Cronaca
Gestione illecita di 18mila tonnellate di rifiuti. Sequestro da 2 milioni a una società di Mola di Bari
Si è conclusa oggi l'operazione "Dirty Mirror" della Guardia costiera dopo un'indagine di quasi due anni
Bari - giovedì 14 febbraio 2019
11.37
Si conclude con un maxi sequestro di beni pari a quasi 2 milioni di Euro ai danni di un'azienda di Mola di Bari l'operazione "Dirty Mirror", condotta dalla Guardia Costiera del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Direzione Marittima di Bari, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica di Bari. Oggetto dell'attenzione degli inquirenti un traffico illecito di grossi volumi di rifiuti.
Le complesse attività investigative, coordinate dalla D.D.A., si sono protratte per quasi due anni, traendo origine dal controllo di un autotrasportatore di rifiuti per conto terzi, e proseguendo con una serie di controlli a carico di società operanti nel settore del traffico e smaltimento di rifiuti speciali che hanno consentito l'accertamento di reati ambientali. Tra tutte le aziende interessate è emerso il comportamento illecito di una di società con sede a Mola di Bari, di cui sono stati attentamente esaminati oltre 1.200 Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) per un volume di quasi 34mila tonnellate di rifiuti gestiti e smaltiti.
Questo ha consentito di concentrare le indagini su 700 operazioni di trasporto e smaltimento di oltre 18mila tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, gestiti in modo illecito, in quanto trattati come non pericolosi e quindi non sottoposti ad analisi chimica ricorrendo a codici identificativi (CER) contraddistinti da "voce a specchio" (di qui il nome dato all'operazione), peraltro trasportati e conferiti senza aver conseguito la prescritta iscrizione all'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
A seguito di approfonditi accertamenti patrimoniali eseguiti a carico della società incriminata e dei soggetti indagati, e per effetto della responsabilità amministrativa a carico delle società disciplinata dal Decreto legislativo 231/2001, si è quindi proceduto al sequestro, ai fini della successiva confisca, dei beni mobili intestati alla stessa, tra cui 5 autovetture di lusso ed oltre 20 mezzi pesanti e macchinari da cantiere, e delle disponibilità finanziarie sui tutti i rapporti bancari, per un valore complessivo pari a quasi 2 milioni di euro. Il tutto è stato affidato ad un Amministratore Giudiziario appositamente individuato dal Tribunale di Bari.
Le complesse attività investigative, coordinate dalla D.D.A., si sono protratte per quasi due anni, traendo origine dal controllo di un autotrasportatore di rifiuti per conto terzi, e proseguendo con una serie di controlli a carico di società operanti nel settore del traffico e smaltimento di rifiuti speciali che hanno consentito l'accertamento di reati ambientali. Tra tutte le aziende interessate è emerso il comportamento illecito di una di società con sede a Mola di Bari, di cui sono stati attentamente esaminati oltre 1.200 Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) per un volume di quasi 34mila tonnellate di rifiuti gestiti e smaltiti.
Questo ha consentito di concentrare le indagini su 700 operazioni di trasporto e smaltimento di oltre 18mila tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, gestiti in modo illecito, in quanto trattati come non pericolosi e quindi non sottoposti ad analisi chimica ricorrendo a codici identificativi (CER) contraddistinti da "voce a specchio" (di qui il nome dato all'operazione), peraltro trasportati e conferiti senza aver conseguito la prescritta iscrizione all'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
A seguito di approfonditi accertamenti patrimoniali eseguiti a carico della società incriminata e dei soggetti indagati, e per effetto della responsabilità amministrativa a carico delle società disciplinata dal Decreto legislativo 231/2001, si è quindi proceduto al sequestro, ai fini della successiva confisca, dei beni mobili intestati alla stessa, tra cui 5 autovetture di lusso ed oltre 20 mezzi pesanti e macchinari da cantiere, e delle disponibilità finanziarie sui tutti i rapporti bancari, per un valore complessivo pari a quasi 2 milioni di euro. Il tutto è stato affidato ad un Amministratore Giudiziario appositamente individuato dal Tribunale di Bari.