Attualità
Giornata della consapevolezza sulla morte perinatale, domenica l'evento a Palazzo di città
Incontro organizzato dalla Fondazione Ciao Lapo, che prevede dibattito, visione di un docufilm e lettura di poesie
Bari - sabato 14 ottobre 2023
Comunicato Stampa
In occasione della dodicesima Giornata mondiale dedicata alla sensibilizzazione sulla morte perinatale, domenica 15 ottobre, dalle ore 17 alle 20, nella sala consiliare di Palazzo di Città, si terrà un incontro organizzato dalla Fondazione Ciao Lapo che prevede un dibattito aperto tra professionisti e genitori, la visione di un docufilm e la lettura di poesie.
Lo scopo dell'iniziativa, alla quale interverrà l'assessora al Welfare Francesca Bottalico, è di promuovere la cultura sociale intorno al tema della morte intrauterina, dell'aborto, del decesso neonatale e quello improvviso del lattante, cercando di aumentare la consapevolezza, di fare una corretta informazione e di restituire speranza ai genitori in lutto.
In Italia una gravidanza su 300 si conclude con la morte del bambino a fine gravidanza o dopo la nascita. Dal 1983 in tutto il mondo, per sensibilizzare l'opinione pubblica e gli operatori sanitari su questo problema e sulle risorse disponibili, si celebra in Ottobre il mese della consapevolezza sulla morte infantile e sulla perdita in gravidanza.
«La morte perinatale è un evento frequente: colpisce 1 donna su 6 in Italia: è correlata a patologie materne o fetali note, in parte trattabili e prevenibili; nella metà dei casi, oggi, la causa rimane ignota - spiega Claudia Ravaldi, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice e presidente di CiaoLapo onlus -. Il nostro Paese ad oggi non dispone di una linea guida nazionale per lo studio, l'approfondimento e la ricerca su questi eventi; il nostro Paese non dispone nemmeno di un registro nazionale delle morti perinatali, e non abbiamo un registro nazionale delle malformazioni fetali e dei difetti congeniti».
L'assenza di linee guida, di procedure uguali e standardizzate per tutte le regioni e per tutti i punti nascita, l'assenza di appositi registri nazionali per studiare le patologie fetali e le morti perinatali si traduce nella gestione ancora oggi casuale e disomogenea di questi drammatici eventi: gli approfondimenti sono infatti lasciati al buon senso dei singoli medici e delle singole strutture, all'efficienza delle singole regioni oppure alla caparbietà delle famiglie determinate a comprendere le possibili cause ed i fattori di rischio coinvolti nelle loro perdite.
Lo scopo dell'iniziativa, alla quale interverrà l'assessora al Welfare Francesca Bottalico, è di promuovere la cultura sociale intorno al tema della morte intrauterina, dell'aborto, del decesso neonatale e quello improvviso del lattante, cercando di aumentare la consapevolezza, di fare una corretta informazione e di restituire speranza ai genitori in lutto.
In Italia una gravidanza su 300 si conclude con la morte del bambino a fine gravidanza o dopo la nascita. Dal 1983 in tutto il mondo, per sensibilizzare l'opinione pubblica e gli operatori sanitari su questo problema e sulle risorse disponibili, si celebra in Ottobre il mese della consapevolezza sulla morte infantile e sulla perdita in gravidanza.
«La morte perinatale è un evento frequente: colpisce 1 donna su 6 in Italia: è correlata a patologie materne o fetali note, in parte trattabili e prevenibili; nella metà dei casi, oggi, la causa rimane ignota - spiega Claudia Ravaldi, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice e presidente di CiaoLapo onlus -. Il nostro Paese ad oggi non dispone di una linea guida nazionale per lo studio, l'approfondimento e la ricerca su questi eventi; il nostro Paese non dispone nemmeno di un registro nazionale delle morti perinatali, e non abbiamo un registro nazionale delle malformazioni fetali e dei difetti congeniti».
L'assenza di linee guida, di procedure uguali e standardizzate per tutte le regioni e per tutti i punti nascita, l'assenza di appositi registri nazionali per studiare le patologie fetali e le morti perinatali si traduce nella gestione ancora oggi casuale e disomogenea di questi drammatici eventi: gli approfondimenti sono infatti lasciati al buon senso dei singoli medici e delle singole strutture, all'efficienza delle singole regioni oppure alla caparbietà delle famiglie determinate a comprendere le possibili cause ed i fattori di rischio coinvolti nelle loro perdite.