Attualità
L'omicidio di Sarah Scazzi diventa serie tv a firma del barese Mezzapesa
Dopo 10 anni dalla vicenda di Avetrana tutti i protagonisti rivivono sul piccolo schermo e in un documentario
Bari - martedì 11 agosto 2020
9.50
Diventerà una serie televisiva con la regia del bitontino Pippo Mezzapesa e un documentario diretto da Christian Letruria e scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, la terribile vicenda di Sarah Scazzi che in questi giorni compie dieci anni.
Entrambi i progetti saranno prodotti da Matteo Rovere per Groenlandia. La produzione ha acquisito i diritti per sviluppare il progetto dal libro 'Sarah - La ragazza di Avetrana' firmato da Piccinni e Gazzanni che, pubblicato da Fandango Libri a fine luglio, è già alla seconda ristampa.
In quel maledetto 26 agosto del 2010 Sarah, appena 15enne, esce di casa per andare al mare ma poi sparisce nel nulla per quarantadue giorni fino a quando in un pozzo nelle campagne di Avetrana non viene ritrovato il suo cadavere. A confessare è Michele Misseri, zio della ragazza. La verità giudiziaria, però, indica come colpevoli del crimine la zia e la cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due, nonostante negli anni abbiano continuato a dichiararsi innocenti, vengono condannate all'ergastolo.
Entrambi i progetti saranno prodotti da Matteo Rovere per Groenlandia. La produzione ha acquisito i diritti per sviluppare il progetto dal libro 'Sarah - La ragazza di Avetrana' firmato da Piccinni e Gazzanni che, pubblicato da Fandango Libri a fine luglio, è già alla seconda ristampa.
In quel maledetto 26 agosto del 2010 Sarah, appena 15enne, esce di casa per andare al mare ma poi sparisce nel nulla per quarantadue giorni fino a quando in un pozzo nelle campagne di Avetrana non viene ritrovato il suo cadavere. A confessare è Michele Misseri, zio della ragazza. La verità giudiziaria, però, indica come colpevoli del crimine la zia e la cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due, nonostante negli anni abbiano continuato a dichiararsi innocenti, vengono condannate all'ergastolo.