Cronaca
Frode fiscale da 15 milioni nel settore dell'energia, sequestrate aziende a Bari e Modugno
Nel mirino della guardia di finanza finiscono due attività, i quattro amministratori e una società con sede in Svizzera
Bari - giovedì 23 luglio 2020
13.33
Su delega della Procura della Repubblica di Bari, il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari ha sequestrato le disponibilità finanziarie di due società, CEI S.r.l., con sede a Bari, e VELGA S.r.l., già con sede a Modugno, entrambe operanti nel settore della commercializzazione di energia elettrica, nonché il patrimonio personale dei 4 amministratori, di diritto e di fatto.
Il sequestro preventivo è stato disposto, su richiesta di questa Procura, dal Gip del Tribunale di Bari sino al valore limite di 15,2 milioni di euro, pari al profitto illecito derivante dall'evasione di Iva accertata dal dalle fiamme gialle a seguito di un'ispezione tributaria, conclusasi nel 2019, nei confronti della VELGA S.r.l., già con sede a Modugno e recentemente trasferita a Roma.
I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di svelare un complesso sistema di evasione fiscale - particolarmente insidioso in ragione dell'immaterialità del bene commercializzato - nel quale sono risultate coinvolte, oltre alle due predette s.r.l., anche la società elvetica ENTRACO INTERNATIONAL S.A., imprese tutte riconducibili ai medesimi indagati.
In particolare, dalle indagini è emerso che la società svizzera ha ceduto l'energia elettrica solo formalmente alla CEI S.r.l. (risultata una mera "cartiera" o società "schermo", inadempiente a tutti gli obblighi fiscali), ma - di fatto - direttamente alla VELGA S.r.l., la quale ha successivamente commercializzato tale energia all'ingrosso e al dettaglio. Ciò al fine di eludere il versamento dell'Iva, attraverso l'interposizione fittizia della società "cartiera", costituita al solo scopo di emettere fatture false e su cui è stato fatto ricadere il debito di imposta verso l'Erario, in realtà mai onorato.
Conclusivamente, le attività investigative hanno fatto emergere che la CEI S.r.l. ha emesso, nel periodo 2014-2015, fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 74 milioni di euro nei confronti della VELGA S.r.l., con una conseguente evasione di IVA pari a oltre 15 milioni di euro.
Pertanto, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall'evasione, è stato richiesto al competente G.I.P. di sottoporre a misura cautelare reale il patrimonio frutto di tale illecito arricchimento, il quale - concordando con tale prospettazione - ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità degli amministratori, di diritto e di fatto, delle società coinvolte fino al valore delle imposte complessivamente evase.
Sulla base di tale provvedimento il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha, quindi, sottoposto a vincolo cautelare somme di denaro, fabbricati e terreni situati a Roma e in provincia di Bari.
Il sequestro preventivo è stato disposto, su richiesta di questa Procura, dal Gip del Tribunale di Bari sino al valore limite di 15,2 milioni di euro, pari al profitto illecito derivante dall'evasione di Iva accertata dal dalle fiamme gialle a seguito di un'ispezione tributaria, conclusasi nel 2019, nei confronti della VELGA S.r.l., già con sede a Modugno e recentemente trasferita a Roma.
I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di svelare un complesso sistema di evasione fiscale - particolarmente insidioso in ragione dell'immaterialità del bene commercializzato - nel quale sono risultate coinvolte, oltre alle due predette s.r.l., anche la società elvetica ENTRACO INTERNATIONAL S.A., imprese tutte riconducibili ai medesimi indagati.
In particolare, dalle indagini è emerso che la società svizzera ha ceduto l'energia elettrica solo formalmente alla CEI S.r.l. (risultata una mera "cartiera" o società "schermo", inadempiente a tutti gli obblighi fiscali), ma - di fatto - direttamente alla VELGA S.r.l., la quale ha successivamente commercializzato tale energia all'ingrosso e al dettaglio. Ciò al fine di eludere il versamento dell'Iva, attraverso l'interposizione fittizia della società "cartiera", costituita al solo scopo di emettere fatture false e su cui è stato fatto ricadere il debito di imposta verso l'Erario, in realtà mai onorato.
Conclusivamente, le attività investigative hanno fatto emergere che la CEI S.r.l. ha emesso, nel periodo 2014-2015, fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 74 milioni di euro nei confronti della VELGA S.r.l., con una conseguente evasione di IVA pari a oltre 15 milioni di euro.
Pertanto, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall'evasione, è stato richiesto al competente G.I.P. di sottoporre a misura cautelare reale il patrimonio frutto di tale illecito arricchimento, il quale - concordando con tale prospettazione - ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità degli amministratori, di diritto e di fatto, delle società coinvolte fino al valore delle imposte complessivamente evase.
Sulla base di tale provvedimento il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha, quindi, sottoposto a vincolo cautelare somme di denaro, fabbricati e terreni situati a Roma e in provincia di Bari.