Cronaca
Infarto dopo le cure dentistiche in Albania, 37enne grave al Policlinico di Bari
L'uomo si sarebbe sentito male poco dopo l'intervento, l'allarme lanciato dall'associazione AndiamoinOrdine
Bari - mercoledì 22 maggio 2024
12.12
Colpito da infarto dopo le cure dentistiche in Albania, un 37enne di Barletta è ancora oggi ricoverato ricoverato al centro di rianimazione "Antonio Brienza" del Policlinico di Bari.
La storia dell'uomo è emersa durante l'evento "Promuovere la cultura della salute orale" tenutosi a Bari lo scorso 17 maggio organizzato dall'associazione AndiamoinOrdine. Stando alla ricostruzione dei fatti, l'uomo, affetto da alcune patologie pregresse, si sarebbe sentito male un'ora e mezza dopo il trattamento. Trasportato con un'aeroambulanza a Bari, si trova ricoverato dallo scorso 21 marzo al Policlinico.
Dal nosocomio barese confermano la notizia e comunicano che «sta facendo lenti progressi, ma è ancora in prognosi riservata».
Stando ai dati forniti dall'associazione sono 200mila all'anno gli italiani che si curano all'estero in strutture che non sempre rispettano procedure corrette. E purtroppo, il 60% dei pazienti che si affidano ai centri esteri sviluppa gravi infezioni, richiedendo ulteriori cure non sempre possibili. «Le istituzioni, con l'aiuto dei Medici Odontoiatri - sottolineano da AndiamoinOrdine -, devono lavorare in sinergia per arginare questa problematica che, troppo spesso, mette a repentaglio la salute delle persone».
«Questo episodio rientra in tutti quei rischi che ci si assume andando a fare questi interventi mordi e fuggi in zona extra Ue, dove l'obiettivo è monetizzare e non rivedere più il paziente». Con queste parole Nunzio Cirulli, presidente di AndiamoinOrdine, spiega un fenomeno sempre più diffuso in Italia, e le sue conseguenze. Cirulli aggiunge: «Comprendo che si cerchi un risparmio, ma questo risparmio è legato al fatto che vengono fatti terapie veloci e non dare assistenza "post vendita", più importante in sanità che nel commercio e che invece viene considerata come non necessaria».
«Bisogna ricordare che questo tipo di interventi richiedono gestione e manutenzione programmata - prosegue Cirulli -. Il problema è anche economico, c'è una grossa crisi economica in Italia, dove non si passa nei Lea le prestazioni odontoiatriche se non a pazienti con gravi problemi di salute o bambini fino a 6 anni (in Germania è garantito fino a 16 anni e in Svezia fino a 18). Questa difficoltà ad avere cure odontoiatriche a carico del sistema sanitario nazionale e regionale si trasforma in una ricerca da parte dei pazienti di una soluzione che passa per Internet dove ci sono una marea di pubblicità che altro non sono che specchietti per le allodole».
«Nei nostri studi stanno tornando questi pazienti - conclude il presidente - chi chiedendo un controllo dopo aver fatto queste cure all'estero, chi si trova con grossi problemi dopo essersi affidati all'estero per tali cure. Ma tanto per fare un esempio, la Asl di Lecce ha tolto per il 2024 il 20% di budget agli odontoiatri per dedicarlo alla radiologia, per cui non solo non si risolve il problema, ma si va di male in peggio».
La storia dell'uomo è emersa durante l'evento "Promuovere la cultura della salute orale" tenutosi a Bari lo scorso 17 maggio organizzato dall'associazione AndiamoinOrdine. Stando alla ricostruzione dei fatti, l'uomo, affetto da alcune patologie pregresse, si sarebbe sentito male un'ora e mezza dopo il trattamento. Trasportato con un'aeroambulanza a Bari, si trova ricoverato dallo scorso 21 marzo al Policlinico.
Dal nosocomio barese confermano la notizia e comunicano che «sta facendo lenti progressi, ma è ancora in prognosi riservata».
Stando ai dati forniti dall'associazione sono 200mila all'anno gli italiani che si curano all'estero in strutture che non sempre rispettano procedure corrette. E purtroppo, il 60% dei pazienti che si affidano ai centri esteri sviluppa gravi infezioni, richiedendo ulteriori cure non sempre possibili. «Le istituzioni, con l'aiuto dei Medici Odontoiatri - sottolineano da AndiamoinOrdine -, devono lavorare in sinergia per arginare questa problematica che, troppo spesso, mette a repentaglio la salute delle persone».
L'ALLARME DI ANDIAMOINORDINE - INTERVISTA AL PRESIDENTE NUNZIO CIRULLI
«Questo episodio rientra in tutti quei rischi che ci si assume andando a fare questi interventi mordi e fuggi in zona extra Ue, dove l'obiettivo è monetizzare e non rivedere più il paziente». Con queste parole Nunzio Cirulli, presidente di AndiamoinOrdine, spiega un fenomeno sempre più diffuso in Italia, e le sue conseguenze. Cirulli aggiunge: «Comprendo che si cerchi un risparmio, ma questo risparmio è legato al fatto che vengono fatti terapie veloci e non dare assistenza "post vendita", più importante in sanità che nel commercio e che invece viene considerata come non necessaria».
«Bisogna ricordare che questo tipo di interventi richiedono gestione e manutenzione programmata - prosegue Cirulli -. Il problema è anche economico, c'è una grossa crisi economica in Italia, dove non si passa nei Lea le prestazioni odontoiatriche se non a pazienti con gravi problemi di salute o bambini fino a 6 anni (in Germania è garantito fino a 16 anni e in Svezia fino a 18). Questa difficoltà ad avere cure odontoiatriche a carico del sistema sanitario nazionale e regionale si trasforma in una ricerca da parte dei pazienti di una soluzione che passa per Internet dove ci sono una marea di pubblicità che altro non sono che specchietti per le allodole».
«Nei nostri studi stanno tornando questi pazienti - conclude il presidente - chi chiedendo un controllo dopo aver fatto queste cure all'estero, chi si trova con grossi problemi dopo essersi affidati all'estero per tali cure. Ma tanto per fare un esempio, la Asl di Lecce ha tolto per il 2024 il 20% di budget agli odontoiatri per dedicarlo alla radiologia, per cui non solo non si risolve il problema, ma si va di male in peggio».