Attualità
Fondi Pnrr per la sanità in Puglia. La denuncia di Usppi: «Manca il personale»
A Bari arriva un ospedale di Comunità, ma anche undici tac, 2 risonanze, 8 sistemi radiologici, 2 angiografi e 10 ecomatografi
Bari - venerdì 13 maggio 2022
8.52 Comunicato Stampa
La sanità pugliese si rinnova grazie ai fondi del Pnrr. Arrivano infatti 650 milioni di euro che porteranno a una serie di rivoluzioni, daranno linfa nuova all'intero settore e soprattutto mirano a riorganizzare la rete ospedaliera, puntando non solo sulla digitalizzazione, anche delle competenze del personale medico, ma soprattutto sulla cosiddetta sanità di prossimità.
Verranno realizzate 121 case della salute, 36 ospedali di comunità e acquistate 273 grandi macchine, tra cui Tac, risonanze, acceleratori lineari, angiografi, mammografi, Pec-tac e ecotomografi.
Arriveranno anche una serie di grandi macchinari: ad esempio per l'Asl di Bari sono previste undici tac, 2 risonanze, 8 sistemi radiologici, 2 angiografi e 10 ecomatografi. Investimenti importanti anche per il policlinico del capoluogo di Regione e per quello di Foggia, così come una serie di macchinari saranno destinati all'Irccs De Bellis e all'Irccs Giovanni Paolo II. Per quanto riguarda, invece, gli Ospedali di Comunità saranno istituiti quelli di Bari, Taranto, Foggia e Andria, che andranno ad aggiungersi a 5 nuovi non ancora resi noti e a quelli di Rutigliano, Bitonto, Ruvo di Puglia, Noci, Grumo Appula, Minervino Murge, Trani, Torremaggiore, Sannicandro, Monte s. Angelo, Vieste, Accadia, Massafra, Grottaglie, San Pietro Vernotico, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Mesagne, Brindisi, San Pancrazio Salentino, Latiano, Campi Salentina, Nardò, Poggiardo, Maglie e Gagliano del Capo.
Entro la fine di maggio sarà firmato il contratto con il Ministero della salute per dare il via al programma di investimenti. Dagli ospedali di comunità alle case della salute, sarà una vera e propria rivoluzione, destinata a cambiare completamente l'approccio dei pazienti con la rete ospedaliera pugliese.
Ma non è tutto oro quello che luccica, e sono diverse le preoccupazioni del settore. «L'Usppi Puglia - sottolineano dal sindacato - pone all'attenzione dell'assessore Palese, il problema legato alla carenza di personale, tema che è stato posto anche in Conferenza Stato-Regioni. Il rischio è che il numero di quanti tra medici, infermieri, tecnici, assistenti sanitari, terapisti e Oss andranno in pensione entro il 2026 sarà maggiore di quanti verranno assunti, creando così un grosso problema».
Verranno realizzate 121 case della salute, 36 ospedali di comunità e acquistate 273 grandi macchine, tra cui Tac, risonanze, acceleratori lineari, angiografi, mammografi, Pec-tac e ecotomografi.
Arriveranno anche una serie di grandi macchinari: ad esempio per l'Asl di Bari sono previste undici tac, 2 risonanze, 8 sistemi radiologici, 2 angiografi e 10 ecomatografi. Investimenti importanti anche per il policlinico del capoluogo di Regione e per quello di Foggia, così come una serie di macchinari saranno destinati all'Irccs De Bellis e all'Irccs Giovanni Paolo II. Per quanto riguarda, invece, gli Ospedali di Comunità saranno istituiti quelli di Bari, Taranto, Foggia e Andria, che andranno ad aggiungersi a 5 nuovi non ancora resi noti e a quelli di Rutigliano, Bitonto, Ruvo di Puglia, Noci, Grumo Appula, Minervino Murge, Trani, Torremaggiore, Sannicandro, Monte s. Angelo, Vieste, Accadia, Massafra, Grottaglie, San Pietro Vernotico, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Mesagne, Brindisi, San Pancrazio Salentino, Latiano, Campi Salentina, Nardò, Poggiardo, Maglie e Gagliano del Capo.
Entro la fine di maggio sarà firmato il contratto con il Ministero della salute per dare il via al programma di investimenti. Dagli ospedali di comunità alle case della salute, sarà una vera e propria rivoluzione, destinata a cambiare completamente l'approccio dei pazienti con la rete ospedaliera pugliese.
Ma non è tutto oro quello che luccica, e sono diverse le preoccupazioni del settore. «L'Usppi Puglia - sottolineano dal sindacato - pone all'attenzione dell'assessore Palese, il problema legato alla carenza di personale, tema che è stato posto anche in Conferenza Stato-Regioni. Il rischio è che il numero di quanti tra medici, infermieri, tecnici, assistenti sanitari, terapisti e Oss andranno in pensione entro il 2026 sarà maggiore di quanti verranno assunti, creando così un grosso problema».