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Associazioni

L'Associazione Punti Cospicui presenta ''Un Popolo di Uomini in Viaggio''

Un documentario che racconta storie d'amore e di integrazione

Affettività, relazioni umane, e sentimenti. Sono stati alla base del progetto ''Corpi Migranti'', nato per ascoltare e conoscere storie di chi è scappato dalla propria terra come nel documentario ''Un Popolo di Uomini in Viaggio''. Le parole e gli sguardi di chi ha viaggiato per terra e per mare, via dalla Costa d'Avorio, Guinea, Senegal e Tunisia, per un futuro migliore. Storie inedite ed intime, storie d'amore o di affetti abbandonati. L'ultimo incontro dell'anno nell'ambito del progetto, si è svolto in Mediateca Regionale Pugliese nei giorni scorsi. Un' occasione per riflettere sull'uguaglianza dei popoli e per liberarsi dagli stereotipi che coinvolgono il fenomeno della migrazione su diverse tematiche: lavoro, economia, politica e differenze culturali. Bisogna capire che tipo di relazione umana instaurano gli stranieri quando arrivano nel nostro Paese, perché è la stessa relazione da cui partono.
«Non esistono migranti, esistono persone» è il messaggio da far arrivare a tutti e tutte secondo l'Associazione Culturale Punti Cospicui, che ha prodotto il documentario ''Un Popolo di Uomini in Viaggio'' ideato e diretto da Clarissa Veronico, responsabile dell'associazione, con la regia, la fotografia ed il montaggio di Dario Jurilli. Diverse le collaborazioni con Daniela De Leonardis, educatrice, e Laura Rizzo, docente di italiano e con Faty, Lucien, Mamadu, Mohamed, Paco, Sadjo, Sami. ''Corpi Migranti'' ha visto il sostegno della Regione Puglia nella sezione Relazioni Internazionali e si articolato in varie fasi tra cui anche la disseminazione del documentario realizzato precedentemente ''Un Popolo di Donne in Viaggio'' presentato lo scorso maggio con la partecipazione di donne che hanno vissuto la migrazione. Da settembre è stato distribuito nelle scuole della Provincia di Bari.
Testimonianze che superano le difficoltà del viaggio, dell'abbandono della propria terra e dell'arrivo in Europa. Storie di Donne e di Uomini che desiderano una vera integrazione per essere liberi di vivere una vita, degna di essere vissuta.
«Parliamo da molti anni di integrazione e Inter cultura ma si fa ancora poco - spiega Clarissa Veronico responsabile di Punti Cospicui - perché non ci sono strumenti applicativi per creare veramente integrazione e Inter cultura. Ad esempio c'è un problema enorme rispetto alla scuola, perché vengono tagliati fondi anche per lezioni di italiano agli stranieri. Quindi come può uno straniero integrarsi in Italia se non può andare a scuola? Conosciamo benissimo quali sono i problemi legati al lavoro e allo sfruttamento lavorativo. Dunque queste parole rischiano di diventare parole vuote se poi d'altra parte la legge mente bastoni tra le ruote rispetto ad un vero dialogo Inter culturale».
E dopo il documentario, un buffet a base di cus cus e pollo ed un piccolo mercatino hanno mostrato quanto può essere semplice integrarsi se lo si vuole fare per davvero.
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