Il Milleproroghe sblocca la Bari-Bitritto, ora le gestione è di RFI
Il nodo sulle competenze della linea della 'famosa' metropolitana di superficie aveva bloccato il cantiere per più di trent'anni
LA STORIA DELLA BARI-BITRITTO
Il progetto realizzato dalla Matarrese s.p.a prevedeva di stabilire una sorta di metropolitana di superficie tra le periferie, come Bitritto, stadio San Nicola, Carbonara, Loseto e il centro città. Con quattro fermate e treni ogni dieci minuti nelle ore di punta. Una linea breve alla fine, di appena 9,2 chilometri, percorsa da 22 coppie di treni giornalieri, 15 minuti per percorrere il tragitto da Bari Centrale a Bitritto, 11 minuti da Carbonara.
I lavori di costruzione avrebbero dovuto essere inseriti nel quadro delle opere per i mondiali di Italia '90, grazie all'impegno di Ferrovie Calabro Lucane, poi Appulo Lucane (Fal). Il cantiere si inaugurò solo nel 1998, ma poi tutto si interruppe. Nel 2006 le Fal bandirono una nuova gara per la progettazione e la valutazione di impatto ambientale del completamento, unitamente allo studio di fattibilità per l'ingresso sul piazzale RFI di Bari Centrale dei treni a scartamento ridotto. Nel 2009 Nichi Vendola aggiunse altri 28 milioni di euro, in totale si parla di ben 35 milioni di euro dei fondi FESR 2017-2013.
Regione Puglia, Rfi e Fal sottoscrissero una convenzione per la realizzazione dell'innesto della linea regionale Bari-Bitritto sulla Bari-Taranto, gestita da Rfi, in corrispondenza del bivio di Bari-Sant'Andrea, l'appalto se lo aggiudicò la Matarrese Spa. Nel 2013 e poi nel 2015 si continuarono i lavori per poi bloccarsi definitivamente subito dopo. Oggi, forse, la svolta.