Eventi e cultura
I Welcome di Amnesty International: Reinsediamento, Integrazione e Rimpatrio volontario
In Officina degli Esordi musica e poesia per dire«No alla Xenofobia»
Bari - martedì 19 febbraio 2019
16.40
I Welcome è una campagna promossa da Amnesty International per chiedere la condivisione delle responsabilità, a livello internazionale, nazionale e regionale. Sono centinaia le testimonianze di rifugiati e migranti, raccolte da Amnesty, che descrivono gli abusi e le difficili condizioni, alla ricerca di protezione internazionale e assistenza di cui hanno diritto. Su 7 miliardi di persone nel mondo ci sono 65 milioni di migranti di cui 40 milioni sfollati interni, 22.5 milioni rifugiati e 2.8 milioni richiedenti asilo.
In officina degli Esordi lo scorso sabato con Dino Mangialardi, responsabile di Amnesty International Bari si è discusso del fenomeno migratorio, un'importante sfida culturale dei giorni nostri. È stato dimostrato quanto la società civile si stia mobilitando per fermare questa deriva xenofoba in corso. Due le associazioni coinvolte in questa prima parte dell'evento ''Voci per la Libertà, una canzone per Amnesty'', la scuola Penny Wirton che ha sede proprio nel quartiere Libertà ed insegna l'italiano ai migranti attraverso metodi informali, perché senza una conoscenza della lingua diventa molto difficile far valere dei diritti di cui magari si è titolari senza neanche esserne consapevoli.
E con Luca Palazzo della Onlus Briciola che si occupa di progetti di cooperazione con il Mali, per l'occasione ha presentato il ''Progetto Abc, aiuta i bambini a contare''. Una manifestazione per dire effettivamente come la società civile si alza e prova a dare un contributo in aiuto a questo fenomeno epocale che stiamo vivendo. Un evento organizzato dall' Officina degli Esordi e da Casa Mandela, in collaborazione con Amnesty International, tra musica e poesia per sensibilizzare e per dire «No al Razzismo! No alla Xenofobia!»
«Un momento - spiega Dino Mangialardi di Amnesty International Bari - per riflettere sui diritti fondamentali umani, perché non sono rispettati. L'idea è nata da un coordinamento di più associazioni che hanno voluto offrire un momento di riflessione e di arte che diventa uno degli strumenti migliori per veicolare certi concetti, intorno ai temi della migrazione e della xenofobia. La scelta di farlo qui in officina degli esordi, nel quartiere Libertà non è casuale, perché sappiamo che lo scorso settembre ci sono stati degli episodi non piacevoli. E quindi aveva particolarmente senso».
Dopo questo momento di sensibilizzazione con Amnesty International, diverse sono state le tematiche sociali portate dai sei concorrenti, Sophie Stablein, Bartolomeo Intranó, Mario Badino, Francesco Palmieri, Gionata Atzori e Piero Sansó, del Poetry Slam, «una forma di poesia performativa - spiega il vincitore Gionata Atzori - dove ci sono contest in cui una giuria popolare giudica le poesie e l'obiettivo è quello di intrattenere, informare e poetare in maniera varia e di portare diversi argomenti attraverso la poesia ad un pubblico che normalmente non ne fruisce».
Ogni concorrente si è esibito con tre poesie ed una delle prime recitate dal vincitore Atzori ha conquistato subito il pubblico che ha scelto di ascoltare la sua poesia dal titolo ''L'Albero dei Trimoni'' una poesia dall'ironia pungente e diretta su tematiche politiche e sociali dell'attualità dei nostri giorni.
La serata è proseguita con la musica dei Tukurù che ha unito tutti con il canto e con il ballo in libertà.
In officina degli Esordi lo scorso sabato con Dino Mangialardi, responsabile di Amnesty International Bari si è discusso del fenomeno migratorio, un'importante sfida culturale dei giorni nostri. È stato dimostrato quanto la società civile si stia mobilitando per fermare questa deriva xenofoba in corso. Due le associazioni coinvolte in questa prima parte dell'evento ''Voci per la Libertà, una canzone per Amnesty'', la scuola Penny Wirton che ha sede proprio nel quartiere Libertà ed insegna l'italiano ai migranti attraverso metodi informali, perché senza una conoscenza della lingua diventa molto difficile far valere dei diritti di cui magari si è titolari senza neanche esserne consapevoli.
E con Luca Palazzo della Onlus Briciola che si occupa di progetti di cooperazione con il Mali, per l'occasione ha presentato il ''Progetto Abc, aiuta i bambini a contare''. Una manifestazione per dire effettivamente come la società civile si alza e prova a dare un contributo in aiuto a questo fenomeno epocale che stiamo vivendo. Un evento organizzato dall' Officina degli Esordi e da Casa Mandela, in collaborazione con Amnesty International, tra musica e poesia per sensibilizzare e per dire «No al Razzismo! No alla Xenofobia!»
«Un momento - spiega Dino Mangialardi di Amnesty International Bari - per riflettere sui diritti fondamentali umani, perché non sono rispettati. L'idea è nata da un coordinamento di più associazioni che hanno voluto offrire un momento di riflessione e di arte che diventa uno degli strumenti migliori per veicolare certi concetti, intorno ai temi della migrazione e della xenofobia. La scelta di farlo qui in officina degli esordi, nel quartiere Libertà non è casuale, perché sappiamo che lo scorso settembre ci sono stati degli episodi non piacevoli. E quindi aveva particolarmente senso».
Dopo questo momento di sensibilizzazione con Amnesty International, diverse sono state le tematiche sociali portate dai sei concorrenti, Sophie Stablein, Bartolomeo Intranó, Mario Badino, Francesco Palmieri, Gionata Atzori e Piero Sansó, del Poetry Slam, «una forma di poesia performativa - spiega il vincitore Gionata Atzori - dove ci sono contest in cui una giuria popolare giudica le poesie e l'obiettivo è quello di intrattenere, informare e poetare in maniera varia e di portare diversi argomenti attraverso la poesia ad un pubblico che normalmente non ne fruisce».
Ogni concorrente si è esibito con tre poesie ed una delle prime recitate dal vincitore Atzori ha conquistato subito il pubblico che ha scelto di ascoltare la sua poesia dal titolo ''L'Albero dei Trimoni'' una poesia dall'ironia pungente e diretta su tematiche politiche e sociali dell'attualità dei nostri giorni.
La serata è proseguita con la musica dei Tukurù che ha unito tutti con il canto e con il ballo in libertà.