Territorio
Il rapporto MobilitAria promove Bari: «Migliora qualità dell'aria»
Lo studio di Kyoto Club e CNR loda le iniziative di mobilità sostenibile ma avverte: «Trasporto pubblico ancora debole»
Bari - martedì 20 febbraio 2018
10.03
Mobilità sostenibile, impatto ambientale, qualità dell'aria. Sono questi i punti principali al centro del rapporto "MobilitAria" diramato nei giorni scorsi da CNR e Kyoto Club, in uno studio che ha coinvolto le quattordici maggiori città italiane prendendo in esame il rapporto tra salubrità dell'ambente e politiche in favore della mobilità sostenibile nel decennio 2006/2016.
Tra le città oggetto di studio c'è anche Bari, che dal rapporto "MobilitAria" viene promossa seppure con qualche "debito". I tecnici che hanno stilato il rapporto non mancano di sottolineare i meriti delle amministrazioni comunali negli ultimi dieci anni, scrivendo che in questo arco di tempo sono stati realizzati «Diversi provvedimentiper far crescere Ia mobiIità sostenibiIe e ridurre iI peso deI traffico motorizzato», anche se il rapporto evidenzia altresì come in questo lasso di tempo la crisi di Amtab abbia inciso sui dati realtivi al trasporto pubblico. «II trasporto pubblico urbano, nonostante la positiva crescita di utenti, resta debole», si legge.
Segno più, invece, fa registrare il dato sui cittadini che si muovono a piedi. È, infatti, pari al 18% la quota di cittadini che camminano ogni giorno, facendo di Bari una delle «Città - insieme a NapoIi e Venezia - ad avere una quota così eIevata se confrontata alle altre grandi città».
Diversi i provvedimenti in materia di tutela ambientale e di miglioramento della qualità dell'aria adottati nell'arco di tempo oggetto di studio. Se l'istituzione della ZTL nel borgo antico e l'introduzione della Zona a Sosta Regolamentata in diversi punti della città hanno sortito effetti un po' a macchia di leopardo, e le esperienze di bike sharing e car sharing si sono rivelate dei veri e propri flop, positivo è il giudizio di Kyoto Club e CNR sui Park & Ride (cinque in città che contano una media di 2.500 utenti al giorno) e sulla sperimentazione del del Lungomare Pedonale durante le domeniche estive. Un'iniziativa che rientra nel progetto di riquaIificazione deI Iungomare con diverse nuove funzioni, tra cui I'uso cicIabiIe e pedonaIe.
I numeri sulla mobilità in bicicletta rimangono ai minimi livelli, ma la realizzazione di grossi parcheggi di scambio e di nuove linee ferroviarie hanno fatto salire il dato degli abitanti della provincia che raggiungono il capoluogo con mezzi alternativi all'auto privata, anche se «Diversi investimenti sono ancora da realizzare per consentire una crescita del servizio su scala metropolitana».
A Bari sono presenti dodici stazioni per il rilevamento delle quantità di agenti inquinanti nell'aria (CaIdaroIa, Carbonara, Cavour, Ciapi, CUS, Japiga, Kennedy, King, PoIitecnico, San NicoIa, Savoia, Stanic). I dati analizzati ed elaborati dai tecnici ci consegnano un quadro di «Generale riduzione delle concentrazioni dell'NO2 e del PM10; in particolare si osserva un trend del valore medio in diminuzione rispettivamente del -36% e -31%».
«La qualità dell'aria nella città di Bari - si legge in conclusione del report sul capoluogo pugliese - risulta essere complessivamente migliorata nel decennio 2006-2016, probabiImente anche per I'infIuenza positiva deIIe condizioni meteocIimatiche che favoriscono la dispersione degli inquinanti».
Tra le città oggetto di studio c'è anche Bari, che dal rapporto "MobilitAria" viene promossa seppure con qualche "debito". I tecnici che hanno stilato il rapporto non mancano di sottolineare i meriti delle amministrazioni comunali negli ultimi dieci anni, scrivendo che in questo arco di tempo sono stati realizzati «Diversi provvedimentiper far crescere Ia mobiIità sostenibiIe e ridurre iI peso deI traffico motorizzato», anche se il rapporto evidenzia altresì come in questo lasso di tempo la crisi di Amtab abbia inciso sui dati realtivi al trasporto pubblico. «II trasporto pubblico urbano, nonostante la positiva crescita di utenti, resta debole», si legge.
Segno più, invece, fa registrare il dato sui cittadini che si muovono a piedi. È, infatti, pari al 18% la quota di cittadini che camminano ogni giorno, facendo di Bari una delle «Città - insieme a NapoIi e Venezia - ad avere una quota così eIevata se confrontata alle altre grandi città».
Diversi i provvedimenti in materia di tutela ambientale e di miglioramento della qualità dell'aria adottati nell'arco di tempo oggetto di studio. Se l'istituzione della ZTL nel borgo antico e l'introduzione della Zona a Sosta Regolamentata in diversi punti della città hanno sortito effetti un po' a macchia di leopardo, e le esperienze di bike sharing e car sharing si sono rivelate dei veri e propri flop, positivo è il giudizio di Kyoto Club e CNR sui Park & Ride (cinque in città che contano una media di 2.500 utenti al giorno) e sulla sperimentazione del del Lungomare Pedonale durante le domeniche estive. Un'iniziativa che rientra nel progetto di riquaIificazione deI Iungomare con diverse nuove funzioni, tra cui I'uso cicIabiIe e pedonaIe.
I numeri sulla mobilità in bicicletta rimangono ai minimi livelli, ma la realizzazione di grossi parcheggi di scambio e di nuove linee ferroviarie hanno fatto salire il dato degli abitanti della provincia che raggiungono il capoluogo con mezzi alternativi all'auto privata, anche se «Diversi investimenti sono ancora da realizzare per consentire una crescita del servizio su scala metropolitana».
A Bari sono presenti dodici stazioni per il rilevamento delle quantità di agenti inquinanti nell'aria (CaIdaroIa, Carbonara, Cavour, Ciapi, CUS, Japiga, Kennedy, King, PoIitecnico, San NicoIa, Savoia, Stanic). I dati analizzati ed elaborati dai tecnici ci consegnano un quadro di «Generale riduzione delle concentrazioni dell'NO2 e del PM10; in particolare si osserva un trend del valore medio in diminuzione rispettivamente del -36% e -31%».
«La qualità dell'aria nella città di Bari - si legge in conclusione del report sul capoluogo pugliese - risulta essere complessivamente migliorata nel decennio 2006-2016, probabiImente anche per I'infIuenza positiva deIIe condizioni meteocIimatiche che favoriscono la dispersione degli inquinanti».