Associazioni
Giornata mondiale per la prevenzione al suicidio: al fortino di Bari arriva "La panchina della speranza"
L'evento, promosso da Univox e Csv San Nicola, si terrà alle 18 anche in caso di pioggia. Qui testimonianze, letture, performance di ballo e flash mob
Bari - martedì 10 settembre 2024
10.03
Una panchina turchese e viola per lanciare un messaggio di prevenzione su un tema molto delicato: il suicidio. Si chiama "Panchina della Speranza" e i suoi colori, dipinti a mano dai volontari di Univox, non sono casuali ma sono un chiaro richiamo al fiocchetto internazionale per la prevenzione del suicidio. Un evento, quello fissato per oggi pomeriggio alle 18 al Fortino Sant'Antonio, nato per sensibilizzare i cittadini su un tema troppo spesso considerato un tabù.
In occasione della "Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio", APS Univox ETS, Anto Paninabella OdV e Centro di Servizio al Volontariato San Nicola – OdV interverranno, durante la cerimonia inaugurale della panchina, per sottolineare l'importanza del benessere psicofisico e sociale in età evolutiva e le politiche di contrasto al disagio giovanile, tra cui appunto l'autolesionismo e le tendenze suicidarie.
Per affrontare un tema così delicato e le motivazioni che spingono le associazioni alla realizzazione di questo progetto abbiamo intervistato la presidente di APS Univox Ets, Serena De Sandi.
10 settembre, dedicare una giornata per un tema così delicato, basta?
"Ovviamente no, la mia speranza per la panchina turchese e viola è che proprio nel quotidiano quei colori così vivi e splendenti possano incoraggiare chiunque ad avvicinarsi e prendersi del tempo leggendo tutte le informazioni che in tempo reale aggiorniamo sul sito riportato sulla targa. Nessuno deve sentirsi più Senza voce o coperto dal velo del fallimento, ma soprattutto chiedere aiuto è possibile e insieme possiamo farlo".
Perché parlarne e come si può affrontare un tema così delicato?
"Tutto si riassume con una parola: autenticità. Le corse nel quotidiano ci rendono fragili, irreperibili, stanchi e sovrappensiero. Dobbiamo concederci pochi istanti di autenticità e vivere l'essere "umano" nel vero senso della parola: coltivando speranza".
Perché è importante realizzare una panchina?
"La panchina in città non manca mai. È una coccola per chi vuole viverla, prendere respiro e sostare, riflettere. A volte i dati preoccupanti si ignorano, quindi perché non unire la lietezza di una passeggiata con la crescita personale e sociale?"
Può anticiparci qualche testimonianza?
"Posso anticipare la mia, potete scrivere anche nome e cognome dato che ho già avuto modo di raccontare in passato. Fa un po' male, ma mi dà tutta quella forza nei momenti più bui. Ho avuto pensieri suicidi circa 4 volte nella mia vita, ma una volta ho proprio tentato di porre fine alla mia vita. Ero stata bloccata per la terza volta ad un esame universitario, l'ultimo del mio percorso di laurea, ma il docente mi aveva ripetuto più volte che era inutile ripresentarsi all'appello, non sarei mai stata sufficientemente brava e idonea per la mia Università. Ho scritto così una lettera alle persone a me più care (tra cui la mia psicologa) e le ho programmate per mandarle il giorno dopo. In quella sera, il caso ha voluto che la mia psicologa mi scrivesse poco prima che avvenisse la tragedia. Abbiamo parlato per messaggio, non ricordo molto se non il suo ultimo messaggio: "Resta con me, ce la dobbiamo fare". Chiusi la finestra con un lungo sospiro e decisi di darmi un'altra occasione. Una settimana dopo è nata Univox, la nostra associazione, per tutelare i giovani dal disagio mentale, fisico e sociale. Io devo tutto alla mia psicologa, è e sarà sempre il mio raggio di sole".
Come è nata la collaborazione con il corpo di ballo e perché scegliere l'arte visiva?
"Le ragazze che danzeranno sono tutte connesse all'associazione in modi diversi. Sono sensibili alle tematiche legate alla salute mentale, alla depressione, al suicidio e all'autolesionismo. Le loro coreografie renderanno quel momento davvero unico e speciale".
