Attualità
"Fuori la violenza dal quartiere Libertà", comitati e associazioni in marcia dal redentore alla prefettura
"Maggiori tutele, più sicurezza e una convivenza pacifica tra italiani e lavoratori del Bangladesh"
Bari - martedì 26 novembre 2024
11.49
Una convivenza pacifica per tutte le persone che vivono nel quartiere Libertà, dai residenti alle comunità del Bangladesh che qui hanno trovato lavoro e si sono stanziati con la famiglia.
Sono queste alcune delle richieste rivolte alle istituzioni da cittadini, comitati e associazioni del quartiere Libertà che hanno accolto l'iniziativa dei residenti bengalesi intitolata "Fuori la violenza dal quartiere libertà", finalizzata al confronto con le istituzioni e alla ricerca di una soluzione per i sempre più frequenti episodi di aggressioni che si stanno verificando in questa zona della città.
"L'Italia è casa per noi, vogliamo vivere in sintonia senza violenza. Non è possibile che, dopo una giornata di lavoro, ci aggrediscano o ci derubino. Noi siamo lavoratori e abitiamo in questo quartiere" afferma un manifestante del corteo.
Una parata che mira alla pace ma anche a dar voce alle richieste dei bengalesi e degli ospiti del "Cara" di cui sono state sottolineate le difficoltà economiche e sanitarie e che spinge verso un dialogo di pace e di convivenza serena tra italiani e stranieri.
"Ci sono ripetuti episodi di violenza nei confronti degli amici del Bangladesh e non solo - afferma, Vito Mincuco, responsabile comitato per la pace di Bari - e quindi oggi noi vogliamo denunciare i fatti così come sono. chi vive la realtà di ogni giorno attraverso le parrocchie e il lavoro sa che loro sono vittime di una condizione di mancata sicurezza che riguarda tutti. Sono le vittime principali perché sono i soggetti più vulnerabili".
Tra le richieste dei manifestanti, giunti da piazza del Redentore fino alla Prefettura, un dialogo con le autorità e una politica a sostegno dell'integrazione: "Gli episodi di violenza che si verificano nel quartiere sono episodi che riguardano tutta la zona e non le singole minoranze - commenta un manifestante - questa di oggi è una lotta comune affinché si raggiungano degli impegni concreti da parte del prefetto e del questore. Questi problemi non si affermano soltanto con la regressione o le sanzioni ma si affrontano con le politiche".
Al momento i comitati e le associazioni sono state ricevute dalla Prefettura, seguiranno aggiornamenti sulle decisioni della prefettura e sui prossimi step per garantire una maggiore sicurezza e integrazione del quartiere Libertà.
Sono queste alcune delle richieste rivolte alle istituzioni da cittadini, comitati e associazioni del quartiere Libertà che hanno accolto l'iniziativa dei residenti bengalesi intitolata "Fuori la violenza dal quartiere libertà", finalizzata al confronto con le istituzioni e alla ricerca di una soluzione per i sempre più frequenti episodi di aggressioni che si stanno verificando in questa zona della città.
"L'Italia è casa per noi, vogliamo vivere in sintonia senza violenza. Non è possibile che, dopo una giornata di lavoro, ci aggrediscano o ci derubino. Noi siamo lavoratori e abitiamo in questo quartiere" afferma un manifestante del corteo.
Una parata che mira alla pace ma anche a dar voce alle richieste dei bengalesi e degli ospiti del "Cara" di cui sono state sottolineate le difficoltà economiche e sanitarie e che spinge verso un dialogo di pace e di convivenza serena tra italiani e stranieri.
"Ci sono ripetuti episodi di violenza nei confronti degli amici del Bangladesh e non solo - afferma, Vito Mincuco, responsabile comitato per la pace di Bari - e quindi oggi noi vogliamo denunciare i fatti così come sono. chi vive la realtà di ogni giorno attraverso le parrocchie e il lavoro sa che loro sono vittime di una condizione di mancata sicurezza che riguarda tutti. Sono le vittime principali perché sono i soggetti più vulnerabili".
Tra le richieste dei manifestanti, giunti da piazza del Redentore fino alla Prefettura, un dialogo con le autorità e una politica a sostegno dell'integrazione: "Gli episodi di violenza che si verificano nel quartiere sono episodi che riguardano tutta la zona e non le singole minoranze - commenta un manifestante - questa di oggi è una lotta comune affinché si raggiungano degli impegni concreti da parte del prefetto e del questore. Questi problemi non si affermano soltanto con la regressione o le sanzioni ma si affrontano con le politiche".
Al momento i comitati e le associazioni sono state ricevute dalla Prefettura, seguiranno aggiornamenti sulle decisioni della prefettura e sui prossimi step per garantire una maggiore sicurezza e integrazione del quartiere Libertà.