Politica
Il Rousseau city lab del Movimento 5 stelle fa tappa a Bari. Bonisoli: «Rivedere leggi sulla cultura»
Il ministro in città per l'evento organizzato in piazza Libertà. Parla anche la candidata sindaco Elisabetta Pani: «Priorità contrastare dispersione scolastica»
Bari - domenica 3 marzo 2019
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Fa tappa a Bari il Rousseau city lab, l'evento itinerante del Movimento 5 Stelle che con l'appuntamento barese raggiunge la sesta città italiana. Nel mouse gonfiabile installato in piazza Libertà per tutta la giornata di ieri si sono alternati importanti esponenti locali e nazionali del movimento pentastellato per parlare di cultura insieme a interlocutori qualificati come Mogol, presidente della Siae.
Parola al ministro del Sud Barbara Lezzi, alla candidata sindaco di Bari peri il Movimento Elisabetta Pani, a Davide Casaleggio e al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Questi, incontrando il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, si è soffermato sulla necessità di svecchiare alcune leggi in materia di luoghi culturali per garantirne apertura e accessibilità. «La nostra priorità è spendere i soldi che abbiamo accumulato negli anni - dice Bonisoli incontrando la stampa. Le leggi vanno riviste perché dobbiamo sbloccare i cantieri, realizzare i lavori lì dove sono necessari e facendo un'analisi serena ma spietata sulla necessità della normativa e sul quando si trasforma in bizantinismi che non ci servono più».
Elisabetta Pani, scendendo nel dettaglio di Bari, dice intervenendo al Rousseau city lab: «Gli operatori dello spettacolo hanno grandi difficoltà a reperire fondi privati, e soprattutto i territori del Sud sono danneggiati perché senza fondi privati non si può accedere ai finanziamenti pubblici. La scuola deve formare gli spettatori e gli operatori culturali del futuro, ma in Puglia un ragazzo su quattro è in stato di povertà relativa, e siamo fra le prime 5 regioni per dispersione scolastica. Un'amministrazione che a gennaio non consente ai ragazzi in condizione di disagio sociale di avere libri in comodato d'uso non sta lavorando nella direzione della cultura. Nel programma per Bari al primo posto ci sarà l'impegno per il diritto allo studio e contro la dispersione scolastica perché dai ragazzi parte la rivoluzione culturale».
Pani, in seguito, ricorda che «Bari ha un patrimonio culturale enorme: non solo Petruzzelli, Piccinni e Santa Scolastica, ma in tutta la sua storia e nei suoi artisti. Nell'unione fra amministrazione, piccola imprenditoria, operatori dello spettacolo e pubblico si deve ritrovare la forza per far ripartire Bari. Nel nostro programma ci sono un festival dedicato a Niccolò Piccinni e una settimana dedicata a Nino Rota per dare a Bari un respiro internazionale».
Una riflessione anche sul rapporto centro-periferia: «Il centro di Bari - continua Pani - si è chiuso in se stesso. Hanno chiuso non solo le attività commerciali ma anche i cinema di quartiere e i piccoli teatri. Sui territori è fondamentale avere luoghi di socialità e di cultura: basta la cultura solo nel quadrilatero murattiano, ma deve abbracciare le periferie e servire i cittadini in tutti i territori».
Parola al ministro del Sud Barbara Lezzi, alla candidata sindaco di Bari peri il Movimento Elisabetta Pani, a Davide Casaleggio e al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Questi, incontrando il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, si è soffermato sulla necessità di svecchiare alcune leggi in materia di luoghi culturali per garantirne apertura e accessibilità. «La nostra priorità è spendere i soldi che abbiamo accumulato negli anni - dice Bonisoli incontrando la stampa. Le leggi vanno riviste perché dobbiamo sbloccare i cantieri, realizzare i lavori lì dove sono necessari e facendo un'analisi serena ma spietata sulla necessità della normativa e sul quando si trasforma in bizantinismi che non ci servono più».
Elisabetta Pani, scendendo nel dettaglio di Bari, dice intervenendo al Rousseau city lab: «Gli operatori dello spettacolo hanno grandi difficoltà a reperire fondi privati, e soprattutto i territori del Sud sono danneggiati perché senza fondi privati non si può accedere ai finanziamenti pubblici. La scuola deve formare gli spettatori e gli operatori culturali del futuro, ma in Puglia un ragazzo su quattro è in stato di povertà relativa, e siamo fra le prime 5 regioni per dispersione scolastica. Un'amministrazione che a gennaio non consente ai ragazzi in condizione di disagio sociale di avere libri in comodato d'uso non sta lavorando nella direzione della cultura. Nel programma per Bari al primo posto ci sarà l'impegno per il diritto allo studio e contro la dispersione scolastica perché dai ragazzi parte la rivoluzione culturale».
Pani, in seguito, ricorda che «Bari ha un patrimonio culturale enorme: non solo Petruzzelli, Piccinni e Santa Scolastica, ma in tutta la sua storia e nei suoi artisti. Nell'unione fra amministrazione, piccola imprenditoria, operatori dello spettacolo e pubblico si deve ritrovare la forza per far ripartire Bari. Nel nostro programma ci sono un festival dedicato a Niccolò Piccinni e una settimana dedicata a Nino Rota per dare a Bari un respiro internazionale».
Una riflessione anche sul rapporto centro-periferia: «Il centro di Bari - continua Pani - si è chiuso in se stesso. Hanno chiuso non solo le attività commerciali ma anche i cinema di quartiere e i piccoli teatri. Sui territori è fondamentale avere luoghi di socialità e di cultura: basta la cultura solo nel quadrilatero murattiano, ma deve abbracciare le periferie e servire i cittadini in tutti i territori».