Cronaca
L'amianto continua a mietere vittime, la denuncia del Comitato Fibronit
A perdere la vita un cittadino di Japigia, di meno di 60 anni
Bari - giovedì 17 ottobre 2024
10.58 Comunicato Stampa
La città di Bari continua a piangere vittime dell'amianto, nonostante tutto quello che è stato fatto in questi anni dalla bonifica della Fibronit, con l'abbattimento dei capannoni e la possibilità che l'area diventi un parco, all'ex gasometro.
A denunciare l'accaduto è Nicola Brescia del Comitato Cittadino Fibronit: «Quando sembrava che l'amianto stesse tirando un po' il freno, ecco che ti giungono notizie che ti spengono la speranza. L'insorgenza di un nuovo caso con i familiari che ti chiedono aiuto per supportarli in questa situazione (non ringrazierò mai abbastanza Lillo Mendola dell'associazione familiari vittime amianto di Bari per la sua eroica disponibilità), e la scomparsa di un nostro concittadino che ancora non aveva compiuto 60 anni».
«Era uno di noi, da sempre residente a Japigia - aggiunge Brescia -. Non è stato facile raccogliere la testimonianza di sua sorella che in lacrime mi ha descritto le ultime ore di suo fratello. "Dobbiamo ringraziare i signori dell'amianto", queste le sue parole per testimoniare la sua rabbia per la perdita di un fratello giovane e ancora pieno di speranze per il futuro. Molti mi chiederanno i nomi di queste persone. Non li dirò, perché non è necessario dare un nome alla sofferenza di queste famiglie, è sufficiente sapere che i mali dell'amianto ancora, purtroppo, non segnano il passo».
La colpa dell'uomo morto ora, come di tanti come lui, solo quella di abitare all'epoca nei pressi di quella che tutti ormai ricordato come "fabbrica della morte", per colpa della quale si contano ormai quasi 700 vittime.
A denunciare l'accaduto è Nicola Brescia del Comitato Cittadino Fibronit: «Quando sembrava che l'amianto stesse tirando un po' il freno, ecco che ti giungono notizie che ti spengono la speranza. L'insorgenza di un nuovo caso con i familiari che ti chiedono aiuto per supportarli in questa situazione (non ringrazierò mai abbastanza Lillo Mendola dell'associazione familiari vittime amianto di Bari per la sua eroica disponibilità), e la scomparsa di un nostro concittadino che ancora non aveva compiuto 60 anni».
«Era uno di noi, da sempre residente a Japigia - aggiunge Brescia -. Non è stato facile raccogliere la testimonianza di sua sorella che in lacrime mi ha descritto le ultime ore di suo fratello. "Dobbiamo ringraziare i signori dell'amianto", queste le sue parole per testimoniare la sua rabbia per la perdita di un fratello giovane e ancora pieno di speranze per il futuro. Molti mi chiederanno i nomi di queste persone. Non li dirò, perché non è necessario dare un nome alla sofferenza di queste famiglie, è sufficiente sapere che i mali dell'amianto ancora, purtroppo, non segnano il passo».
La colpa dell'uomo morto ora, come di tanti come lui, solo quella di abitare all'epoca nei pressi di quella che tutti ormai ricordato come "fabbrica della morte", per colpa della quale si contano ormai quasi 700 vittime.