Cronaca
Il boss Eugenio Palermiti davanti al Gip di Bari: «Sono innocente»
Il 69enne ritenuto ai vertici del clan mafioso che controlla i traffici illeciti del rione si è avvalso della facoltà di non rispondere
Bari - giovedì 15 febbraio 2024
9.05
Si è dichiarato «innocente» per poi avvalersi della facoltà di non rispondere Eugenio Palermiti, ritenuto ai vertici del clan mafioso che controlla i traffici illeciti del quartiere Japigia di Bari. «U 'Nonn» è stato arrestato lunedì per i reati di lesioni personali aggravate, atti persecutori e violenza privata con l'aggravante mafiosa.
L'uomo, assistito dagli avvocati Raffaele Quarta e Nicolò Pisani, ieri è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari di Bari Giuseppe De Salvatore, che ha firmato l'ordinanza. Il boss, 69 anni, è considerato il mandante di un agguato avvenuto nel 2013 in viale Japigia contro un suo coetaneo che aveva smesso di fargli «favori». La vittima fu gambizzata da Domenico Milella, ex braccio destro del boss e poi divenuto collaboratore di giustizia.
A Palermiti gli inquirenti contestano vari atti di violenza privata e atti persecutori nei confronti dei parenti di alcuni collaboratori di giustizia. Il boss in persona, aggirandosi per le vie del suo quartiere in bici, avrebbe infatti minacciato i familiari di alcuni membri del clan che avevano deciso di collaborare con la giustizia. «Se tuo nipote ha deciso di fare una cosa del genere (collaborare, ndr) dovete scasare tutti da Bari», avrebbe detto alla zia di uno di questi in uno dei vari episodi.
Il gip De Salvatore, nell'ordinanza cautelare, ha rilevato la «spregiudicatezza che caratterizza ogni sua condotta» e la sua «non comune inclinazione a delinquere», testimoniata da un «curriculum criminale» con precedenti per i reati di omicidio, associazione mafiosa, estorsione e di associazione finalizzata al narcotraffico.
L'uomo, assistito dagli avvocati Raffaele Quarta e Nicolò Pisani, ieri è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari di Bari Giuseppe De Salvatore, che ha firmato l'ordinanza. Il boss, 69 anni, è considerato il mandante di un agguato avvenuto nel 2013 in viale Japigia contro un suo coetaneo che aveva smesso di fargli «favori». La vittima fu gambizzata da Domenico Milella, ex braccio destro del boss e poi divenuto collaboratore di giustizia.
A Palermiti gli inquirenti contestano vari atti di violenza privata e atti persecutori nei confronti dei parenti di alcuni collaboratori di giustizia. Il boss in persona, aggirandosi per le vie del suo quartiere in bici, avrebbe infatti minacciato i familiari di alcuni membri del clan che avevano deciso di collaborare con la giustizia. «Se tuo nipote ha deciso di fare una cosa del genere (collaborare, ndr) dovete scasare tutti da Bari», avrebbe detto alla zia di uno di questi in uno dei vari episodi.
Il gip De Salvatore, nell'ordinanza cautelare, ha rilevato la «spregiudicatezza che caratterizza ogni sua condotta» e la sua «non comune inclinazione a delinquere», testimoniata da un «curriculum criminale» con precedenti per i reati di omicidio, associazione mafiosa, estorsione e di associazione finalizzata al narcotraffico.