Cronaca
Il corteo degli studenti finisce in scontro, le parole del Collettivo Athena
Due ragazzi fermati e trattenuti dalla polizia locale fino a sera, da chiarire la dinamica dei fatti
Bari - sabato 18 novembre 2017
È finito in uno scontro tra polizia locale e studenti il corteo di ieri mattina, nato con l'intento di protestare contro lo sfruttamento dei ragazzi da parte delle aziende. Una manifestazione pacifica, lungo le vie della città. Fino alla fine, o quasi. Il "fattaccio" è, infatti, avvenuto al termine del corteo, quando alcuni ragazzi, attivisti del Collettivo Athena, stavano facendo ritorno, a bordo di un furgone, verso la ex Caserma Liberata.
Il furgone, all'altezza di Corso Cavour, è stato fermato da alcuni agenti della polizia locale, per un controllo, dettato dal fatto, ci dicono dal collettivo, che: «All'interno del furgone eravamo in troppi, un numero superiore rispetto a quello imposto dalla carta di circolazione del mezzo. Nel momento in cui ci hanno fermato, abbiamo favorito i documenti, ma la persona che se ne stava occupando contemporaneamente ha cercato di impedire agli agenti la visuale dell'interno del furgone. I poliziotti a questo punto lo hanno fisicamente spostato, sbattendolo contro il portellone del furgone. Il rumore causato da ciò ci ha portato ad uscire tutti dal furgone, anche per capire meglio cosa stesse accadendo. Per fortuna, nessuno si è fatto male e nessuno è dovuto andare in ospedale».
«Mentre scendevamo dal furgone - proseguono dal Collettivo Athena - siamo stati malmenati, strattonati, spinti, insultati. Per tutelarci, abbiamo anche cercato dei testimoni che avessero assistito all'accaduto. Si sono avvicinate diverse persone, tra cui i ragazzi che stavano aspettando l'autobus e una signora che è scesa in strada dopo aver assistito alla scena dal balcone. La signora ha rilasciato la sua testimonianza e ci riserviamo di poterla utilizzare nel momento in cui verranno formalizzate le accuse nei confronti dei due ragazzi. Nel mentre, uno degli agenti ha iniziato a riprendere i ragazzi presenti, tra cui molti minorenni. Un attivista ha cercando di impedire tali riprese e nel farlo ha anche messo le mani avanti verso il telefono. Di conseguenza è stato spinto, un poliziotto lo ha inseguito ed è caduto sull'asfalto bagnato. Per questo motivo i due ragazzi sono stati portati al comando della polizia, riteniamo che quanto accaduto sia stata vista come un'aggressione a pubblico ufficiale».
Due studenti sono, quindi, stati fermati in seguito all'accaduto e trattenuti per tutto il pomeriggio. Il loro rilascio c'è stato solo in serata, verso le 20, anche se non sono ancora stati formalmente accusati di nulla, né denunciati. Sono stati portati al comando della polizia locale a Japigia e stando a quanto affermato dal capitano dovrebbe, comunque, partire una denuncia. Importante ora è capire di cosa saranno effettivamente accusati.
«Abbiamo messo in moto una macchina solidaristica - concludono i ragazzi - parlando con le realtà cittadine e non solo. Dovremo aspettare comunque che vengano sporte le eventuali denunce, per muoversi in base agli eventuali capi di imputazione».
«Le provocazioni poliziesche che sono durate tutta la giornata - hanno inoltre scritto in un comunicato - sono totalmente inaccettabili e dimostrano come, sin dall'inizio, il loro obiettivo fosse provocare gli studenti per ottenere una reazione che permettesse un intervento repressivo. La minaccia della repressione non fermerà la nostra lotta contro l'alternanza e le nostre iniziative per le scuole e per la città. La solidarietà che stiamo già ricevendo ci spinge ad andare avanti e la nostra priorità rimane lottare accanto a tutti e tutte».
