Politica
Grumo, sospesa l'amministrazione di Michele D'Atri e commissariato il Comune
La decisione della Prefettura. Il sindaco: «Non mi prenderò più le responsabilità delle gestioni passate». Il M5s: «Sei milioni di buco»
Provincia - mercoledì 30 ottobre 2019
11.24
Il Comune di Grumo Appula è stato commissariato. La Prefettura di Bari ha sospeso il consiglio comunale e l'amministrazione guidata dal sindaco Michele D'Atri, nominando commissario il vice prefetto Francesco Tarricone.
Sul banco degli imputati finiscono i buchi finanziari nelle casse del Comune: «Schiacciata da oltre sei milioni di euro di debiti l'amministrazione comunale è stata commissariata», scrive Mario Conca, consigliere regionale del Movimento 5 stelle.
Il sindaco si difende precisando di aver chiesto in prima persona l'intervento della Prefettura, a causa dell'impossibilità di gestire debiti e disavanzi contratti da precedenti amministrazioni. «La nomina del commissario - scrive D'Atri - è stata una manna dal cielo per i conti del Comune di Grumo Appula in quanto il funzionario nominato dal Prefetto ha fatto dei provvedimenti che l'Amministrazione Comunale non ha potuto fare entro il 30 settembre scorso non essendoci materialmente il riequilibrio di bilancio in ragione di un esito riguardante una causa del 1995 persa dal nostro Ente che si è visto condannato a fare un'opera (una vasca per la raccolta delle acque su via Di Vittorio), per un valore di 1 milione di euro circa, con un piccolissimo dettaglio: chi amministrava all'epoca non ha mai messo una sola lira a bilancio sia per la copertura economica delle spese legali e sia per la copertura economica di una possibile soccombenza del contenzioso in itinere».
D'Atri continua: «Dopo aver già avuto in eredità circa 5 milioni di euro di debiti rivenienti da vecchie spese legali e vecchie sentenze, oggi il comune di Grumo è colpito da un altro macigno. Il sottoscritto e tutta l'amministrazione comunale giunti ormai quasi al termine del mandato non ha nessunissima intenzione di continuare a prendersi delle responsabilità dirette firmando e votando provvedimenti rivenienti dal passato che non hanno coperture di spesa che dovevano essere inserite in bilancio negli anni che vanno dal 1996 in poi. Alla luce di queste considerazioni riteniamo come amministrazione comunale che vadano accertate le responsabilità di chi ha creato questi debiti e di chi ha lasciato il comune di Grumo Appula in questa situazione in modo doloso e per grande incapacità politica e amministrativa».
Conca ribatte dando un'altra lettura dei fatti: «Il sindaco si giustifica dicendo che sono stati loro a chiamare il prefetto, perché non avevano più voglia di prendersi responsabilità di altri, dimenticandosi che amministra da due legislature e dovrebbe dar conto dei suoi disastri. A nulla è servito multare 10mila automobilisti negli ultimi tre anni, per qualche milione di euro, con un autovelox illegittimo che da oltre un mese non si vede più. Mi dispiace per i grumesi che ora dovranno pagare i 250 mila euro alla ditta proprietaria di quell'autovelox, sotto forma di tasse, fino a dicembre 2020. Aumenterà tutto, la mensa scolastica è già aumentata. La pessima gestione del piano sociale di zona incancrenirà oltremodo a svantaggio dei disabili e degli anziani, ma lui, il sindaco, dice di non c'entrare nulla, neanche con la piscina. Dal 2010 a oggi ricopre il ruolo di sindaco, ma andando indietro scopriamo che dal 2005 al 2010 è stato in maggioranza e dal 1996 al 2005 all'opposizione».
Sul banco degli imputati finiscono i buchi finanziari nelle casse del Comune: «Schiacciata da oltre sei milioni di euro di debiti l'amministrazione comunale è stata commissariata», scrive Mario Conca, consigliere regionale del Movimento 5 stelle.
Il sindaco si difende precisando di aver chiesto in prima persona l'intervento della Prefettura, a causa dell'impossibilità di gestire debiti e disavanzi contratti da precedenti amministrazioni. «La nomina del commissario - scrive D'Atri - è stata una manna dal cielo per i conti del Comune di Grumo Appula in quanto il funzionario nominato dal Prefetto ha fatto dei provvedimenti che l'Amministrazione Comunale non ha potuto fare entro il 30 settembre scorso non essendoci materialmente il riequilibrio di bilancio in ragione di un esito riguardante una causa del 1995 persa dal nostro Ente che si è visto condannato a fare un'opera (una vasca per la raccolta delle acque su via Di Vittorio), per un valore di 1 milione di euro circa, con un piccolissimo dettaglio: chi amministrava all'epoca non ha mai messo una sola lira a bilancio sia per la copertura economica delle spese legali e sia per la copertura economica di una possibile soccombenza del contenzioso in itinere».
D'Atri continua: «Dopo aver già avuto in eredità circa 5 milioni di euro di debiti rivenienti da vecchie spese legali e vecchie sentenze, oggi il comune di Grumo è colpito da un altro macigno. Il sottoscritto e tutta l'amministrazione comunale giunti ormai quasi al termine del mandato non ha nessunissima intenzione di continuare a prendersi delle responsabilità dirette firmando e votando provvedimenti rivenienti dal passato che non hanno coperture di spesa che dovevano essere inserite in bilancio negli anni che vanno dal 1996 in poi. Alla luce di queste considerazioni riteniamo come amministrazione comunale che vadano accertate le responsabilità di chi ha creato questi debiti e di chi ha lasciato il comune di Grumo Appula in questa situazione in modo doloso e per grande incapacità politica e amministrativa».
Conca ribatte dando un'altra lettura dei fatti: «Il sindaco si giustifica dicendo che sono stati loro a chiamare il prefetto, perché non avevano più voglia di prendersi responsabilità di altri, dimenticandosi che amministra da due legislature e dovrebbe dar conto dei suoi disastri. A nulla è servito multare 10mila automobilisti negli ultimi tre anni, per qualche milione di euro, con un autovelox illegittimo che da oltre un mese non si vede più. Mi dispiace per i grumesi che ora dovranno pagare i 250 mila euro alla ditta proprietaria di quell'autovelox, sotto forma di tasse, fino a dicembre 2020. Aumenterà tutto, la mensa scolastica è già aumentata. La pessima gestione del piano sociale di zona incancrenirà oltremodo a svantaggio dei disabili e degli anziani, ma lui, il sindaco, dice di non c'entrare nulla, neanche con la piscina. Dal 2010 a oggi ricopre il ruolo di sindaco, ma andando indietro scopriamo che dal 2005 al 2010 è stato in maggioranza e dal 1996 al 2005 all'opposizione».