziare gli organizzatori per le oggettive difficoltà e le regole che hanno imposto precauzioni straordinarie. Siete riusciti a rinnovare un evento importante per il Sud, l'Italia e il Mediterraneo. Un segnale di fiducia per le eccellenze di cui il Paese ha bisogno».
Conte nel pomeriggio è stato a «Bruxelles, dove abbiamo riflettuto a lungo sulle esperienze nazionali e sulle curve epidemiologiche; ci sono paesi più in difficoltà, l'Italia è in una condizione migliore per i sacrifici fatti. Manteniamo alta la soglia dell'attenzione, basta una breve distrazione perché l'epidemia sfugga al controllo. Non ce lo possiamo permettere, per i sacrifici fatti, per chi sta soffrendo, ha sofferto e per i deceduti».
Poi si è concentrato su Mezzogiorno, punto focale del suo discorso: «Nei decenni sono stati lanciati da questo palco promesse roboanti per il Sud, molte lodevoli intenzioni e buoni propositi, che si sono scontrati con la dura realtà del Sud, che si è allontanato dalla parte più produttiva del Paese - ha proseguito il premier. Perché gli imprenditori del Sud dovrebbero pensare che possa cambiare qualcosa? Stavolta ci sono le condizioni per una svolta: un'occasione irripetibile per incidere sul divario Nord-Sud, e per fare del Sud l'avamposto del rilancio dell'Italia intera. Abbiamo 209 miliardi del Recovery fund, mai nella nostra storia repubblicana abbiamo avuto l'opportunità di mettere il Sud al centro dell'agenda italiana ed europea. Il Mezzogiorno può mettersi alle spalle gli stereotipi, il riscatto può realizzarsi adesso. Ci sono le condizioni perché il Sud non sia vittima del passato ma autore del presente. Nessuno può pensare di poter esportare le proprie produzioni e i servizi se non riesce a esportare al Sud. Una crescita del Sud consentirà una crescita del Centro e del Nord. Fallire il Recovery fund significa perdere tutti».
Conte ha insistito sull'importanza del Recovery fund, senza fare cenno al Mes: «In questi giorni si sta discutendo su previsioni regolamentari di attuazione del Recovery fund, ma nessuno può mettere in discussione l'impegno dei 27 paesi - ha detto. Ci manca saper dare piena attuazione ai progetti, realizzare le opere annunciate. Dobbiamo concentrare soprattutto qui la nostra attenzione. Posso garantire che i progetti non resteranno solo dei titoli, un impegno che con la forte squadra di governo che possiamo prendere davanti a tutta la comunità internazionale. Dovremo dotarci di uno strumento normativo dedicato per realizzare in tempi certi i progetti programmati. Saper spendere le risorse secondo un cronoprogramma che presenteremo a Bruxelles; dobbiamo fare in modo che ci sia un collegamento veloce per i pendolari, scuole che non cadano a pezzi ma siano tasselli per percorsi formativi digitalizzati. Nuove case green, apparecchiature caratterizzate da sofisticate tecnologie che valorizzino il lavoro e i nostri splendidi paesaggi del Sud».
Divario Nord-Sud che si concretizza con il miglioramento infrastrutturale secondo Conte, che ricorda: «Il 3 ottobre 1839 venne inaugurata la Napoli-Portici, prima ferrovia italiana. Il Sud ha saputo aprirsi al progresso e deve riscoprire questa vocazione. Dobbiamo mettere il Sud in comunicazione con le più importanti d'Europa. Nelle prossime ore firmerò il decreto con cui individueremo i cantieri oggetto del decreto semplificazioni. Uno stato civile deve garantire il diritto alla mobilità per tutti; ci sono le condizioni, abbiamo l'opportunità di ricucire il Paese».
Sulla pandemia il premier annuncia: «L'Italia ha lavorato in prima linea, oggi possiamo dire che con l'Ue stiamo finanziando 7 gruppi farmaceutici che stanno triplicando le linee di produzione dei vaccini. Questo ci consentirà davanti al primo vaccino di predisporre 200/300 milioni di dosi, che metteremo a disposizione anche dei paesi a reddito medio-basso. Abbiamo mesi difficili davanti a noi, ma abbiamo fiducia che nasce dalla visione del Paese che abbiamo in mente. Da ieri qui al Sud è entrata la fiscalità di vantaggio, taglio del 30 percento dei contributi a carico delle imprese per i dipendenti. Una misura che trae origine non da un favore, ma dalla constatazione che fare impresa al Sud è più complicato perché bisogna scontare la carenza di infrastrutture e lo sbocco sui mercati. Creiamo le premesse perché le imprese del Sud recuperino il gap competitivo; questa misura deve essere stabile. Una misura progressiva che potrà ridursi solo quando si ridurrà il gap. Lo Stato c'è, non ci nascondiamo le criticità ma siamo qui per superarle. Al di là dei contributi a fondo perduto c'è un problema di finanziamento che non può non chiedere l'intermediazione delle banche, ma continuiamo a lavorare per tutelare il sistema produttivo durante la pandemia».
