Politica
Governo autorizza nuove licenze taxi, ma Bari tira il freno a mano
La denuncia di Forza Italia: "Perché l’amministrazione ha preso una decisione simile a fronte delle evidenti potenzialità della città?"
Bari - sabato 2 dicembre 2023
10.27
Aumenta la domanda di taxi a Bari, come in altre città, favorita dall'espansione di zone a traffico limitato e aree pedonali e dalla riduzione del numero di parcheggi.
Ma anche dai crescenti flussi turistici, con picchi massimi in alcuni periodi, come quello estivo o le festività natalizie, che interessano in particolare i collegamenti con porto e aeroporto. Ben consapevole di ciò, il governo Meloni, ad agosto scorso, ha approvato norme che prevedono la possibilità per alcuni enti territoriali dove ci sono aeroporti, tra cui il Comune di Bari, di indire bandi per incrementare le licenze dei taxi fino al 20%.
Purtroppo, alla concretezza del Governo nazionale non fa seguito quella dell'Amministrazione barese di centrosinistra. Infatti, con la delibera di Giunta comunale n. 965 di novembre 2023, che fa? Aumenta le licenze dei taxi ma solo del 13% anziché del 20%. Quindi a Bari ci saranno solo 18 taxi in più e non 30 in più come avrebbe consentito la legge. Inoltre, la Giunta comunale prevede un contributo una tantum per ottenere la licenza di ben 60 mila euro. Insomma, solo per rientrare del costo della licenza, un neo tassista dovrà lavorare 5 anni, ipotizzando un guadagno (non un incasso) di mille euro mensili.
A queste condizioni, difficilmente a Bari gli aspiranti tassisti si precipiteranno a presentare domanda per nuove licenze. Più verosimilmente si confermeranno gli attuali 150 tassisti, mentre continuerà a restare inevaso il 25% della domanda di servizio taxi. E cittadini e turisti continueranno ad arrangiarsi e a tentare la fortuna con altri mezzi pubblici.
Resta la domanda: perché l'Amministrazione Decaro ha preso una decisione simile a fronte delle evidenti potenzialità di Bari?
Ma anche dai crescenti flussi turistici, con picchi massimi in alcuni periodi, come quello estivo o le festività natalizie, che interessano in particolare i collegamenti con porto e aeroporto. Ben consapevole di ciò, il governo Meloni, ad agosto scorso, ha approvato norme che prevedono la possibilità per alcuni enti territoriali dove ci sono aeroporti, tra cui il Comune di Bari, di indire bandi per incrementare le licenze dei taxi fino al 20%.
Purtroppo, alla concretezza del Governo nazionale non fa seguito quella dell'Amministrazione barese di centrosinistra. Infatti, con la delibera di Giunta comunale n. 965 di novembre 2023, che fa? Aumenta le licenze dei taxi ma solo del 13% anziché del 20%. Quindi a Bari ci saranno solo 18 taxi in più e non 30 in più come avrebbe consentito la legge. Inoltre, la Giunta comunale prevede un contributo una tantum per ottenere la licenza di ben 60 mila euro. Insomma, solo per rientrare del costo della licenza, un neo tassista dovrà lavorare 5 anni, ipotizzando un guadagno (non un incasso) di mille euro mensili.
A queste condizioni, difficilmente a Bari gli aspiranti tassisti si precipiteranno a presentare domanda per nuove licenze. Più verosimilmente si confermeranno gli attuali 150 tassisti, mentre continuerà a restare inevaso il 25% della domanda di servizio taxi. E cittadini e turisti continueranno ad arrangiarsi e a tentare la fortuna con altri mezzi pubblici.
Resta la domanda: perché l'Amministrazione Decaro ha preso una decisione simile a fronte delle evidenti potenzialità di Bari?