Politica
Governo M5S-PD? Emiliano: «Mi auguro che nel programma ci siano TAP e ILVA»
Il presidente della Regione Puglia: «Un'ipotesi che caldeggiai già dopo le elezioni del 2013»
Bari - sabato 28 aprile 2018
1.30
Sono passati quasi due mesi dal 4 marzo, giorno in cui gli italiani si sono recati alle urne per scegliere un nuovo governo per l'Italia dei prossimi 5 anni. Il risultato elettorale ha premiato il Movimento 5 Stelle imponendo i grillini come prima forza del Paese con oltre il 32%, ma di contro effettiva vincitrice della tornata è stata la coalizione di centrodestra, che la Lega ha trainato al 36% delle preferenze degli italiani.
Grande escluso dalle preferenze degli italiani è stato il Partito Democratico, bloccatosi alle soglie del 19%. Non è, però, detta l'ultima parola: dopo giorni estenuanti di consultazioni, il nome del PD è tornato di stretta attualità nel dibattito politico nazionale, tant'è che il leader del M5S Luigi Di Maio sta provando a intavolare delle trattative per formare un governo proprio con le forze di centrosinistra, che però faticano ad affrancarsi dall'ombra del segretario dimissionario Matteo Renzi e ad accettare la strada del dialogo con le forze grilline.
Sull'ipotesi di un governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico si è espresso il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che a margine dell'inaugurazione della mostra World Press Photo ricorda di aver «Caldeggiato questa via già dopo le elezioni del 2013, quando sarebbe stato tutto più facile. All'epoca, però, l'impatto tra Bersani e il M5S non fu positivo, e per noi fu un motivo di amarezza. Io fui molto deluso dal tramonto di quell'ipotesi di cui ero uno dei principali sostenitori; cosa che mi ha portato a patire molto».
Delusione che, però, non ha impedito a Emiliano di tornare prepotentemente alla carica anche all'indomani delle Politiche 2018: «Io sono una testa dura - ammette il governatore pugliese - e nel 2015 ci ho riprovato quando ho vinto le elezioni regionali. Noi del PD avevamo chiaramente la maggioranza assoluta del consiglio regionale, e ciononostante feci tre decreti di nomina assessorili nei confronti di altrettanti esponenti del Movimento, mandando i documenti alla notifica. Ricordo che all'epoca qualcuno parlò addirittura di una violenza psicologica, e che Beppe Grillo fu molto simpatico nel definirmi un "satanasso tentatore". Io però ci ho sempre creduto e continuo a crederci; mi auguro che questa complessa trattativa sul programma di governo si svolga rapidamente e con buon senso».
Restano da superare le difficoltà legate a quelli che Emiliano chiama «Profili di diversità», ma la priorità per fare un governo resta «Stabilire quali sono i punti di incontro e di unificazione».
Da questa possibile strana alleanza tra M5S e PD, però, potrebbero esserci dei risvolti positivi per la Puglia, come auspica Emiliano: «Spero che le questioni pugliesi legate al gasdotto TAP e all'ILVA vengano accolte dal governo PD-5 Stelle ascoltando quelle posizioni di mediazione che la nostra regione propone da anni. Mi riferisco allo spostamento della TAP dalla zona della spiaggia di San Foca verso una zona industriale, quindi a minor impatto ambientale, e poi soprattutto la possibilità di decarbonizzare l'ILVA. Una soluzione praticabile facendo ricorso a quantità di gas aggiuntivo che possono arrivare anche col TAP, rendendo il prezzo del gas competitivo con quello del carbone. Potrei anche accontentarmi qualora questo punto programmatico venisse inserito nell'accordo di governo».
«Ho chiesto al presidente Gentiloni - conclude Emiliano - di fermare questi tentativi (senza successo, a quanto vedo) di portare avanti la trattativa ILVA condotta da ministro e vice ministro che non hanno alcuna legittimazione, in quanto membri di un governo che tecnicamente è lì solo per l'ordinaria amministrazione e, quindi, non può prendere decisioni importanti come quelle sull'ILVA di Taranto».
Grande escluso dalle preferenze degli italiani è stato il Partito Democratico, bloccatosi alle soglie del 19%. Non è, però, detta l'ultima parola: dopo giorni estenuanti di consultazioni, il nome del PD è tornato di stretta attualità nel dibattito politico nazionale, tant'è che il leader del M5S Luigi Di Maio sta provando a intavolare delle trattative per formare un governo proprio con le forze di centrosinistra, che però faticano ad affrancarsi dall'ombra del segretario dimissionario Matteo Renzi e ad accettare la strada del dialogo con le forze grilline.
Sull'ipotesi di un governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico si è espresso il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che a margine dell'inaugurazione della mostra World Press Photo ricorda di aver «Caldeggiato questa via già dopo le elezioni del 2013, quando sarebbe stato tutto più facile. All'epoca, però, l'impatto tra Bersani e il M5S non fu positivo, e per noi fu un motivo di amarezza. Io fui molto deluso dal tramonto di quell'ipotesi di cui ero uno dei principali sostenitori; cosa che mi ha portato a patire molto».
Delusione che, però, non ha impedito a Emiliano di tornare prepotentemente alla carica anche all'indomani delle Politiche 2018: «Io sono una testa dura - ammette il governatore pugliese - e nel 2015 ci ho riprovato quando ho vinto le elezioni regionali. Noi del PD avevamo chiaramente la maggioranza assoluta del consiglio regionale, e ciononostante feci tre decreti di nomina assessorili nei confronti di altrettanti esponenti del Movimento, mandando i documenti alla notifica. Ricordo che all'epoca qualcuno parlò addirittura di una violenza psicologica, e che Beppe Grillo fu molto simpatico nel definirmi un "satanasso tentatore". Io però ci ho sempre creduto e continuo a crederci; mi auguro che questa complessa trattativa sul programma di governo si svolga rapidamente e con buon senso».
Restano da superare le difficoltà legate a quelli che Emiliano chiama «Profili di diversità», ma la priorità per fare un governo resta «Stabilire quali sono i punti di incontro e di unificazione».
Da questa possibile strana alleanza tra M5S e PD, però, potrebbero esserci dei risvolti positivi per la Puglia, come auspica Emiliano: «Spero che le questioni pugliesi legate al gasdotto TAP e all'ILVA vengano accolte dal governo PD-5 Stelle ascoltando quelle posizioni di mediazione che la nostra regione propone da anni. Mi riferisco allo spostamento della TAP dalla zona della spiaggia di San Foca verso una zona industriale, quindi a minor impatto ambientale, e poi soprattutto la possibilità di decarbonizzare l'ILVA. Una soluzione praticabile facendo ricorso a quantità di gas aggiuntivo che possono arrivare anche col TAP, rendendo il prezzo del gas competitivo con quello del carbone. Potrei anche accontentarmi qualora questo punto programmatico venisse inserito nell'accordo di governo».
«Ho chiesto al presidente Gentiloni - conclude Emiliano - di fermare questi tentativi (senza successo, a quanto vedo) di portare avanti la trattativa ILVA condotta da ministro e vice ministro che non hanno alcuna legittimazione, in quanto membri di un governo che tecnicamente è lì solo per l'ordinaria amministrazione e, quindi, non può prendere decisioni importanti come quelle sull'ILVA di Taranto».