Altro passaggio sul futuro dei giovani, sulla scuola, sulla sanità e sull'agricoltura: «Dobbiamo partire dai nostri ragazzi. La scuola è la nostra struttura più strategica. Stiamo investendo sulla lotta alla povertà educativa e per ridurre la disuguaglianza sociale. È fondamentale per la crescita il futuro dei nostri giovani; al Sud paghiamo la fuga dei cervelli, l'unica esportazione che il nostro Sud deve evitare. Un abbraccio virtuale ai ragazzi, i docenti, il personale e i dirigenti che sono tornati a scuola. Durante il lockdown abbiamo sperimentato il dolore del divario digitale; per questo la rete unica del Paese è una priorità. Solo così potremo ridurre le diseguaglianze. Un altro settore prioritario è la sanità. Ringrazio il personale progettando il più grande investimento in salute nella storia della Repubblica. Dobbiamo rafforzare la medicina di prossimità, la rete territoriale e investire sulla telemedicina, la prevenzione e la diagnostica. I Livelli essenziali delle prestazioni sanitari sono fondamentali, e qui il Sud vive una diseguaglianza. Stiamo lavorando con il ministro Bellanova per rafforzare la filiera agroindustriale. L'agricoltura sarà protagonista della Fiera, è cruciale per la Puglia e il Mezzogiorno. Intendiamo realizzare una piattaforma digitale per l'agricoltura di precisione, per coprire il 10 percento dei terreni agricoli del Mezzogiorno».
Conte ha poi concluso sulla svolta "green" e sulla lotta all'evasione: «Le nuove generazioni hanno una maggiore sensibilità ambientale. Non è più possibile tornare indietro, vogliamo introdurre il riferimento alla protezione della biodiveristà e al sostegno allo sviluppo sostenibile. La crescita dovrà essere a misura d'uomo. Amministrazione più efficiente, giustizia più rapida e fisco più equo. L'economia sommersa ci fa male, per questo vogliamo un fisco amico di imprese e cittadini, che ci consenta di pagare tutti meno. Il piano cashless entrerà in vigore il 1° novembre. Non vogliamo penalizzare chi utilizza il contante, ma incentivare la moneta digitale con il rimborso delle spese effettuate. Dobbiamo lavorare molto e bene, dobbiamo scegliere se schierarci con chi vuole ripristinare la vecchia normalità o se lavorare su un modello di inclusione sociale e sostenibilità ambientale. Abbiamo le idee chiare, ma dobbiamo farlo tutti insieme», ha concluso Conte.
Presidente del Consiglio che ha continuato: «Per me è un onore tornare qui, quest'anno più che mai voglio ringraziare gli organizzatori per le oggettive difficoltà e le regole che hanno imposto precauzioni straordinarie. Siete riusciti a rinnovare un evento importante per il Sud, l'Italia e il Mediterraneo. Un segnale di fiducia per le eccellenze di cui il Paese ha bisogno».
Conte nel pomeriggio è stato a «Bruxelles, dove abbiamo riflettuto a lungo sulle esperienze nazionali e sulle curve epidemiologiche; ci sono paesi più in difficoltà, l'Italia è in una condizione migliore per i sacrifici fatti. Manteniamo alta la soglia dell'attenzione, basta una breve distrazione perché l'epidemia sfugga al controllo. Non ce lo possiamo permettere, per i sacrifici fatti, per chi sta soffrendo, ha sofferto e per i deceduti».
Poi si è concentrato su Mezzogiorno, punto focale del suo discorso: «Nei decenni sono stati lanciati da questo palco promesse roboanti per il Sud, molte lodevoli intenzioni e buoni propositi, che si sono scontrati con la dura realtà del Sud, che si è allontanato dalla parte più produttiva del Paese - ha proseguito il premier. Perché gli imprenditori del Sud dovrebbero pensare che possa cambiare qualcosa? Stavolta ci sono le condizioni per una svolta: un'occasione irripetibile per incidere sul divario Nord-Sud, e per fare del Sud l'avamposto del rilancio dell'Italia intera. Abbiamo 209 miliardi del Recovery fund, mai nella nostra storia repubblicana abbiamo avuto l'opportunità di mettere il Sud al centro dell'agenda italiana ed europea. Il Mezzogiorno può mettersi alle spalle gli stereotipi, il riscatto può realizzarsi adesso. Ci sono le condizioni perché il Sud non sia vittima del passato ma autore del presente. Nessuno può pensare di poter esportare le proprie produzioni e i servizi se non riesce a esportare al Sud. Una crescita del Sud consentirà una crescita del Centro e del Nord. Fallire il Recovery fund significa perdere tutti».
