Politica
Giornata mondiale dell'Ambiente, la senatrice Messina: «Cambiamento climatico questione di sistema»
L'esponente del Partito democratico spiega la mozione presentata in Parlamento: «Riscaldamento globale è un problema politico»
Bari - mercoledì 5 giugno 2019
19.44 Comunicato Stampa
«L'unico motivo per cui il riscaldamento globale sembra inarrestabile è che non abbiamo ancora provato a fermarlo». A dirlo è la senatrice pugliese del Partito democratico Assuntela Messina, presentando la mozione del Pd sui cambiamenti climatici in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente. «Per quanto diano l'impressione di un'inedita presa di coscienza rispetto all'urgenza del tema, tutti gli impegni finora presi a livello internazionale si stanno dimostrando insufficienti a mettere in campo un'azione unitaria, decisa e risolutiva che contrasti concretamente i cambiamenti climatici che tanti devastanti effetti hanno prodotto sui nostri territori. La Politica ha il dovere di riappropriarsi del proprio ruolo guidando il cambiamento, smettendo di ragionare secondo le logiche dell'emergenza».
«La considerazione dei cambiamenti climatici come il più grave rischio per la salute e la vita delle persone, comporta una rilettura della questione che attiene e colpisce innanzitutto i diritti degli esseri umani - prosegue la senatrice. Dobbiamo entrare nell'ottica di una reazione coesa, fondata su una razionalità di sistema: il bene comune, il bene di tutti e di tutte le specie viventi, animali e vegetali. Per chi c'è oggi e per chi verrà domani».
In tema di cui si è occupato il Partito democratico in una «Mozione che fissa l'adozione di un approccio sistemico e multidimensionale - spiega Messina. Pensare il cambiamento climatico come a una questione solo ambientale significa non avere affatto chiara la portata del problema e delle sue ripercussioni. È importante invece considerare la dimensione sociale, economica e culturale delle soluzioni che si vogliono prospettare. L'Italia e l'Europa devono ritagliarsi un ruolo da protagonisti in questa sfida, impegnandosi per dare maggiore impulso (ed è questo l'intento della mozione) alla transizione ecologica solidale, verso un'economia verde, una cultura di tutela e rispetto per l'ecosistema».
La mozione, spiega Messina, «Traccia le linee guida fondamentali per intraprendere questo percorso»:
- Accelerare la transizione energetica è un obiettivo primario, in tal senso: investire sulle fonti rinnovabili e sull'efficientamento energetico per abbandonare con l'utilizzo dei combustibili fossili attraverso una graduale processo di decarbonizzazione.
- Fare leva sulle nuove tecnologie e sulle innovazioni ecologiche per dare vita a una vera green economy che investa e trasformi tutti i settori dell'economia: l'industria, l'agricoltura , i servizi.
- Promuovere l'uso responsabile ed efficiente dell'energia e della materia.
- Puntare sulla riqualificazione edilizia e sulla riduzione del consumo di suolo.
- Lavorare per una strategia d'insieme che, attraverso politiche industriali e fiscali incentivanti, acceleri la transizione verso un'economia circolare, basata sul risparmio e sul riuso delle risorse, sulla responsabilità e su una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Questa mozione è un atto che può segnare l'inizio di un altro modo di affrontare il problema.
Si presenta allora necessario il recupero di una pratica di regolamentazione ambientale.
«In ciò l'azione legislativa si pone come umano intervento rivolto a una prospettiva di conservazione e difesa dell'Ambiente. Invertendo la rotta e realizzando il coraggio di immaginare un futuro diverso», conclude Messina.
«La considerazione dei cambiamenti climatici come il più grave rischio per la salute e la vita delle persone, comporta una rilettura della questione che attiene e colpisce innanzitutto i diritti degli esseri umani - prosegue la senatrice. Dobbiamo entrare nell'ottica di una reazione coesa, fondata su una razionalità di sistema: il bene comune, il bene di tutti e di tutte le specie viventi, animali e vegetali. Per chi c'è oggi e per chi verrà domani».
In tema di cui si è occupato il Partito democratico in una «Mozione che fissa l'adozione di un approccio sistemico e multidimensionale - spiega Messina. Pensare il cambiamento climatico come a una questione solo ambientale significa non avere affatto chiara la portata del problema e delle sue ripercussioni. È importante invece considerare la dimensione sociale, economica e culturale delle soluzioni che si vogliono prospettare. L'Italia e l'Europa devono ritagliarsi un ruolo da protagonisti in questa sfida, impegnandosi per dare maggiore impulso (ed è questo l'intento della mozione) alla transizione ecologica solidale, verso un'economia verde, una cultura di tutela e rispetto per l'ecosistema».
La mozione, spiega Messina, «Traccia le linee guida fondamentali per intraprendere questo percorso»:
- Accelerare la transizione energetica è un obiettivo primario, in tal senso: investire sulle fonti rinnovabili e sull'efficientamento energetico per abbandonare con l'utilizzo dei combustibili fossili attraverso una graduale processo di decarbonizzazione.
- Fare leva sulle nuove tecnologie e sulle innovazioni ecologiche per dare vita a una vera green economy che investa e trasformi tutti i settori dell'economia: l'industria, l'agricoltura , i servizi.
- Promuovere l'uso responsabile ed efficiente dell'energia e della materia.
- Puntare sulla riqualificazione edilizia e sulla riduzione del consumo di suolo.
- Lavorare per una strategia d'insieme che, attraverso politiche industriali e fiscali incentivanti, acceleri la transizione verso un'economia circolare, basata sul risparmio e sul riuso delle risorse, sulla responsabilità e su una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Questa mozione è un atto che può segnare l'inizio di un altro modo di affrontare il problema.
Si presenta allora necessario il recupero di una pratica di regolamentazione ambientale.
«In ciò l'azione legislativa si pone come umano intervento rivolto a una prospettiva di conservazione e difesa dell'Ambiente. Invertendo la rotta e realizzando il coraggio di immaginare un futuro diverso», conclude Messina.