Politica
Inaugurazione Fiera del Levante, Emiliano: «Da Conte nessuna risposta su ILVA e periferie»
Anche Decaro attacca: «Sul bando periferie commesso un furto con destrezza. Un contratto coi sindaci non si straccia di notte»
Bari - sabato 8 settembre 2018
15.39
Appena conclusa la cerimonia d'inaugurazione con cui il premier Giuseppe Conte ha dato il via all'ottantaduesima Fiera del Levante, ed è già tempo di reazioni al suo discorso. Pungente è l'attacco rivolto al presidente del Consiglio dal governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, che nel suo intervento aveva sollecitato il capo del governo a dare alcune risposte su problemi di stringente attualità nella nostra regione, come ILVA, e in tutta Italia con la sottrazione di 1 miliardo e 600 milioni previsti dal bando per le periferie.
«Dopo l'inaugurazione della Fiera - promette Emiliano a margine dell'evento- riconosceremo al presidente Conte di non aver risposto a nessuna delle domande postegli dal sindaco di Bari e da me. Evidentemente c'è bisogno di un pre-consulto governativo per stabilire se è possibile restituire i soldi alle periferie. A causa della revoca del finanziamento per le periferie a Taranto e Foggia saltano 50 milioni di Euro».
Sulla questione ILVA, in questi giorni al centro delle trattative condotte dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, Emiliano aggiunge: «Una risposta alla salute dei tarantini va data, e l'unica plausibile è la decarbonizzazione dell'impianto. Imporre un sistema industriale tutelato non solo è possibile ma è anche prassi comune per legge; basta quindi decidere che un'acciaieria di quelle dimensioni in Italia non può essere alimentata a carbone. Naturalmente, c'è un problema di costi che io ho affrontato e, almeno parzialmente, risolto incontrando il ministro degli Esteri dell'Azerbaijan».
Sul ILVA le risposte sono, invece, arrivate da Mittal, l'acquirente, che ha promesso investimenti fino a un milione su base annua per salute e scuola nel capoluogo jonico. «Il precedente governo - ricorda Emiliano - ha stanziato 70 milioni di Euro per le attrezzature che saranno acquistate e destinate all'oncologico di Taranto. Io non posso però andare dai tarantini a dire che la difesa dall'ILVA sta nell'ospedale; me ne vergognerei. Bisogna trovare una soluzione diversa: visto che, a differenza di quanto promesso in campagna elettorale, hanno deciso di non chiudere più la fabbrica, è evidente che riteniamo la decarbonizzazione l'unica soluzione possibile, realizzabile anche grazie agli accordi con il consorzio che sta realizzando il gasdotto TAP».
Il discorso inaugurale del presidente Emiliano si è concluso con un memento al presidente Conte: «Gli ho ricordato che altri presidenti del Consiglio sono venuti qui e hanno perso il nostro sostegno perché non hanno mantenuto atteggiamenti di coerenza - è la stilettata del governatore. Non pretendo che si faccia come diciamo noi, ma non posso neanche pensare che dopo aver impazzato sulla Puglia per le questioni ILVA, TAP e Xyella ci sia nella sostanza una posizione che tratta tutti i nostri sforzi esattamente come li ha trattati il precedente. In ogni caso è troppo presto, e voglio concedere a questo governo ancora qualche settimana».
Aspramente critico nei confronti del premier anche il sindaco Decaro, che nel suo intervento aveva incalzato il capo del governo sul bando dedicato alle periferie e sul problema del palagiustizia, ricordando l'acceso scambio dialettico con il ministro Bonafede. «Risposte dal palco non ne ho ricevute - dice il primo cittadino. Per fortuna, accompagnando il presidente a visitare gli stand, sono riuscito a parlare con lui della questione legata alle periferie e mi ha detto che entro martedì ci incontreremo per capire cosa può essere recuperato».
Per Decaro, in qualità di sindaco di Bari e di presidente ANCI, quella per il bando periferie è una battaglia doppia: «Noi sindaci non chiediamo che venga confermato il miliardo e seicento milioni - prosegue Decaro - anche se sarebbe un nostro diritto. Abbiamo scritto delle convenzioni, ci sono 326 comuni che hanno firmato dei contratti che non possono essere stracciati con un emendamento notturno fatto in Senato. Lo abbiamo considerato veramente un furto con destrezza, legato alla lealtà reciproca e al rispetto per le istituzioni. Stiamo parlando di periferie, che sono le zone delle nostre città dove si concentrano maggiormente disagio e fragilità; non permetteremo che questo accada. Nei prossimi giorni ci incontreremo e cercheremo di capire quali risorse servano in quest'anno e quali altre debbano essere spostate negli anni successivi».