Conte ha insistito sull'importanza del Recovery fund, senza fare cenno al Mes: «In questi giorni si sta discutendo su previsioni regolamentari di attuazione del Recovery fund, ma nessuno può mettere in discussione l'impegno dei 27 paesi - ha detto. Ci manca saper dare piena attuazione ai progetti, realizzare le opere annunciate. Dobbiamo concentrare soprattutto qui la nostra attenzione. Posso garantire che i progetti non resteranno solo dei titoli, un impegno che con la forte squadra di governo che possiamo prendere davanti a tutta la comunità internazionale. Dovremo dotarci di uno strumento normativo dedicato per realizzare in tempi certi i progetti programmati. Saper spendere le risorse secondo un cronoprogramma che presenteremo a Bruxelles; dobbiamo fare in modo che ci sia un collegamento veloce per i pendolari, scuole che non cadano a pezzi ma siano tasselli per percorsi formativi digitalizzati. Nuove case green, apparecchiature caratterizzate da sofisticate tecnologie che valorizzino il lavoro e i nostri splendidi paesaggi del Sud».
Divario Nord-Sud che si concretizza con il miglioramento infrastrutturale secondo Conte, che ricorda: «Il 3 ottobre 1839 venne inaugurata la Napoli-Portici, prima ferrovia italiana. Il Sud ha saputo aprirsi al progresso e deve riscoprire questa vocazione. Dobbiamo mettere il Sud in comunicazione con le più importanti d'Europa. Nelle prossime ore firmerò il decreto con cui individueremo i cantieri oggetto del decreto semplificazioni. Uno stato civile deve garantire il diritto alla mobilità per tutti; ci sono le condizioni, abbiamo l'opportunità di ricucire il Paese».
Sulla pandemia il premier annuncia: «L'Italia ha lavorato in prima linea, oggi possiamo dire che con l'Ue stiamo finanziando 7 gruppi farmaceutici che stanno triplicando le linee di produzione dei vaccini. Questo ci consentirà davanti al primo vaccino di predisporre 200/300 milioni di dosi, che metteremo a disposizione anche dei paesi a reddito medio-basso. Abbiamo mesi difficili davanti a noi, ma abbiamo fiducia che nasce dalla visione del Paese che abbiamo in mente. Da ieri qui al Sud è entrata la fiscalità di vantaggio, taglio del 30 percento dei contributi a carico delle imprese per i dipendenti. Una misura che trae origine non da un favore, ma dalla constatazione che fare impresa al Sud è più complicato perché bisogna scontare la carenza di infrastrutture e lo sbocco sui mercati. Creiamo le premesse perché le imprese del Sud recuperino il gap competitivo; questa misura deve essere stabile. Una misura progressiva che potrà ridursi solo quando si ridurrà il gap. Lo Stato c'è, non ci nascondiamo le criticità ma siamo qui per superarle. Al di là dei contributi a fondo perduto c'è un problema di finanziamento che non può non chiedere l'intermediazione delle banche, ma continuiamo a lavorare per tutelare il sistema produttivo durante la pandemia».
Altro passaggio sul futuro dei giovani, sulla scuola, sulla sanità e sull'agricoltura: «Dobbiamo partire dai nostri ragazzi. La scuola è la nostra struttura più strategica. Stiamo investendo sulla lotta alla povertà educativa e per ridurre la disuguaglianza sociale. È fondamentale per la crescita il futuro dei nostri giovani; al Sud paghiamo la fuga dei cervelli, l'unica esportazione che il nostro Sud deve evitare. Un abbraccio virtuale ai ragazzi, i docenti, il personale e i dirigenti che sono tornati a scuola. Durante il lockdown abbiamo sperimentato il dolore del divario digitale; per questo la rete unica del Paese è una priorità. Solo così potremo ridurre le diseguaglianze. Un altro settore prioritario è la sanità. Ringrazio il personale progettando il più grande investimento in salute nella storia della Repubblica. Dobbiamo rafforzare la medicina di prossimità, la rete territoriale e investire sulla telemedicina, la prevenzione e la diagnostica. I Livelli essenziali delle prestazioni sanitari sono fondamentali, e qui il Sud vive una diseguaglianza. Stiamo lavorando con il ministro Bellanova per rafforzare la filiera agroindustriale. L'agricoltura sarà protagonista della Fiera, è cruciale per la Puglia e il Mezzogiorno. Intendiamo realizzare una piattaforma digitale per l'agricoltura di precisione, per coprire il 10 percento dei terreni agricoli del Mezzogiorno».
Conte ha poi concluso sulla svolta "green" e sulla lotta all'evasione: «Le nuove generazioni hanno una maggiore sensibilità ambientale. Non è più possibile tornare indietro, vogliamo introdurre il riferimento alla protezione della biodiveristà e al sostegno allo sviluppo sostenibile. La crescita dovrà essere a misura d'uomo. Amministrazione più efficiente, giustizia più rapida e fisco più equo. L'economia sommersa ci fa male, per questo vogliamo un fisco amico di imprese e cittadini, che ci consenta di pagare tutti meno. Il piano cashless entrerà in vigore il 1° novembre. Non vogliamo penalizzare chi utilizza il contante, ma incentivare la moneta digitale con il rimborso delle spese effettuate. Dobbiamo lavorare molto e bene, dobbiamo scegliere se schierarci con chi vuole ripristinare la vecchia normalità o se lavorare su un modello di inclusione sociale e sostenibilità ambientale. Abbiamo le idee chiare, ma dobbiamo farlo tutti insieme», ha concluso Conte.