Politica
Immigrazione, il "resoconto drammatico" dall'ex CARA di Bari
L'iniziativa dell'onorevole Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle
Bari - mercoledì 12 aprile 2017
Comunicato Stampa
"Il doppio degli ospiti rispetto al numero di posti disponibili, tempi di permanenza biblici, addirittura mancanza di servizi essenziali come elettricità o acqua calda (anche d'inverno), questa è l'accoglienza che l'Italia riserva ai migranti nei propri centri di accoglienza. Condizioni di vita impietose che non possono che inasprire inevitabilmente gli animi contribuendo a spiegare alcuni incidenti avvenuti nei centri." lo dichiara l'on. Giuseppe Brescia, vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema d'accoglienza al termine delle visite iniziate lunedì nell'ex-CARA di Bari e nelle strutture CARA e CIE di Brindisi e terminate oggi con la visita dell'hotspot di Taranto.
Il parlamentare cinquestelle esordisce analizzando le condizioni dell'ex-CARA di Bari nel quale sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti", una capienza iniziale che in realtà sarebbe poi stata allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi, un numero di posti assolutamente insufficiente rispetto al numero di migranti ospitati. "I bagni sono sporchi e i moduli abitativi – prosegue Brescia - sono fatiscenti e pericolosi e il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso. Nell'ex-CARA di Bari ci ha sorpresi la presenza di alcuni componenti dell'agenzia europea EASO che, a quanto pare già da diversi mesi, collaborano con gli operatori del Centro nelle operazioni di verbalizzazione delle domande di asilo, mettendo in evidenza la sempre maggiore presenza del l'Europa negli affari interni. Abbiamo chiesto informazioni anche sul CIE di Bari che, appena ristrutturato, è stato già consegnato e sarà riattivato a breve. Questo significa che in Puglia avremo, di fatto, tre CIE, a dispetto di quanto dice il Governo che vorrebbe istituire un centro rimpatri per regione: noi avremo, Brindisi, Bari e poi l'hotspot di Taranto che nella realtà dei fatti funge anche da Centro per Identificazione e Espulsione."
La situazione non è migliore nel CARA di Brindisi dove il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti. "Ho trovato allarmante la situazione di una decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, dal momento che il gruppo elettrogeno si è rotto già da gennaio; ma, senza dubbio, quelli messi peggio sono i migranti trattenuti nei CIE che oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l'assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico. Chiederemo di risolvere queste problematiche in attesa che il Governo si decida ad affrontare la vera questione: creare un sistema di accoglienza che sia degno di questo nome."
Il deputato pugliese ha ieri mattina visitato anche l'hotspot di Taranto: "purtroppo anche il centro di Taranto è un centro che produce irregolari e di conseguenza pericoli di illegalità. Il fenomeno che ha destato maggiormente la nostra preoccupazione - dichiara il deputato cinquestelle - infatti, è la continua movimentazione di migranti che trovati senza documenti al nord vengono trasferiti al sud nell'hotspot di Taranto dove ricevono un semplice foglio di VIA e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali. Una situazione che si potrebbe risolvere se il Governo decidesse di puntare sul permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro o sui rimpatri volontari assistiti. Non a caso - conclude - in una delle nostre ultime interpellanze abbiamo chiesto al Governo di chiudere gli hotspot perché è evidente che il sistema dei ricollocamenti non funzioni come dovrebbe. Abbiamo inoltre rilevato diverse criticità in termini di trasparenza nelle procedure di affido sulle quali indagheremo anche con atti di sindacato ispettivo."
Il parlamentare cinquestelle esordisce analizzando le condizioni dell'ex-CARA di Bari nel quale sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti", una capienza iniziale che in realtà sarebbe poi stata allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi, un numero di posti assolutamente insufficiente rispetto al numero di migranti ospitati. "I bagni sono sporchi e i moduli abitativi – prosegue Brescia - sono fatiscenti e pericolosi e il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso. Nell'ex-CARA di Bari ci ha sorpresi la presenza di alcuni componenti dell'agenzia europea EASO che, a quanto pare già da diversi mesi, collaborano con gli operatori del Centro nelle operazioni di verbalizzazione delle domande di asilo, mettendo in evidenza la sempre maggiore presenza del l'Europa negli affari interni. Abbiamo chiesto informazioni anche sul CIE di Bari che, appena ristrutturato, è stato già consegnato e sarà riattivato a breve. Questo significa che in Puglia avremo, di fatto, tre CIE, a dispetto di quanto dice il Governo che vorrebbe istituire un centro rimpatri per regione: noi avremo, Brindisi, Bari e poi l'hotspot di Taranto che nella realtà dei fatti funge anche da Centro per Identificazione e Espulsione."
La situazione non è migliore nel CARA di Brindisi dove il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti. "Ho trovato allarmante la situazione di una decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, dal momento che il gruppo elettrogeno si è rotto già da gennaio; ma, senza dubbio, quelli messi peggio sono i migranti trattenuti nei CIE che oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l'assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico. Chiederemo di risolvere queste problematiche in attesa che il Governo si decida ad affrontare la vera questione: creare un sistema di accoglienza che sia degno di questo nome."
Il deputato pugliese ha ieri mattina visitato anche l'hotspot di Taranto: "purtroppo anche il centro di Taranto è un centro che produce irregolari e di conseguenza pericoli di illegalità. Il fenomeno che ha destato maggiormente la nostra preoccupazione - dichiara il deputato cinquestelle - infatti, è la continua movimentazione di migranti che trovati senza documenti al nord vengono trasferiti al sud nell'hotspot di Taranto dove ricevono un semplice foglio di VIA e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali. Una situazione che si potrebbe risolvere se il Governo decidesse di puntare sul permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro o sui rimpatri volontari assistiti. Non a caso - conclude - in una delle nostre ultime interpellanze abbiamo chiesto al Governo di chiudere gli hotspot perché è evidente che il sistema dei ricollocamenti non funzioni come dovrebbe. Abbiamo inoltre rilevato diverse criticità in termini di trasparenza nelle procedure di affido sulle quali indagheremo anche con atti di sindacato ispettivo."