Cosa si può fare oggi e cosa possono fare le famiglie di questo male spesso invisibile?
"Non mollare, ma anche non restare in silenzio. Le etichette, i giudizi sono troppi e fanno male quanto un pugno nello stomaco. Non occorre passare troppo tempo a incolparsi, piuttosto a impegnarsi perché nessuno provi più ciò che c'è stato. Ricevo in privato almeno 3 volte alla settimana messaggi di ragazzi che non conosco e che vogliono togliersi la vita, mi è capitato tre volte di affiancarli mentre chiamavano il telefono amico con loro. Non lasciamo soli e non lasciamoci soli".
Quali sono le fasce più colpite, se ce ne sono
"Adolescenti, giovani. Pressati dalla prestazione, dal dover dimostrare di essere i migliori, di dover fare tutto in tempo, di essere indipendenti, di avere le proprie libertà qui e ora. Sono (anzi, siamo) stanchi di sentirci definire pigri e falliti".
Cosa ci può anticipare sul flash mob?
"Stelle, silenzio e brivido. Leggerò una parte della lettera che avrei dovuto mandare alla mia psicologa, prima di morire. Nel mentre una canzone speciale, che darà nome alla panchina: fare tutto come se vedessi solo il sole. L'invito che vogliamo donare a tutti".
All'evento ci saranno anche le Istituzioni. Quanto è importante per voi organizzatori la presenza delle istituzioni e il loro supporto? In cosa possono aiutarvi?
"Essenziale, la coordinazione qui gioca un ruolo centrale. Dall'ascolto di ciò che non va possono nascere fiori bellissimi, proprio come accade al fior di loto, che finisce dal fianco con pazienza e cooperazione".
All'evento interverranno il sindaco di Bari Vito Leccese, l'assessora alla Giustizia e al Benessere sociale e ai Diritti civili Elisabetta Vaccarella, la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti, la presidente di APS Univox Ets Serena De Sandi, la presidente del CSV San Nicola OdV Rosa Franco, il direttore del CSV San Nicola Alessandro Cobianchi e la socia fondatrice dell'associazione Anto Paninabella OdV Angela Albanese.
Subito dopo l'inaugurazione della panchina, alcuni volontari condivideranno con le persone intervenute esperienze raccolte tra chi ha vissuto momenti di forte disagio per poi dar vita a un vero e proprio flashmob, con la distribuzione di fiocchi e stelle di carta. Previste le performance di danza di Gabriella Vinci e Fabiana Pellegrini e di Claudia Cosi.
In occasione della "Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio", APS Univox ETS, Anto Paninabella OdV e Centro di Servizio al Volontariato San Nicola – OdV interverranno, durante la cerimonia inaugurale della panchina, per sottolineare l'importanza del benessere psicofisico e sociale in età evolutiva e le politiche di contrasto al disagio giovanile, tra cui appunto l'autolesionismo e le tendenze suicidarie.
Per affrontare un tema così delicato e le motivazioni che spingono le associazioni alla realizzazione di questo progetto abbiamo intervistato la presidente di APS Univox Ets, Serena De Sandi.
10 settembre, dedicare una giornata per un tema così delicato, basta?
"Ovviamente no, la mia speranza per la panchina turchese e viola è che proprio nel quotidiano quei colori così vivi e splendenti possano incoraggiare chiunque ad avvicinarsi e prendersi del tempo leggendo tutte le informazioni che in tempo reale aggiorniamo sul sito riportato sulla targa. Nessuno deve sentirsi più Senza voce o coperto dal velo del fallimento, ma soprattutto chiedere aiuto è possibile e insieme possiamo farlo".
Perché parlarne e come si può affrontare un tema così delicato?
"Tutto si riassume con una parola: autenticità. Le corse nel quotidiano ci rendono fragili, irreperibili, stanchi e sovrappensiero. Dobbiamo concederci pochi istanti di autenticità e vivere l'essere "umano" nel vero senso della parola: coltivando speranza".
Perché è importante realizzare una panchina?
"La panchina in città non manca mai. È una coccola per chi vuole viverla, prendere respiro e sostare, riflettere. A volte i dati preoccupanti si ignorano, quindi perché non unire la lietezza di una passeggiata con la crescita personale e sociale?"
