Cronaca
I ladri d'auto incastrati da gps e telecamere. Decisivo il video di Santo Spirito
Alla banda di bitontini - tre ai domiciliari - sono stati contestati 12 colpi in due mesi. Decisivo il ritrovamento di un'Audi RS3 nei pressi della 231
Bari - mercoledì 24 aprile 2024
14.12
Una vera e propria banda specializzata in furti d'auto, principalmente suv, è quella descritta nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari, con la Questura, che ha convinto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Giuseppe Ronzino, ad emettere una ordinanza cautelare a carico di quattro giovani di Bitonto.
Si tratta dei fratelli Donato e Leonardo Montrone, di 21 e di 24 anni, di Leonardo Fortunato, di 23 anni, tutti con precedenti di polizia, e Gaetano Caputo, di 21 anni: i primi tre sono finiti ai domiciliari, per il quarto è stato disposto l'obbligo di dimora. Le indagini, dopo la diffusione di un video sui social che documentava il furto di una Mercedes Gla, a Santo Spirito, avvenuto il 17 gennaio 2023, hanno avuto una svolta quando, il 22 febbraio 2023, gli agenti hanno individuato un'Audi RS3.
Per gli investigatori quella vettura, parcheggiata in uno stabile comprensivo di un'abitazione con annesso capannone industriale recintato sulla strada provinciale 231 aveva «le stesse caratteristiche di una auto sfuggita ai controlli delle forze dell'ordine, anche attraverso alcuni pericolosi inseguimenti». L'auto, dai successivi accertamenti, è risultata rubata ad una concessionaria di Casnigo, in provincia di Bergamo, il 27 settembre 2021, con annesso un numero di telaio contraffatto.
I poliziotti, coordinati dal pubblico ministero Lanfranzo Marazia e dal primo dirigente Filippo Portoghese, attraverso pedinamenti elettronici con gps e sistema di videosorveglianza, hanno ricostruito l'esistenza di un solido gruppo criminale, dedico al furto di auto - principalmente suv -, e al riciclaggio, che poteva contare su basi logistiche (a Palombaio e a Bitonto), in cui custodiva le auto, di grossa cilindrata, usate per compiere i furti, gli inibitori di frequenze e gli arnesi da scasso.
Al gruppo sono stati contestati 12 furti, commessi tra aprile e maggio 2023, tra Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta. Le auto sarebbero state poi tagliate, in pochi minuti, nelle campagne di Bitonto, per poi essere smistate nel nord barese, verso Cerignola. Sulle esigenze cautelari il giudice ha esaminato «i dati evincibili dagli episodi criminosi» e le «personalità degli indagati, i cui comportamenti e atti concreti sono indici sintomatici di una indole proclive alla commissione di delitti».
Sempre secondo il gip, «gli indagati hanno dimostrato una rilevante proclività a delinquere, tenuto conto del peculiare assetto organizzativo messo a punto per realizzare le attività illecite e della metodicità delle operazioni, oltre che - conclude il gip - nell'impiego di una pluralità di soggetti da parte del gruppo criminale».
Si tratta dei fratelli Donato e Leonardo Montrone, di 21 e di 24 anni, di Leonardo Fortunato, di 23 anni, tutti con precedenti di polizia, e Gaetano Caputo, di 21 anni: i primi tre sono finiti ai domiciliari, per il quarto è stato disposto l'obbligo di dimora. Le indagini, dopo la diffusione di un video sui social che documentava il furto di una Mercedes Gla, a Santo Spirito, avvenuto il 17 gennaio 2023, hanno avuto una svolta quando, il 22 febbraio 2023, gli agenti hanno individuato un'Audi RS3.
Per gli investigatori quella vettura, parcheggiata in uno stabile comprensivo di un'abitazione con annesso capannone industriale recintato sulla strada provinciale 231 aveva «le stesse caratteristiche di una auto sfuggita ai controlli delle forze dell'ordine, anche attraverso alcuni pericolosi inseguimenti». L'auto, dai successivi accertamenti, è risultata rubata ad una concessionaria di Casnigo, in provincia di Bergamo, il 27 settembre 2021, con annesso un numero di telaio contraffatto.
I poliziotti, coordinati dal pubblico ministero Lanfranzo Marazia e dal primo dirigente Filippo Portoghese, attraverso pedinamenti elettronici con gps e sistema di videosorveglianza, hanno ricostruito l'esistenza di un solido gruppo criminale, dedico al furto di auto - principalmente suv -, e al riciclaggio, che poteva contare su basi logistiche (a Palombaio e a Bitonto), in cui custodiva le auto, di grossa cilindrata, usate per compiere i furti, gli inibitori di frequenze e gli arnesi da scasso.
Al gruppo sono stati contestati 12 furti, commessi tra aprile e maggio 2023, tra Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta. Le auto sarebbero state poi tagliate, in pochi minuti, nelle campagne di Bitonto, per poi essere smistate nel nord barese, verso Cerignola. Sulle esigenze cautelari il giudice ha esaminato «i dati evincibili dagli episodi criminosi» e le «personalità degli indagati, i cui comportamenti e atti concreti sono indici sintomatici di una indole proclive alla commissione di delitti».
Sempre secondo il gip, «gli indagati hanno dimostrato una rilevante proclività a delinquere, tenuto conto del peculiare assetto organizzativo messo a punto per realizzare le attività illecite e della metodicità delle operazioni, oltre che - conclude il gip - nell'impiego di una pluralità di soggetti da parte del gruppo criminale».