
Servizi sociali
Influenza alle porte in Puglia, che fine hanno fatto i vaccini?
Sindacati dei medici di medicina generale e pediatri sul piede di guerra
Bari - sabato 31 ottobre 2020
Con i gravi problemi legati al Covid-19 sembra che anche la campagna vaccinale per l'influenza abbia avuto una battuta di arresto. I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta aderenti alla FISMU)Federazione italiana sindacati medici uniti) Puglia, scrivono all'ASL Bari chiedendo che siano rese disponibili nei loro studi le dosi di vaccino antiinfluenzale richieste all'inizio della campagna vaccinale e nella successiva integrazione (sollecitata dagli stessi organi distrettuali con nota del 15/10/2020).
"La Campagna vaccinale antiinfluenzale – spiega Anna Lampugnani, segretario regionale Fismu – richiede quest'anno più che mai, un'attenta e capillare opera di organizzazione e programmazione nei nostri studi, rivolta a contingentare gli accessi ed evitare rischi per operatori e cittadini, ed invece, dopo pochi giorni dal suo avvio, siamo costretti ad interromperla per mancanza di dosi disponibili, con conseguente grave disagio e allarme tra i nostri assistiti".
"Siamo stanchi di mettere quotidianamente in gioco la nostra serietà professionale – aggiunge amaramente la dirigente Fismu – siamo delusi perché si penalizza il costante impegno profuso nel nostro lavoro (già rivolto in questi tempi su tanti fronti) per le inefficienze e la cattiva organizzazione e programmazione altrui".
"Chiediamo inoltre – conclude Lampugnani – anche alla luce del nuovo accordo nazionale sull'esecuzione dei test antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri, che siano tempestivamente concordate e definite le regole di reclutamento ed esecuzione dei suddetti test, individuando altresì le strutture aziendali (o pubbliche) dove effettuare tali test in sicurezza per operatori e cittadini, considerata l'inadeguatezza della maggior parte degli studi medici convenzionati".
"La Campagna vaccinale antiinfluenzale – spiega Anna Lampugnani, segretario regionale Fismu – richiede quest'anno più che mai, un'attenta e capillare opera di organizzazione e programmazione nei nostri studi, rivolta a contingentare gli accessi ed evitare rischi per operatori e cittadini, ed invece, dopo pochi giorni dal suo avvio, siamo costretti ad interromperla per mancanza di dosi disponibili, con conseguente grave disagio e allarme tra i nostri assistiti".
"Siamo stanchi di mettere quotidianamente in gioco la nostra serietà professionale – aggiunge amaramente la dirigente Fismu – siamo delusi perché si penalizza il costante impegno profuso nel nostro lavoro (già rivolto in questi tempi su tanti fronti) per le inefficienze e la cattiva organizzazione e programmazione altrui".
"Chiediamo inoltre – conclude Lampugnani – anche alla luce del nuovo accordo nazionale sull'esecuzione dei test antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri, che siano tempestivamente concordate e definite le regole di reclutamento ed esecuzione dei suddetti test, individuando altresì le strutture aziendali (o pubbliche) dove effettuare tali test in sicurezza per operatori e cittadini, considerata l'inadeguatezza della maggior parte degli studi medici convenzionati".