Servizi sociali
I ragazzi della comunità Chiccolino diventano bagnini del Bari Beach Club con i cani salvataggio
Concluso il progetto "Estate al mare con gli amici a 4 zampe". Centomani (centro giustizia minorile): «Percorso realmente utile per la responsabilizzazione»
Bari - venerdì 31 agosto 2018
15.17
Il reinserimento dei ragazzi che hanno commesso degli sbagli e che hanno precedenti con la giustizia passa da un percorso di responsabilizzazione e da una fondamentale presa di coscienza del ruolo attivo che possono ricoprire all'interno della società. Nasce con questo obiettivo il progetto "Estate al mare con gli amici a 4 zampe", curato dall'associazione Dei dell'acqua Puglia Onlus, con il coinvolgimento in prima persona dei ragazzi ospiti della comunità Chiccolino, nell'ambito del programma Sicurezza in mare con gli amici a 4 zampe.
Un percorso formativo di attività di salvataggio nautico con unità cinofile, che ha visto i giovani della comunità impegnati per tre domeniche nell'attività di sicurezza non armata sulla spiaggia del Bari Beach Club - Lido Adria, avvalendosi del prezioso aiuto del cani di salvataggio.
A conclusione del progetto, il bilancio è senz'altro positivo: «Ciò che stiamo cercando di fare - spiega il direttore del Centro giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata Giuseppe Centomani - è trasformare i percorsi fondamentali, convertendo un approccio che fino a ora è stato più utile ai formatori che ai formandi in percorsi che siano realmente utili per la responsabilizzazione dei ragazzi. Facendo attività di questo genere si accorgono della loro utilità alla comunità di cui fanno parte, passando da "nemici" del cittadino medio a persone che possono essere d'aiuto con attività costruttive, diverse da quelle che svolgevano prima, e che mettono alla prova le loro capacità. In questa nuova prospettiva, i ragazzi hanno la possibilità di costruirsi un nuovo progetto di vita che li ri-abiliti. Esperienze di questo genere strutturano un'idea di sé diversa da quella che avevano precedentemente».
«Questi ragazzi - afferma Francesca Bottalico, assessore comunale al Welfare - sono un grosso patrimonio per chi istituzionalmente cerca di offrire opportunità che rispondano a dei desideri. Uscire dalle comunità e dai luoghi istituzionali è sempre un passo importante. Quello che speriamo è riuscire a offrire nuove relazioni e opportunità diverse ai ragazzi per il loro futuro».
Soddisfazione filtra anche da parte dei diretti interessati, i ragazzi della comunità Chiccolino, che in maniera unanime esprimono il desiderio di continuare con esperienze di questo tipo, che chiudano a doppia mandata il cassetto con i ricordi di un passato difficile e aprano le porte a un futuro di legalità e responsabilità. Sbagliare tanto insegna a non sbagliare più: «Questo progetto - spiega Raffaele Diomede, direttore della comunità Chiccolino - s'inserisce in un contesto più ampio che con il Comune di Bari e il Centro giustizia minorile stiamo portando avanti. Vogliamo scommettere su progetti innovativi, passando dall'abusato concetto di legalità a quello di responsabilità. Se vogliamo vincere questa scommessa sulla prevenzione della devianza minorile dobbiamo cercare di ridefinire i ruoli dei ragazzi».
Il passaggio fondamentale, quindi, è quello di trasformare i minori attratti dal fascino sbrigativo della delinquenza in elementi attivi della società, che sappiano prendersi cura degli altri. «Proviamo a portarli dall'altra parte della barricata - continua Diomede: minori che fino a qualche mese fa avevano creato un allarme sociale per spaccio, furti o rapine, adesso vengono formati affinché si prendano cura della gente comune. Nello specifico, si sono occupati delle persone che usufruiscono di questo lido e del lungomare IX Maggio con l'ausilio delle unità cinofile. Grazie al nostro corso di formazioni sono diventati operatori della vigilanza non armata. Noi crediamo fermamente nell'esistenza di percorsi di rigenerazione e nella giustizia senza sbarre, rigenerativa. A loro facciamo vedere che esiste un'altra strada e quello che abbiamo realizzato oggi è un piccolo miracolo, grazie anche all'aiuto dell'associazione Dei dell'acqua».
Un percorso formativo di attività di salvataggio nautico con unità cinofile, che ha visto i giovani della comunità impegnati per tre domeniche nell'attività di sicurezza non armata sulla spiaggia del Bari Beach Club - Lido Adria, avvalendosi del prezioso aiuto del cani di salvataggio.
A conclusione del progetto, il bilancio è senz'altro positivo: «Ciò che stiamo cercando di fare - spiega il direttore del Centro giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata Giuseppe Centomani - è trasformare i percorsi fondamentali, convertendo un approccio che fino a ora è stato più utile ai formatori che ai formandi in percorsi che siano realmente utili per la responsabilizzazione dei ragazzi. Facendo attività di questo genere si accorgono della loro utilità alla comunità di cui fanno parte, passando da "nemici" del cittadino medio a persone che possono essere d'aiuto con attività costruttive, diverse da quelle che svolgevano prima, e che mettono alla prova le loro capacità. In questa nuova prospettiva, i ragazzi hanno la possibilità di costruirsi un nuovo progetto di vita che li ri-abiliti. Esperienze di questo genere strutturano un'idea di sé diversa da quella che avevano precedentemente».
«Questi ragazzi - afferma Francesca Bottalico, assessore comunale al Welfare - sono un grosso patrimonio per chi istituzionalmente cerca di offrire opportunità che rispondano a dei desideri. Uscire dalle comunità e dai luoghi istituzionali è sempre un passo importante. Quello che speriamo è riuscire a offrire nuove relazioni e opportunità diverse ai ragazzi per il loro futuro».
Soddisfazione filtra anche da parte dei diretti interessati, i ragazzi della comunità Chiccolino, che in maniera unanime esprimono il desiderio di continuare con esperienze di questo tipo, che chiudano a doppia mandata il cassetto con i ricordi di un passato difficile e aprano le porte a un futuro di legalità e responsabilità. Sbagliare tanto insegna a non sbagliare più: «Questo progetto - spiega Raffaele Diomede, direttore della comunità Chiccolino - s'inserisce in un contesto più ampio che con il Comune di Bari e il Centro giustizia minorile stiamo portando avanti. Vogliamo scommettere su progetti innovativi, passando dall'abusato concetto di legalità a quello di responsabilità. Se vogliamo vincere questa scommessa sulla prevenzione della devianza minorile dobbiamo cercare di ridefinire i ruoli dei ragazzi».
Il passaggio fondamentale, quindi, è quello di trasformare i minori attratti dal fascino sbrigativo della delinquenza in elementi attivi della società, che sappiano prendersi cura degli altri. «Proviamo a portarli dall'altra parte della barricata - continua Diomede: minori che fino a qualche mese fa avevano creato un allarme sociale per spaccio, furti o rapine, adesso vengono formati affinché si prendano cura della gente comune. Nello specifico, si sono occupati delle persone che usufruiscono di questo lido e del lungomare IX Maggio con l'ausilio delle unità cinofile. Grazie al nostro corso di formazioni sono diventati operatori della vigilanza non armata. Noi crediamo fermamente nell'esistenza di percorsi di rigenerazione e nella giustizia senza sbarre, rigenerativa. A loro facciamo vedere che esiste un'altra strada e quello che abbiamo realizzato oggi è un piccolo miracolo, grazie anche all'aiuto dell'associazione Dei dell'acqua».