Cronaca
Gravina, sigarette elettroniche contraffatte e liquidi "svapo" di contrabbando. Denunciato venditore
I prodotti erano privi delle certificazioni necessarie, la prova dell’origine illecita della merce che stata sequestrata
Puglia - mercoledì 4 dicembre 2019
10.34
Vendeva sigarette elettroniche contraffatte e liquidi "svapo" per l'inalazione di contrabbando. I militari del nucleo operativo metropolitano della guardia di finanza di Bari, coordinati dal I gruppo Bari, insieme a personale dell'ufficio delle dogane di Bari, hanno proceduto al sequestro di liquidi per inalazione destinati ad essere utilizzati nelle sigarette elettroniche in un negozio al dettaglio di Gravina in Puglia. Per il proprietario dell'esercizio commerciale è scattata la denuncia.
Una volta effettuato l'accesso nei locali aziendali l'attenzione dei finanzieri è stata subito richiamata da centinaia di flaconi di liquido "svapabile" esposti per la vendita ai clienti privi del "codice identificativo univoco" di cui, invece, gli stessi devono essere obbligatoriamente dotati per essere posti in commercio. In particolare, l'assenza di tale codice costituisce la prova dell'origine illecita della merce, implicando il suo approvvigionamento tramite soggetti non autorizzati, nonché del mancato assoggettamento del liquido "svapabile" alle imposte dovute per i prodotti assimilabili al tabacco. La legislazione di riferimento prevede, infatti, che i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, esclusi quelli autorizzati all'immissione in commercio come medicinali, siano assoggettati ad imposta di consumo in misura pari, rispettivamente, a euro 0,082074 il millilitro e a euro 0,041037 il millilitro.
Nel corso del controllo dei locali le fiamme gialle e i funzionari dell'agenzia delle dogane baresi hanno, altresì, rinvenuto e sottoposto a sequestro circa 2mila sigarette elettroniche e loro parti di ricambio destinate alla vaporizzazione dei prodotti da inalazione riportanti il marchio di conformità Ce non conforme alle direttive europee sulla sicurezza dei prodotti elettronici.
Il titolare della ditta ispezionata è stato, pertanto, deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione, frode nell'esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Nello specifico tale ultima ipotesi di reato è stata contestata in quanto l'assenza del predetto "codice identificativo univoco", unitamente al quantitativo del prodotto illecito sequestrato (corrispondente, complessivamente, a circa 30 chili), ha determinato l'applicabilità della disciplina sanzionatoria prevista dal testo unico delle leggi doganali per il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Una volta effettuato l'accesso nei locali aziendali l'attenzione dei finanzieri è stata subito richiamata da centinaia di flaconi di liquido "svapabile" esposti per la vendita ai clienti privi del "codice identificativo univoco" di cui, invece, gli stessi devono essere obbligatoriamente dotati per essere posti in commercio. In particolare, l'assenza di tale codice costituisce la prova dell'origine illecita della merce, implicando il suo approvvigionamento tramite soggetti non autorizzati, nonché del mancato assoggettamento del liquido "svapabile" alle imposte dovute per i prodotti assimilabili al tabacco. La legislazione di riferimento prevede, infatti, che i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, esclusi quelli autorizzati all'immissione in commercio come medicinali, siano assoggettati ad imposta di consumo in misura pari, rispettivamente, a euro 0,082074 il millilitro e a euro 0,041037 il millilitro.
Nel corso del controllo dei locali le fiamme gialle e i funzionari dell'agenzia delle dogane baresi hanno, altresì, rinvenuto e sottoposto a sequestro circa 2mila sigarette elettroniche e loro parti di ricambio destinate alla vaporizzazione dei prodotti da inalazione riportanti il marchio di conformità Ce non conforme alle direttive europee sulla sicurezza dei prodotti elettronici.
Il titolare della ditta ispezionata è stato, pertanto, deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione, frode nell'esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Nello specifico tale ultima ipotesi di reato è stata contestata in quanto l'assenza del predetto "codice identificativo univoco", unitamente al quantitativo del prodotto illecito sequestrato (corrispondente, complessivamente, a circa 30 chili), ha determinato l'applicabilità della disciplina sanzionatoria prevista dal testo unico delle leggi doganali per il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.