
Cronaca
Inchiesta mafia a Bari, trasferiti a nuovo incarico nove vigili urbani
Il provvedimento per avuto presunti rapporti di vicinanza con i clan
Bari - lunedì 24 marzo 2025
15.23
Disarmati ed a piantonare i cinque municipi baresi. Nove agenti di Polizia Locale, finiti nell'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nell'apparato amministrativo del capoluogo di regione, sono stati trasferiti ad altro incarico a partire da oggi, 24 marzo. L'accusa nei loro confronti, in attesa di sviluppi dell'inchiesta, è di aver avuto una presunta vicinanza con i clan mafiosi.
I nove vigili urbani - è la precisazione - sono destinatari del provvedimento ma sono ovviamente tutti incensurati ed i contatti con membri dei clan del quartiere Japigia risalirebbero a circa dieci anni fa. Tra di essi spicca la posizione di un di essi, un tempo in affari con Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio, per la gestione di un locale pubblico, poi chiuso per una serie di inadempienze.
Al termine dei lavori della commissione, il prefetto Francesco Russo ha dunque previsto singole sanzioni per alcuni dipendenti, anche nelle municipalizzate Amtab ed Amiu, senza proporre però al Ministero degli Interni lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Vi sarebbero dunque rami pubblici infiltrati da fenomeni di connivenza, ma non si potrebbe ricondurre tutto ad una responsabilità dell'amministrazione guidata da Antonio Decaro.
L'azione da parte del prefetto segue l'inchiesta denominata "Codice Interno", grazie a cui la Direzione Distrettuale Antimafi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari aveva potuto arrestare 130 persone, tra cui l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri.
I nove vigili urbani - è la precisazione - sono destinatari del provvedimento ma sono ovviamente tutti incensurati ed i contatti con membri dei clan del quartiere Japigia risalirebbero a circa dieci anni fa. Tra di essi spicca la posizione di un di essi, un tempo in affari con Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio, per la gestione di un locale pubblico, poi chiuso per una serie di inadempienze.
Al termine dei lavori della commissione, il prefetto Francesco Russo ha dunque previsto singole sanzioni per alcuni dipendenti, anche nelle municipalizzate Amtab ed Amiu, senza proporre però al Ministero degli Interni lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Vi sarebbero dunque rami pubblici infiltrati da fenomeni di connivenza, ma non si potrebbe ricondurre tutto ad una responsabilità dell'amministrazione guidata da Antonio Decaro.
L'azione da parte del prefetto segue l'inchiesta denominata "Codice Interno", grazie a cui la Direzione Distrettuale Antimafi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari aveva potuto arrestare 130 persone, tra cui l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri.