Eventi e cultura
Il «Gran Porto di Bari» apre le porte e racconta la sua Storia
Port Day: straordinaria la partecipazione dei cittadini, numerosi e curiosi
Bari - lunedì 18 giugno 2018
10.06
Dopo l'attacco a Pearl Harbor, il bombardamento al Porto di Bari è il secondo più grande nella storia del conflitto durante la Seconda Guerra Mondiale. Il professor Pasquale Trizio, studioso di storia del commercio marittimo e della navigazione, ha condotto una lezione di storia, aperta alla Città. Un viaggio nella storia a partire dal grande progetto borbonico, fino alle infrastrutture storiche del Gran Porto di Bari con aneddoti, aggiornamenti e curiosità. Tanti ed inaspettatamente numerosi sono stati i cittadini e le associazioni che hanno partecipato ieri, domenica 17 giugno, al Port Day.
Il percorso è iniziato con la visita in sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, esattamente dove è stata posata la prima pietra del Porto. Due, sono sono stati i momenti difficili durante i conflitti bellici, uno di questi è il bombardamento più grande nella storia della seconda guerra mondiale, dopo Pearl Harbor, il 2 dicembre del 1943.
Il 9 aprile del 1945, proprio dove oggi ormeggiano le grandi navi da crociera, esplose una nave carica di esplosivo che provocò più di 300 vittime, molti feriti e rovine in tutta la Città. Proprio cinque anni fa è stata ritrovata una bomba inesplosa nello stesso punto e sono tanti i relitti di guerra affondati nella zona appena fuori dal porto e su tutta un'area più a largo dalla costa.
La visita guidata, a cura dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, è proseguita fino al Circolo della Vela di Bari dove è stata allestita, con una apertura straordinaria, una mostra fotografica relativa proprio al bombardamento del 2 dicembre 1943.
Il porto si è raccontato nell'ambito dell'evento Port Day, una domenica pomeriggio di festa, un momento di conoscenza, condivisione e socializzazione. In chiusura la musica, con il concerto aperto al pubblico a cura dell'orchestra Sinfonica del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari con gli arrangiamenti, degli studenti dei corsi di composizione e del direttore Vito Andrea Morra.
Un racconto dell'evoluzione, dal 1800 ad oggi, attraverso la visita delle opere dove si svolgono attualmente le attività legate al commercio marittimo, da sempre sostenuto dalla Camera di Commercio. Diversi i progetti e i conflitti di interessi che negli anni si sono susseguiti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli organi decisionali riguardo le costruzioni in Puglia si imposero a Roma e quindi i progetti delle opere storiche del Porto, furono ideate da soggetti che non avevano origini baresi, anche se alcune risorse umane impiegate erano del capoluogo.Il percorso è iniziato con la visita in sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, esattamente dove è stata posata la prima pietra del Porto. Due, sono sono stati i momenti difficili durante i conflitti bellici, uno di questi è il bombardamento più grande nella storia della seconda guerra mondiale, dopo Pearl Harbor, il 2 dicembre del 1943.
Il 9 aprile del 1945, proprio dove oggi ormeggiano le grandi navi da crociera, esplose una nave carica di esplosivo che provocò più di 300 vittime, molti feriti e rovine in tutta la Città. Proprio cinque anni fa è stata ritrovata una bomba inesplosa nello stesso punto e sono tanti i relitti di guerra affondati nella zona appena fuori dal porto e su tutta un'area più a largo dalla costa.
La visita guidata, a cura dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, è proseguita fino al Circolo della Vela di Bari dove è stata allestita, con una apertura straordinaria, una mostra fotografica relativa proprio al bombardamento del 2 dicembre 1943.
Il porto si è raccontato nell'ambito dell'evento Port Day, una domenica pomeriggio di festa, un momento di conoscenza, condivisione e socializzazione. In chiusura la musica, con il concerto aperto al pubblico a cura dell'orchestra Sinfonica del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari con gli arrangiamenti, degli studenti dei corsi di composizione e del direttore Vito Andrea Morra.