Cronaca
Immigrazione, muore durante una rissa al CARA di Bari
Brescia (Movimento 5 Stelle): «Denunciavo i rischi un mese fa. Quanti altri morti ancora?»
Bari - lunedì 8 maggio 2017
17.36 Comunicato Stampa
Il deputato barese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Brescia, vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema d'accoglienza, interviene in seguito alla tragica notizia di una rissa presso il Centro accoglienza richiedenti asilo di Bari che avrebbe causato la morte di un migrante e il grave ferimento di un altro, trasportato all'ospedale San Paolo con un polmone perforato.
"Solo un mese fa - dichiara Giuseppe Brescia - al termine della mia visita ispettiva nell'ex-CARA di Bari, ne avevo denunciato le condizioni di vita impietose mettendo in guardia rispetto al fatto che condizioni tali non possono che inasprire inevitabilmente gli animi rischiando di causare seri incidenti. Solo pochi mesi fa, infatti, nello stesso centro due migranti erano finiti in codice rosso in ospedale con ferite da armi da taglio. Come spesso accade i nostri appelli sono stati ignorati e oggi ci troviamo a piangere un morto. Chi se ne prenderà le responsabilità adesso? Lo ripetiamo ancora una volta e questa volta con tanta rabbia e amarezza in più: i grandi centri devono chiudere." Ad aprile il deputato pugliese aveva effettuato delle visite ispettive nell'ex-CARA di Bari, nelle strutture CARA e CIE di Brindisi e l'hotspot di Taranto. Al termine delle visite aveva denunciato le condizioni di accoglienza dei centri, in particolare nel centro di Bari dove sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti", una capienza iniziale che in realtà sarebbe poi stata allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi, un numero di posti assolutamente insufficiente rispetto al numero di migranti ospitati. "I bagni sono sporchi - aveva detto Brescia - e i moduli abitativi sono fatiscenti e pericolosi e il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso."
"In Puglia - prosegue Brescia - ci sono altri centri in condizioni simili se non peggiori nei quali ogni giorno si rischia di generare attriti a causa delle condizioni di vita impietose. Nel CARA di Brindisi il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti. Nel corso della mia visita ho visto una decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, dal momento che il gruppo elettrogeno si è rotto già da gennaio; la situazione dei migranti trattenuti nei CIE è addirittura peggiore: oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l'assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico. Ci siamo già attivati in tal senso per cercare di aiutarli.
Il deputato pugliese prosegue parlando dell'hotspot di Taranto: "purtroppo anche il centro di Taranto è un centro che produce irregolari e di conseguenza pericoli di illegalità. Il fenomeno che ha destato maggiormente la nostra preoccupazione - dichiara il deputato cinquestelle - infatti, è la continua movimentazione di migranti che trovati senza documenti al nord vengono trasferiti al sud nell'hotspot di Taranto dove ricevono un semplice foglio di VIA e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali."
"Bisogna chiudere i grandi centri - conclude Brescia ribadendo alcune delle proposte che il M5S porta avanti da tempo - e nel frattempo lavorare per garantire condizioni umane di vita ai migranti. Bisogna puntare, ad esempio, su alcune delle nostre proposte come il permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro o i rimpatri volontari assistiti. Quanti altri morti e feriti dobbiamo attendere prima che il Governo centrale decida finalmente di farsi carico seriamente del problema?"
"Solo un mese fa - dichiara Giuseppe Brescia - al termine della mia visita ispettiva nell'ex-CARA di Bari, ne avevo denunciato le condizioni di vita impietose mettendo in guardia rispetto al fatto che condizioni tali non possono che inasprire inevitabilmente gli animi rischiando di causare seri incidenti. Solo pochi mesi fa, infatti, nello stesso centro due migranti erano finiti in codice rosso in ospedale con ferite da armi da taglio. Come spesso accade i nostri appelli sono stati ignorati e oggi ci troviamo a piangere un morto. Chi se ne prenderà le responsabilità adesso? Lo ripetiamo ancora una volta e questa volta con tanta rabbia e amarezza in più: i grandi centri devono chiudere." Ad aprile il deputato pugliese aveva effettuato delle visite ispettive nell'ex-CARA di Bari, nelle strutture CARA e CIE di Brindisi e l'hotspot di Taranto. Al termine delle visite aveva denunciato le condizioni di accoglienza dei centri, in particolare nel centro di Bari dove sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti", una capienza iniziale che in realtà sarebbe poi stata allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi, un numero di posti assolutamente insufficiente rispetto al numero di migranti ospitati. "I bagni sono sporchi - aveva detto Brescia - e i moduli abitativi sono fatiscenti e pericolosi e il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso."
"In Puglia - prosegue Brescia - ci sono altri centri in condizioni simili se non peggiori nei quali ogni giorno si rischia di generare attriti a causa delle condizioni di vita impietose. Nel CARA di Brindisi il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti. Nel corso della mia visita ho visto una decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, dal momento che il gruppo elettrogeno si è rotto già da gennaio; la situazione dei migranti trattenuti nei CIE è addirittura peggiore: oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l'assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico. Ci siamo già attivati in tal senso per cercare di aiutarli.
Il deputato pugliese prosegue parlando dell'hotspot di Taranto: "purtroppo anche il centro di Taranto è un centro che produce irregolari e di conseguenza pericoli di illegalità. Il fenomeno che ha destato maggiormente la nostra preoccupazione - dichiara il deputato cinquestelle - infatti, è la continua movimentazione di migranti che trovati senza documenti al nord vengono trasferiti al sud nell'hotspot di Taranto dove ricevono un semplice foglio di VIA e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali."
"Bisogna chiudere i grandi centri - conclude Brescia ribadendo alcune delle proposte che il M5S porta avanti da tempo - e nel frattempo lavorare per garantire condizioni umane di vita ai migranti. Bisogna puntare, ad esempio, su alcune delle nostre proposte come il permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro o i rimpatri volontari assistiti. Quanti altri morti e feriti dobbiamo attendere prima che il Governo centrale decida finalmente di farsi carico seriamente del problema?"