Resta vivo il problema del tribunale penale di Bari, e anche in questo caso Decaro non le manda a dire al governo giallo-verde: «Ho già messo a disposizione tutta l'attività del Comune per le necessità della giustizia - afferma il sindaco. Sono stato appellato come un irresponsabile e oggi ho voluto dichiarare la mia irresponsabilità al presidente del Consiglio. Gli ho spiegato che senza la mia irresponsabilità oggi i pubblici ministeri e le segreterie non sarebbero state all'interno della struttura ma in mezzo alla strada, con il conseguente blocco dei processi. Se grazie alla mia irresponsabilità i PM continueranno a seguire le inchieste e i cittadini continueranno ad avere giustizia sono orgoglioso di essere stato irresponsabile».
«Dopo l'inaugurazione della Fiera - promette Emiliano a margine dell'evento- riconosceremo al presidente Conte di non aver risposto a nessuna delle domande postegli dal sindaco di Bari e da me. Evidentemente c'è bisogno di un pre-consulto governativo per stabilire se è possibile restituire i soldi alle periferie. A causa della revoca del finanziamento per le periferie a Taranto e Foggia saltano 50 milioni di Euro».
Sulla questione ILVA, in questi giorni al centro delle trattative condotte dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, Emiliano aggiunge: «Una risposta alla salute dei tarantini va data, e l'unica plausibile è la decarbonizzazione dell'impianto. Imporre un sistema industriale tutelato non solo è possibile ma è anche prassi comune per legge; basta quindi decidere che un'acciaieria di quelle dimensioni in Italia non può essere alimentata a carbone. Naturalmente, c'è un problema di costi che io ho affrontato e, almeno parzialmente, risolto incontrando il ministro degli Esteri dell'Azerbaijan».
Sul ILVA le risposte sono, invece, arrivate da Mittal, l'acquirente, che ha promesso investimenti fino a un milione su base annua per salute e scuola nel capoluogo jonico. «Il precedente governo - ricorda Emiliano - ha stanziato 70 milioni di Euro per le attrezzature che saranno acquistate e destinate all'oncologico di Taranto. Io non posso però andare dai tarantini a dire che la difesa dall'ILVA sta nell'ospedale; me ne vergognerei. Bisogna trovare una soluzione diversa: visto che, a differenza di quanto promesso in campagna elettorale, hanno deciso di non chiudere più la fabbrica, è evidente che riteniamo la decarbonizzazione l'unica soluzione possibile, realizzabile anche grazie agli accordi con il consorzio che sta realizzando il gasdotto TAP».
Il discorso inaugurale del presidente Emiliano si è concluso con un memento al presidente Conte: «Gli ho ricordato che altri presidenti del Consiglio sono venuti qui e hanno perso il nostro sostegno perché non hanno mantenuto atteggiamenti di coerenza - è la stilettata del governatore. Non pretendo che si faccia come diciamo noi, ma non posso neanche pensare che dopo aver impazzato sulla Puglia per le questioni ILVA, TAP e Xyella ci sia nella sostanza una posizione che tratta tutti i nostri sforzi esattamente come li ha trattati il precedente. In ogni caso è troppo presto, e voglio concedere a questo governo ancora qualche settimana».
Aspramente critico nei confronti del premier anche il sindaco Decaro, che nel suo intervento aveva incalzato il capo del governo sul bando dedicato alle periferie e sul problema del palagiustizia, ricordando l'acceso scambio dialettico con il ministro Bonafede. «Risposte dal palco non ne ho ricevute - dice il primo cittadino. Per fortuna, accompagnando il presidente a visitare gli stand, sono riuscito a parlare con lui della questione legata alle periferie e mi ha detto che entro martedì ci incontreremo per capire cosa può essere recuperato».
Per Decaro, in qualità di sindaco di Bari e di presidente ANCI, quella per il bando periferie è una battaglia doppia: «Noi sindaci non chiediamo che venga confermato il miliardo e seicento milioni - prosegue Decaro - anche se sarebbe un nostro diritto. Abbiamo scritto delle convenzioni, ci sono 326 comuni che hanno firmato dei contratti che non possono essere stracciati con un emendamento notturno fatto in Senato. Lo abbiamo considerato veramente un furto con destrezza, legato alla lealtà reciproca e al rispetto per le istituzioni. Stiamo parlando di periferie, che sono le zone delle nostre città dove si concentrano maggiormente disagio e fragilità; non permetteremo che questo accada. Nei prossimi giorni ci incontreremo e cercheremo di capire quali risorse servano in quest'anno e quali altre debbano essere spostate negli anni successivi».
Resta vivo il problema del tribunale penale di Bari, e anche in questo caso Decaro non le manda a dire al governo giallo-verde: «Ho già messo a disposizione tutta l'attività del Comune per le necessità della giustizia - afferma il sindaco. Sono stato appellato come un irresponsabile e oggi ho voluto dichiarare la mia irresponsabilità al presidente del Consiglio. Gli ho spiegato che senza la mia irresponsabilità oggi i pubblici ministeri e le segreterie non sarebbero state all'interno della struttura ma in mezzo alla strada, con il conseguente blocco dei processi. Se grazie alla mia irresponsabilità i PM continueranno a seguire le inchieste e i cittadini continueranno ad avere giustizia sono orgoglioso di essere stato irresponsabile».