Eventi e cultura
L’antico forno di Bari vecchia apre le sue porte ai visitatori e si racconta
La visita gratuita si è tenuta in occasione delle “Giornate europee del patrimonio”
Bari - domenica 29 settembre 2024
8.48
Un forno antico, costruito nel 500 nel cuore di Bari vecchia, è stato raccontato ai cittadini e ai turisti che durante la visita si sono addentrati alla scoperta dell'antico luogo.
Realizzato nell'attuale "Strada di Boccapianola" e nello specifico situato nell'isolato 49, dalla bozza del progetto è diventato ben presto un punto di aggregazione e di condivisione fino quasi alla fine del Novecento, periodo a cui risale il suo ultimo utilizzo.
Si tratta infatti di un grande forno che ha sfornato centinaia e centinaia di prelibatezze nel corso dei secoli fino agli anni 80. Dopo, a seguito delle modifiche alla regolamentazione per la gestione e uso dei forni, ha smesso di funzionare ma è rimasto un fiore all'occhiello per la città.
Tuttavia il forno cinquecentesco era usato in svariati modi e per questo non c'è da stupirsi se molti cittadini erano soliti infornare, oltre al pane e alla focaccia, anche pasta al forno e altri generi alimentari.
Durante la visita, illustrata dall'archeologa Ebe Chiara Princigalli, sono stati svelati i alcuni segreti e molte curiosità celate dal forno. Quest'ultimo infatti era una vera e propria risorsa perché era usato anche per produrre il carbone ardente che serviva per i bracieri delle case private.
Per questo non c'è da sorprendersi se i cittadini, con il passare degli anni, avevano messo in moto un meccanismo di "trasporto" dei carboni ardenti all'interno di alcuni barattoli di pomodoro in latta.
La particolarità dell'antico forno è che è privo di una facciata perché, nel corso del tempo, è stato sfondato da chi usava quel luogo per difendersi da attacchi o per nascondersi.
Realizzato nell'attuale "Strada di Boccapianola" e nello specifico situato nell'isolato 49, dalla bozza del progetto è diventato ben presto un punto di aggregazione e di condivisione fino quasi alla fine del Novecento, periodo a cui risale il suo ultimo utilizzo.
Si tratta infatti di un grande forno che ha sfornato centinaia e centinaia di prelibatezze nel corso dei secoli fino agli anni 80. Dopo, a seguito delle modifiche alla regolamentazione per la gestione e uso dei forni, ha smesso di funzionare ma è rimasto un fiore all'occhiello per la città.
Tuttavia il forno cinquecentesco era usato in svariati modi e per questo non c'è da stupirsi se molti cittadini erano soliti infornare, oltre al pane e alla focaccia, anche pasta al forno e altri generi alimentari.
Durante la visita, illustrata dall'archeologa Ebe Chiara Princigalli, sono stati svelati i alcuni segreti e molte curiosità celate dal forno. Quest'ultimo infatti era una vera e propria risorsa perché era usato anche per produrre il carbone ardente che serviva per i bracieri delle case private.
Per questo non c'è da sorprendersi se i cittadini, con il passare degli anni, avevano messo in moto un meccanismo di "trasporto" dei carboni ardenti all'interno di alcuni barattoli di pomodoro in latta.
La particolarità dell'antico forno è che è privo di una facciata perché, nel corso del tempo, è stato sfondato da chi usava quel luogo per difendersi da attacchi o per nascondersi.