Può anticiparci qualche testimonianza?
"Posso anticipare la mia, potete scrivere anche nome e cognome dato che ho già avuto modo di raccontare in passato. Fa un po' male, ma mi dà tutta quella forza nei momenti più bui. Ho avuto pensieri suicidi circa 4 volte nella mia vita, ma una volta ho proprio tentato di porre fine alla mia vita. Ero stata bloccata per la terza volta ad un esame universitario, l'ultimo del mio percorso di laurea, ma il docente mi aveva ripetuto più volte che era inutile ripresentarsi all'appello, non sarei mai stata sufficientemente brava e idonea per la mia Università. Ho scritto così una lettera alle persone a me più care (tra cui la mia psicologa) e le ho programmate per mandarle il giorno dopo. In quella sera, il caso ha voluto che la mia psicologa mi scrivesse poco prima che avvenisse la tragedia. Abbiamo parlato per messaggio, non ricordo molto se non il suo ultimo messaggio: "Resta con me, ce la dobbiamo fare". Chiusi la finestra con un lungo sospiro e decisi di darmi un'altra occasione. Una settimana dopo è nata Univox, la nostra associazione, per tutelare i giovani dal disagio mentale, fisico e sociale. Io devo tutto alla mia psicologa, è e sarà sempre il mio raggio di sole".
Come è nata la collaborazione con il corpo di ballo e perché scegliere l'arte visiva?
"Le ragazze che danzeranno sono tutte connesse all'associazione in modi diversi. Sono sensibili alle tematiche legate alla salute mentale, alla depressione, al suicidio e all'autolesionismo. Le loro coreografie renderanno quel momento davvero unico e speciale".
Cosa si può fare oggi e cosa possono fare le famiglie di questo male spesso invisibile?
"Non mollare, ma anche non restare in silenzio. Le etichette, i giudizi sono troppi e fanno male quanto un pugno nello stomaco. Non occorre passare troppo tempo a incolparsi, piuttosto a impegnarsi perché nessuno provi più ciò che c'è stato. Ricevo in privato almeno 3 volte alla settimana messaggi di ragazzi che non conosco e che vogliono togliersi la vita, mi è capitato tre volte di affiancarli mentre chiamavano il telefono amico con loro. Non lasciamo soli e non lasciamoci soli".
Quali sono le fasce più colpite, se ce ne sono
"Adolescenti, giovani. Pressati dalla prestazione, dal dover dimostrare di essere i migliori, di dover fare tutto in tempo, di essere indipendenti, di avere le proprie libertà qui e ora. Sono (anzi, siamo) stanchi di sentirci definire pigri e falliti".
Cosa ci può anticipare sul flash mob?
"Stelle, silenzio e brivido. Leggerò una parte della lettera che avrei dovuto mandare alla mia psicologa, prima di morire. Nel mentre una canzone speciale, che darà nome alla panchina: fare tutto come se vedessi solo il sole. L'invito che vogliamo donare a tutti".
All'evento ci saranno anche le Istituzioni. Quanto è importante per voi organizzatori la presenza delle istituzioni e il loro supporto? In cosa possono aiutarvi?
"Essenziale, la coordinazione qui gioca un ruolo centrale. Dall'ascolto di ciò che non va possono nascere fiori bellissimi, proprio come accade al fior di loto, che finisce dal fianco con pazienza e cooperazione".
All'evento interverranno il sindaco di Bari Vito Leccese, l'assessora alla Giustizia e al Benessere sociale e ai Diritti civili Elisabetta Vaccarella, la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti, la presidente di APS Univox Ets Serena De Sandi, la presidente del CSV San Nicola OdV Rosa Franco, il direttore del CSV San Nicola Alessandro Cobianchi e la socia fondatrice dell'associazione Anto Paninabella OdV Angela Albanese.
Subito dopo l'inaugurazione della panchina, alcuni volontari condivideranno con le persone intervenute esperienze raccolte tra chi ha vissuto momenti di forte disagio per poi dar vita a un vero e proprio flashmob, con la distribuzione di fiocchi e stelle di carta. Previste le performance di danza di Gabriella Vinci e Fabiana Pellegrini e di Claudia Cosi.