Questa la versione degli studenti, mentre di altro avviso la polizia locale, i cui agenti sostengono di essere stati vittime di insulti e sputi da parte dei manifestanti, e di aver fermato il mezzo, con a bordo i ragazzi, perché non si era fermato alla richiesta di un controllo. A questo punto sarà necessario aspettare e capire quali siano state le reali dinamiche, anche grazie all'utilizzo dei mezzi di videosorveglianza presenti in zona.
Il furgone, all'altezza di Corso Cavour, è stato fermato da alcuni agenti della polizia locale, per un controllo, dettato dal fatto, ci dicono dal collettivo, che: «All'interno del furgone eravamo in troppi, un numero superiore rispetto a quello imposto dalla carta di circolazione del mezzo. Nel momento in cui ci hanno fermato, abbiamo favorito i documenti, ma la persona che se ne stava occupando contemporaneamente ha cercato di impedire agli agenti la visuale dell'interno del furgone. I poliziotti a questo punto lo hanno fisicamente spostato, sbattendolo contro il portellone del furgone. Il rumore causato da ciò ci ha portato ad uscire tutti dal furgone, anche per capire meglio cosa stesse accadendo. Per fortuna, nessuno si è fatto male e nessuno è dovuto andare in ospedale».
«Mentre scendevamo dal furgone - proseguono dal Collettivo Athena - siamo stati malmenati, strattonati, spinti, insultati. Per tutelarci, abbiamo anche cercato dei testimoni che avessero assistito all'accaduto. Si sono avvicinate diverse persone, tra cui i ragazzi che stavano aspettando l'autobus e una signora che è scesa in strada dopo aver assistito alla scena dal balcone. La signora ha rilasciato la sua testimonianza e ci riserviamo di poterla utilizzare nel momento in cui verranno formalizzate le accuse nei confronti dei due ragazzi. Nel mentre, uno degli agenti ha iniziato a riprendere i ragazzi presenti, tra cui molti minorenni. Un attivista ha cercando di impedire tali riprese e nel farlo ha anche messo le mani avanti verso il telefono. Di conseguenza è stato spinto, un poliziotto lo ha inseguito ed è caduto sull'asfalto bagnato. Per questo motivo i due ragazzi sono stati portati al comando della polizia, riteniamo che quanto accaduto sia stata vista come un'aggressione a pubblico ufficiale».
Due studenti sono, quindi, stati fermati in seguito all'accaduto e trattenuti per tutto il pomeriggio. Il loro rilascio c'è stato solo in serata, verso le 20, anche se non sono ancora stati formalmente accusati di nulla, né denunciati. Sono stati portati al comando della polizia locale a Japigia e stando a quanto affermato dal capitano dovrebbe, comunque, partire una denuncia. Importante ora è capire di cosa saranno effettivamente accusati.
«Abbiamo messo in moto una macchina solidaristica - concludono i ragazzi - parlando con le realtà cittadine e non solo. Dovremo aspettare comunque che vengano sporte le eventuali denunce, per muoversi in base agli eventuali capi di imputazione».
«Le provocazioni poliziesche che sono durate tutta la giornata - hanno inoltre scritto in un comunicato - sono totalmente inaccettabili e dimostrano come, sin dall'inizio, il loro obiettivo fosse provocare gli studenti per ottenere una reazione che permettesse un intervento repressivo. La minaccia della repressione non fermerà la nostra lotta contro l'alternanza e le nostre iniziative per le scuole e per la città. La solidarietà che stiamo già ricevendo ci spinge ad andare avanti e la nostra priorità rimane lottare accanto a tutti e tutte».
Questa la versione degli studenti, mentre di altro avviso la polizia locale, i cui agenti sostengono di essere stati vittime di insulti e sputi da parte dei manifestanti, e di aver fermato il mezzo, con a bordo i ragazzi, perché non si era fermato alla richiesta di un controllo. A questo punto sarà necessario aspettare e capire quali siano state le reali dinamiche, anche grazie all'utilizzo dei mezzi di videosorveglianza presenti in zona.