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Inceneritore di Bari-Modugno, cresce il fronte del No

Al sindaco di Modugno si accodano i 5 stelle e Peppino Longo. Una petizione online ha raggiunto più di 500 firme in poche ore

Continua la lotta contro il nuovo inceneritore Newo che dovrebbe essere costruito nella zona industriale di Bari. Dopo la ferma opposizione del comune di Modugno e del suo sindaco, Nicola Magrone in quanto la struttura è confinante territorialmente con la cittadina, si aggiungono al coro dei No il vicepresidente del consiglio regionale, Peppino Longo, i consiglieri regionali M5S (tra i quali ricordiamo Antonio Trevisi), i Medici per l'Ambiente col referente regionale Agostino Di Ciaula.

Antonio Trevisi del Movimento 5 Stelle scrive in una nota: «Modugno è stata inserita tra le 11 città più a rischio per inquinamento nella regione Puglia e in estate l'aria diventa irrespirabile, a causa delle emissioni odorigene prodotte dagli impianti già esistenti. L'impianto, anche se sperimentale, sarebbe collocato in un'area densamente urbanizzata e già molto critica dal punto di vista ambientale. Di conseguenza, questo impianto andrebbe ad aggiungere inquinamento ad inquinamento. Proprio per salvaguardare aree che, come questa, già pagano un costo ambientale elevato, la scorsa settimana ho protocollato una mozione urgente sul "fattore di pressione" che è fondamentale introdurre anche in Puglia: oltre a tutelare i territori, garantirebbe la disponibilità di una adeguata estensione delle aree idonee per la localizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, anche nel rispetto dei criteri localizzativi già previsti. La Regione deve fare il suo dovere individuando nella propria pianificazione i luoghi a minor impatto ambientale, e più distanti dai centri urbani. Non si può continuare a lasciar decidere ai privati quanti impianti servono e dove vanno localizzati anche perché, come nel caso di Modugno, l'effetto cumulativo di tutti gli impianti rischia di generare situazioni assolutamente intollerabili e pericolose per la popolazione».

Mentre Peppino Longo dichiara che il suo è un: «No incondizionato all'inceneritore per rifiuti nella zona industriale a cavallo tra i comuni di Modugno e Bari. Sono certo che le battaglie a tutela della salute dei pugliesi non possano e debbano avere connotazioni politiche. Sono altresì convinto che la politica del no a tutto non solo non ripaga, ma alla lunga produce danno all'intero tessuto sociale ed economico delle nostre comunità. Ma innanzitutto ci deve essere buonsenso, altrimenti le conseguenze di scelte non oculate e spesso apertamente sbagliate, possono essere catastrofiche. Ed è per quest'ultimo motivo che dico No ad un nuovo impianto di ossido-combustione che si occuperà di bruciare i rifiuti provenienti dall'impianto di bio-stabilizzazione di AMIU Puglia nel sito prescelto, e che ha ottenuto dagli uffici regionali la Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Non solo, ma assicuro la mia totale disponibilità a scendere in campo in prima linea per bloccare questo scempio ambientale e altamente nocivo per la salute dei cittadini».

Il dottor Agostino Di Ciaula, dal canto suo, già prima della notizia dell'autorizzazione definitiva alla costruzione dell'impianto, così diceva al riguardo: «L'impianto, che è anche sperimentale, sarebbe collocato in un'area densamente urbanizzata e già molto critica dal punto di vista ambientale. Invece di risanare si aggiungerebbe inquinamento ad inquinamento, con possibili conseguenze sanitarie negli esposti che farebbero, insieme al loro territorio, da "cavie". La documentazione prodotta nel corso dell'iter autorizzativo non appare, dopo un attento esame, sufficiente ad assicurare adeguata tutela ambientale e sanitaria».

Nicola Magrone ha dichiarato in merito: «Siamo lieti di apprendere che in sintonia con la contrarietà dell'amministrazione modugnese, già espressa in seno al procedimento autorizzativo, si va compattando un fronte trasversale del No all'inceneritore alle porte di Modugno».

Inoltre, nelle ultime ore il movimento modugnese Italia Giusta Secondo la Costituzione ha lanciato una petizione online attraverso la piattaforma change.org per cercare di allargare ancora di più il fronte del No, e portare al sindaco di Bari, Antonio Decaro, la testimonianza di un movimento compatto e contrario alla costruzione dell'impianto di ossido-combustione dell'azienda foggiana.

Il testo della petizione recita quanto segue: No all'inceneritore di Bari a servizio di Amiu Puglia. Chiediamo al sindaco di Bari, Antonio Decaro, di azzerare gli accordi tra Amiu Puglia e NEWO aventi ad oggetto l'impiego di un inceneritore a servizio dell'impianto di bio-stabilizzazione di AMIU. La zona industriale di Bari-Modugno presenta una situazione già compromessa dal punto di vista ambientale. Occorre procedere speditamente alla riduzione della produzione dei rifiuti e al loro riciclo senza trovare scorciatoie. Chi vuole Newo è contro una chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti"

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  • Amiu
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