Territorio
Inceneritore NewO, non è finita. La società ha fatto ricorso
Tre settimane fa una sentenza del Tar aveva dato ragione ai comitati e ai Comuni
Bari - lunedì 3 gennaio 2022
15.44
Solo tre settimana sembrava essere stata messa la parola fine alla vicenda dell'inceneritore che l'azienda NewO avrebbe voluto costruire nella zona industriale tra Bari e Modugno. Soddisfazione in merito alla sentenza del Tar, che aveva dato ragione ai comitati di cittadini e ai diversi Comuni che avevano presentato ricorso. In quell'occasione il sindaco di Bari, Decaro, aveva dichiarato: «Spero che sia calato definitivamente il sipario su questa vicenda». Di qualche giorno fa, però, la notizia che è una doccia fredda: la NewO ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per l'annullamento e/o la riforma, previa adozione di misure cautelari, della sentenza del Tar con tanto di appello contro il Comune di Bitonto, la Regione Puglia, la Citta Metropolitana e l'Itea Spa.
Ma né i Comuni coinvolto, né i cittadini si arrendono. «Il "Comitato Pro Ambiente Modugno ed il "Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari" annunciano battaglia sul ricorso in appello presentato dalla società NewO - si legge in una nota del comitato - che intende realizzare un Inceneritore da 116.000 tonnellate per rifiuti da combustione di vario genere, con tutte le conseguenze ed impatto che ne conseguirà a danno delle collettività interessate dalle emissioni prodotte dall'impianto. Il Comune di Bitonto ha già deciso di resistere in giudizio. Aspettiamo le dichiarazioni di tutti i sindaci di Bari e dell'AroBa2 sulle iniziative che intendono intraprendere, in cui emerga la netta contrarietà e analoga resistenza coinvolgendo i Comitati ed Associazioni ed interessando le loro collettività che rappresentano. Riteniamo che tale ennesima battaglia costituisca l'epilogo a suon di norme che vietino tali insediamenti proponendo contestualmente quel Piano di Risanamento Ambientale dimenticato e giacente nei cassetti delle Istituzioni ai quali chiederemo se e a quanto ammonta la cifra destinata da Puglia Sviluppo alla Newo».
Anche il Comitato di cittadini No Inceneritore non cin sta e: «Preannuncia l'immediata costituzione in giudizio nei confronti della società privata Newo che, con l'appello al Consiglio di Stato, tenta disperatamente di annullare la sentenza del Tar Puglia-Bari del 13 dicembre 2021 che ha disposto l'annullamento delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Puglia per la costruzione dell'inceneritore per ossidocombustione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nel quartiere San Paolo di Bari».
«Le proteste dei cittadini del territorio e le puntuali argomentazioni scientifiche delle associazioni riunite nel Comitato No Inceneritore - proseguono - che hanno smontato nella vertenza legale pezzo per pezzo l'avventato progetto della NewO con il risultato della sentenza favorevole del TAR, restano la testimonianza di una grande capacità di vigilanza del territorio per il bene comune e per la difesa dell'ambiente, che continuerà a far sentire il suo effetto anche in questa ulteriore prova di compattezza».
E dai sindaci dei Comuni dell'AroBa2 è arrivata oggi una nota congiunta in cui si sottolinea: «Continueremo a mantenere alta l'attenzione e a far tutto il possibile per continuare a salvaguardare il nostro territorio. Ci opporremo al ricorso della società NewO per evitare che venga modificata la recente favorevole sentenza del Tar».
«Ora si entra in una nuova fase, ma sosterremo le nostre ragioni e i diritti del territorio fino alla fine», garantiscono i sindaci dei Comuni dell'AroBa2.
Ma né i Comuni coinvolto, né i cittadini si arrendono. «Il "Comitato Pro Ambiente Modugno ed il "Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari" annunciano battaglia sul ricorso in appello presentato dalla società NewO - si legge in una nota del comitato - che intende realizzare un Inceneritore da 116.000 tonnellate per rifiuti da combustione di vario genere, con tutte le conseguenze ed impatto che ne conseguirà a danno delle collettività interessate dalle emissioni prodotte dall'impianto. Il Comune di Bitonto ha già deciso di resistere in giudizio. Aspettiamo le dichiarazioni di tutti i sindaci di Bari e dell'AroBa2 sulle iniziative che intendono intraprendere, in cui emerga la netta contrarietà e analoga resistenza coinvolgendo i Comitati ed Associazioni ed interessando le loro collettività che rappresentano. Riteniamo che tale ennesima battaglia costituisca l'epilogo a suon di norme che vietino tali insediamenti proponendo contestualmente quel Piano di Risanamento Ambientale dimenticato e giacente nei cassetti delle Istituzioni ai quali chiederemo se e a quanto ammonta la cifra destinata da Puglia Sviluppo alla Newo».
Anche il Comitato di cittadini No Inceneritore non cin sta e: «Preannuncia l'immediata costituzione in giudizio nei confronti della società privata Newo che, con l'appello al Consiglio di Stato, tenta disperatamente di annullare la sentenza del Tar Puglia-Bari del 13 dicembre 2021 che ha disposto l'annullamento delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Puglia per la costruzione dell'inceneritore per ossidocombustione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nel quartiere San Paolo di Bari».
«Le proteste dei cittadini del territorio e le puntuali argomentazioni scientifiche delle associazioni riunite nel Comitato No Inceneritore - proseguono - che hanno smontato nella vertenza legale pezzo per pezzo l'avventato progetto della NewO con il risultato della sentenza favorevole del TAR, restano la testimonianza di una grande capacità di vigilanza del territorio per il bene comune e per la difesa dell'ambiente, che continuerà a far sentire il suo effetto anche in questa ulteriore prova di compattezza».
E dai sindaci dei Comuni dell'AroBa2 è arrivata oggi una nota congiunta in cui si sottolinea: «Continueremo a mantenere alta l'attenzione e a far tutto il possibile per continuare a salvaguardare il nostro territorio. Ci opporremo al ricorso della società NewO per evitare che venga modificata la recente favorevole sentenza del Tar».
«Ora si entra in una nuova fase, ma sosterremo le nostre ragioni e i diritti del territorio fino alla fine», garantiscono i sindaci dei Comuni dell'AroBa2.