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Frattura della vertebra dopo tuffo in piscina, 14enne operato con tecnica mini invasiva al pediatrico di Bari
Il paziente sarà adesso curato attraverso una terapia con correnti capacitive. I chirurghi: «Esempio virtuoso di sinergia fra unità operative»
Bari - giovedì 20 agosto 2020
11.59
È stato operato con una tecnica mini invasiva di precisione, che prevede solo una piccola incisione sotto la schiena per ricostruire le fratture vertebrali, il piccolo paziente ricoverato dal 14 agosto scorso all'ospedale Giovanni XXIII di Bari. Il minore di 14 anni era arrivato al pronto soccorso alla vigilia di Ferragosto a seguito di un tuffo in piscina: al momento di tuffarsi aveva perso l'equilibrio ed era finito sul fondo della vasca riportando l'esplosione della quarta vertebra dorsale e contusioni ossee alle altre vertebre.
Si è subito messa in moto allora la macchina ospedaliera del Policlinico di Bari. Grazie alla collaborazione tra l'unità operativa di Ortopedia pediatrica dell'ospedale Giovanni XXIII e l'unità operativa di Chirurgia vertebrale del Policlinico, il paziente è stato sottoposto al delicato intervento chirurgico di ricostituzione della vertebra esplosa e sarà adesso curato attraverso una terapia con correnti capacitive, una tecnologia innovativa che sfrutta cariche elettriche in grado di aprire il canale del calcio per accelerare il processo di guarigione.
A eseguire l'intervento, perfettamente riuscito, sono stati Andrea Piazzolla, direttore della Chirurgia vertebrale, e Biagio Moretti, direttore di Ortopedia, con le loro equipe. Mentre per la cura il ragazzo è seguito dal reparto di Ortopedia e traumatologia dell'ospedale pediatrico, dove è stato trasferito dopo l'intervento eseguito ieri, diretto da Daniela Dibello.
«È un esempio virtuoso di sinergia tra unità operative che integra le cure per bambini e per adulti: così all'interno della stessa azienda Policlinico siamo in grado di offrire un'assistenza completa e per tutte le età» - commentano Andrea Piazzolla e Daniela Dibello. L'unità operativa dipartimentale di Chirurgia vertebrale è stata costituita a marzo e conta su 8 posti letto: rappresenta una specificità della chirurgia ortopedica che si occupa delle patologie che interessano la schiena.
Si è subito messa in moto allora la macchina ospedaliera del Policlinico di Bari. Grazie alla collaborazione tra l'unità operativa di Ortopedia pediatrica dell'ospedale Giovanni XXIII e l'unità operativa di Chirurgia vertebrale del Policlinico, il paziente è stato sottoposto al delicato intervento chirurgico di ricostituzione della vertebra esplosa e sarà adesso curato attraverso una terapia con correnti capacitive, una tecnologia innovativa che sfrutta cariche elettriche in grado di aprire il canale del calcio per accelerare il processo di guarigione.
A eseguire l'intervento, perfettamente riuscito, sono stati Andrea Piazzolla, direttore della Chirurgia vertebrale, e Biagio Moretti, direttore di Ortopedia, con le loro equipe. Mentre per la cura il ragazzo è seguito dal reparto di Ortopedia e traumatologia dell'ospedale pediatrico, dove è stato trasferito dopo l'intervento eseguito ieri, diretto da Daniela Dibello.
«È un esempio virtuoso di sinergia tra unità operative che integra le cure per bambini e per adulti: così all'interno della stessa azienda Policlinico siamo in grado di offrire un'assistenza completa e per tutte le età» - commentano Andrea Piazzolla e Daniela Dibello. L'unità operativa dipartimentale di Chirurgia vertebrale è stata costituita a marzo e conta su 8 posti letto: rappresenta una specificità della chirurgia ortopedica che si occupa delle patologie che interessano la schiena.