.jpg)
Cronaca
Frode con il "Bonus Facciate", danno erariale da 763mila euro
All'imprenditore Trerotoli, che avrebbe creato un circuito illecito di compensazione dei crediti, è stato notificato un invito a dedurre
Bari - giovedì 20 febbraio 2025
19.33
Attraverso l'indebito utilizzo del 'bonus facciate', in particolare attraverso la cessione di crediti d'imposta originati da lavori fittizi di recupero del patrimonio edilizio, avrebbe causato un danno erariale da oltre 763mila euro.
Per questo, la procura della Corte dei conti pugliese ha notificato un invito a dedurre all'imprenditore barese Alessandro Trerotoli, già condannato nel 2023 a 4 anni di reclusione e a una multa da 21mila euro per riciclaggio, reimpiego, emissione di fatture inesistenti e indebita compensazione.
Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari.
L'imprenditore, evidenzia la guardia di finanza, avrebbe ideato "un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e/o utilizzo in compensazione" dei crediti d'imposta.
Attraverso la sua società, nonostante non svolgesse attività legate all'edilizia e "fosse in possesso di una capacità reddituale e finanziaria di modesto spessore", nel 2021 avrebbe acquistato crediti per rilevanti importi relativi al bonus facciate da soggetti relativi a interventi edilizi fittizi e li avrebbe poi ceduti "a soggetti terzi in buona fede, che li hanno parzialmente utilizzati in compensazione dei propri debiti fiscali ovvero monetizzati con successive cessioni". Tra questi ultimi c'è anche la vecchia proprietà della Reggina, squadra di calcio di Reggio Calabria dichiarata fallita nel 2024.
Per questo, la procura della Corte dei conti pugliese ha notificato un invito a dedurre all'imprenditore barese Alessandro Trerotoli, già condannato nel 2023 a 4 anni di reclusione e a una multa da 21mila euro per riciclaggio, reimpiego, emissione di fatture inesistenti e indebita compensazione.
Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari.
L'imprenditore, evidenzia la guardia di finanza, avrebbe ideato "un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e/o utilizzo in compensazione" dei crediti d'imposta.
Attraverso la sua società, nonostante non svolgesse attività legate all'edilizia e "fosse in possesso di una capacità reddituale e finanziaria di modesto spessore", nel 2021 avrebbe acquistato crediti per rilevanti importi relativi al bonus facciate da soggetti relativi a interventi edilizi fittizi e li avrebbe poi ceduti "a soggetti terzi in buona fede, che li hanno parzialmente utilizzati in compensazione dei propri debiti fiscali ovvero monetizzati con successive cessioni". Tra questi ultimi c'è anche la vecchia proprietà della Reggina, squadra di calcio di Reggio Calabria dichiarata fallita nel 2024.