Vita di città
Il sindaco di Noicattaro sul piede di guerra: "No alla bretella della statale 16"
Innamorato risponde a tono all'assessore Giannini e boccia il progetto: "Non nel nostro territorio"
Bari - martedì 27 agosto 2019
07.15
Dopo le dichiarazioni dell' assessore Giannini, sulla variante alla Statale 16 che passerebbe nel territorio di Noicattaro, tra Parchitello alta e parco Meo Evoli (zona altamente residenziale) non si è fatta attendere la risposta del sindaco in questione Raimondo Innamorato.
"La sicurezza dei cittadini - spiega il primo cittadino in una nota - è uno dei capisaldi della nostra amministrazione e siamo consapevoli della necessità di operare interventi risolutivi sulla SS16. Per questo abbiamo condotto studi sul territorio, da cui è stata individuata come soluzione migliore l'allargamento in sede del solo tratto tra San Giorgio e Torre a Mare. Se venisse approvato il percorso proposto dall'ANAS e sostenuto dall'assessore Giannini, il territorio verrebbe irrimediabilmente compromesso. Oltre alle criticità ambientali, che abbiamo più volte richiamato, la nuova bretella proposta dall'azienda, comporterebbe, infatti, numerosi problemi anche in termini di ricadute sociali ed economiche: la destinazione d'uso dei terreni (da espropriare) su cui si intende far passare la stessa non è stata oggetto di specifici approfondimenti".
"Il territorio di Noicàttaro - prosegue Innamorato - è a prevalente vocazione agricola: l'intera economia del paese è retta dalle attività di produzione e commercializzazione di uva da tavola. Lo scenario paventato, legato alla possibilità dell'insorgere di contenziosi nel caso di un tracciato ex novo, in realtà è il medesimo di quello ipotizzabile con l'allargamento della sede stradale, data la particolare vocazione dei terreni dei comuni del Sud Est Barese. Anche in questo caso la contraddizione dell'assessore è evidente: se da un lato si vuole incentivare il turismo aumentando la qualità del servizio della strada da realizzarsi, dall'altro si compromette il già precario equilibrio economico delle aziende agricole locali, negando qualsiasi possibilità di crescita e sviluppo in termini occupazionali e di produttività. Il tracciato proposto ex novo andrebbe a interessare numerosi ettari di terreno dove si rilevano colture di pregio generando, con gli espropri, profondi disagi alle aziende agricole insediate e dando vita a numerosi contenziosi". Oltre ai terreni agricoli il nuovo tracciato interesserebbe ampie zone residenziali tipizzate dal PRG che verrebbero lambite dall'infrastruttura, una carreggiata a sei corsie più complanari. "Questo frammenterebbe ulteriormente il territorio che verrebbe letteralmente reciso in due porzioni. Altro aspetto che l'assessore non sembra considerare è che l'importo complessivo dell'intervento (250 milioni di euro) tiene conto solo dei costi di realizzazione dell'opera trascurando quelli per la collettività attuale e per le generazioni future. Solo a seguito di analisi condotte dal Comune di Noicàttaro e su invito della stessa Amministrazione Comunale, ANAS, a distanza di quasi un anno dalla prima convocazione, ha eseguito studi di maggiore dettaglio, a seguito dei quali è stata perorata dall'azienda la soluzione del tracciato ex novo non perché la migliore (alla luce di un'analisi costi/benefici generalizzati), ma semplicemente perché più "fattibile" in termini di esecuzione fisica dell'opera, ritenendo sufficiente risolvere il problema della viabilità solo traslandone il tracciato. La proposta di realizzazione della bretella per "soli" 250 milioni di euro non prevede la realizzazione di complanari, dimostrando leggerezza nella conduzione degli studi, atteso che lungo il nuovo percorso andrebbe realizzata tutta la viabilità complanare per l'accessibilità alle numerose aziende agricole presenti". Poi il sindaco suggerisce: "Le complanari attuali nello scenario dell'ampliamento in sede della SS16, nel tratto San Giorgio-Torre a Mare, potrebbero essere utilizzate temporaneamente, unitamente alla carreggiata di pertinenza esistente, come sede stradale provvisoria per tutta la durata dei lavori, garantendo comunque, a meno dei disagi legati all'ordinaria cantierizzazione, la percorribilità della strada. Un'ultima precisazione va fatta in ordine al tema della sicurezza: un allargamento in sede non è meno sicuro di un tracciato ex novo, piuttosto è legato alla qualità della circolazione stradale e al rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti, in particolare al rispetto dei limiti di velocità e distanza di sicurezza. L'ipotesi del tracciato ex novo non è poi risolutiva in termini di sicurezza del tratto della SS16, specialmente nei mesi estivi, in quanto lo stesso terminerebbe all'ingresso di Mola di Bari dove verrebbe lasciato inalterato lo stato attuale di percorribilità della strada proprio nel tratto in cui si rilevano numerosi incolonnamenti e fasi di stop and go della circolazione, con conseguente abbassamento del livello di sicurezza della strada. L'ampliamento in sede, invece, costituirebbe l'opportunità per rigenerare l'infrastruttura esistente, sia per innalzare la qualità del servizio di connessione sia per mitigare gli impatti sui territori costruiti che attraversa".
"La sicurezza dei cittadini - spiega il primo cittadino in una nota - è uno dei capisaldi della nostra amministrazione e siamo consapevoli della necessità di operare interventi risolutivi sulla SS16. Per questo abbiamo condotto studi sul territorio, da cui è stata individuata come soluzione migliore l'allargamento in sede del solo tratto tra San Giorgio e Torre a Mare. Se venisse approvato il percorso proposto dall'ANAS e sostenuto dall'assessore Giannini, il territorio verrebbe irrimediabilmente compromesso. Oltre alle criticità ambientali, che abbiamo più volte richiamato, la nuova bretella proposta dall'azienda, comporterebbe, infatti, numerosi problemi anche in termini di ricadute sociali ed economiche: la destinazione d'uso dei terreni (da espropriare) su cui si intende far passare la stessa non è stata oggetto di specifici approfondimenti".
"Il territorio di Noicàttaro - prosegue Innamorato - è a prevalente vocazione agricola: l'intera economia del paese è retta dalle attività di produzione e commercializzazione di uva da tavola. Lo scenario paventato, legato alla possibilità dell'insorgere di contenziosi nel caso di un tracciato ex novo, in realtà è il medesimo di quello ipotizzabile con l'allargamento della sede stradale, data la particolare vocazione dei terreni dei comuni del Sud Est Barese. Anche in questo caso la contraddizione dell'assessore è evidente: se da un lato si vuole incentivare il turismo aumentando la qualità del servizio della strada da realizzarsi, dall'altro si compromette il già precario equilibrio economico delle aziende agricole locali, negando qualsiasi possibilità di crescita e sviluppo in termini occupazionali e di produttività. Il tracciato proposto ex novo andrebbe a interessare numerosi ettari di terreno dove si rilevano colture di pregio generando, con gli espropri, profondi disagi alle aziende agricole insediate e dando vita a numerosi contenziosi". Oltre ai terreni agricoli il nuovo tracciato interesserebbe ampie zone residenziali tipizzate dal PRG che verrebbero lambite dall'infrastruttura, una carreggiata a sei corsie più complanari. "Questo frammenterebbe ulteriormente il territorio che verrebbe letteralmente reciso in due porzioni. Altro aspetto che l'assessore non sembra considerare è che l'importo complessivo dell'intervento (250 milioni di euro) tiene conto solo dei costi di realizzazione dell'opera trascurando quelli per la collettività attuale e per le generazioni future. Solo a seguito di analisi condotte dal Comune di Noicàttaro e su invito della stessa Amministrazione Comunale, ANAS, a distanza di quasi un anno dalla prima convocazione, ha eseguito studi di maggiore dettaglio, a seguito dei quali è stata perorata dall'azienda la soluzione del tracciato ex novo non perché la migliore (alla luce di un'analisi costi/benefici generalizzati), ma semplicemente perché più "fattibile" in termini di esecuzione fisica dell'opera, ritenendo sufficiente risolvere il problema della viabilità solo traslandone il tracciato. La proposta di realizzazione della bretella per "soli" 250 milioni di euro non prevede la realizzazione di complanari, dimostrando leggerezza nella conduzione degli studi, atteso che lungo il nuovo percorso andrebbe realizzata tutta la viabilità complanare per l'accessibilità alle numerose aziende agricole presenti". Poi il sindaco suggerisce: "Le complanari attuali nello scenario dell'ampliamento in sede della SS16, nel tratto San Giorgio-Torre a Mare, potrebbero essere utilizzate temporaneamente, unitamente alla carreggiata di pertinenza esistente, come sede stradale provvisoria per tutta la durata dei lavori, garantendo comunque, a meno dei disagi legati all'ordinaria cantierizzazione, la percorribilità della strada. Un'ultima precisazione va fatta in ordine al tema della sicurezza: un allargamento in sede non è meno sicuro di un tracciato ex novo, piuttosto è legato alla qualità della circolazione stradale e al rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti, in particolare al rispetto dei limiti di velocità e distanza di sicurezza. L'ipotesi del tracciato ex novo non è poi risolutiva in termini di sicurezza del tratto della SS16, specialmente nei mesi estivi, in quanto lo stesso terminerebbe all'ingresso di Mola di Bari dove verrebbe lasciato inalterato lo stato attuale di percorribilità della strada proprio nel tratto in cui si rilevano numerosi incolonnamenti e fasi di stop and go della circolazione, con conseguente abbassamento del livello di sicurezza della strada. L'ampliamento in sede, invece, costituirebbe l'opportunità per rigenerare l'infrastruttura esistente, sia per innalzare la qualità del servizio di connessione sia per mitigare gli impatti sui territori costruiti che attraversa".