Politica
L’opposizione attacca sul Waterfront San Girolamo: «Da mesi qui non lavora nessuno»
Sopralluogo dei consiglieri di centrodestra e del senatore Cassano: «I cittadini spendono 16 milioni. L’Anac indaghi»
Bari - venerdì 23 marzo 2018
13.46
Lavori bloccati da mesi, viabilità malridotta e un cantiere insicuro. Sono queste le accuse mosse dai consiglieri di centrodestra alle opere di riqualificazione del Waterfront di San Girolamo avviate dall'amministrazione Decaro.
Per trovare conforto alle loro tesi, sul posto si sono recati stamattina i consiglieri comunali d'opposizione, insieme al senatore di Forza Italia Massimo Cassano. Obiettivo del sopralluogo era l'elaborazione di strategie da mettere in atto per sbloccare una impasse più volte segnalata dai residenti, insospettiti dall'assenza di operai al lavoro sul cantiere, anche nei giorni lavorativi come oggi.
«I lavori – dice il senatore Cassano – dovevano essere terminati già da tempo, e invece siamo ancora all'inizio della realizzazione di un'infrastruttura ben lontana dall'essere consegnata. Siamo imbarazzati per le promesse non mantenute del sindaco, il quale poco tempo fa aveva detto che i lavori erano prossimi alla conclusione, ma da quello che abbiamo verificato stamattina sembra che ci vogliano ancora parecchi anni e parecchi soldi prima di vedere l'opera completata».
Un intervento, secondo le opposizioni di centrodestra, non solo inutile, ma anche dannoso per la piccola economia locale. «È tutto bloccato – attacca il consigliere Michele Caradonna; le attività commerciali già esistenti stanno chiudendo e nessuno si azzarda a investire in nuove imprese con questa situazione. Un eco-mostro realizzato davanti al mare a copertura di un bellissimo tratto di strada che prima era liberamente godibile». «Le persone che abitano qui – continua Cassano – chiederanno un risarcimento per i danni che sono stati causati da un'infrastruttura che si frappone tra case, negozi e mare. A essere sbagliata è l'idea stessa di realizzare questi interventi, ancorché i ritardi nell'esecuzione».
Ritardi di cui, comunque, l'opposizione di centrodestra rimarca l'esistenza, chiedendo con forza spiegazioni. «Sul cantiere – sottolinea il consigliere Filippo Melchiorre – si legge a chiare lettere: "Investiamo nel vostro futuro". Devo fare i complimenti all'amministrazione Decaro per l'ottimo investimento. Siamo di fronte a un manufatto che parla da solo: un cantiere aperto, non sicuro e che si era detto sarebbe stato pronto il 3 agosto del 2015. Siamo a fine marzo 2018 e qui è ancora tutto in alto mare. Il sopralluogo di oggi ha un sapore di riscatto: nel giorno in cui si sta provando a eleggere i presidenti delle Camere noi ripartiamo dalle periferie, che sono la migliore risposta che la sana politica possa offrire».
A questo punto, fanno sapere dal centrodestra, non resta che chiedere spiegazioni e chiarimenti agli organi di vigilanza, per trovare soluzione a un vortice in cui sono rimasti intrappolati i cittadini. «Noi – conclude Melchiorre – chiediamo ufficialmente che l'Anac (autorità che dovrebbe occuparsi di anti-corruzione e tempi degli appalti) venga a mettere il naso qui per capire il vero motivo di questo stallo e soprattutto comprendere chi pagherà. I cittadini baresi hanno speso 16 milioni di Euro per un cantiere in cui da mesi, come ci hanno detto i residenti, non si vedono operai a lavoro. È una situazione che grida vendetta e su questo saremo intransigenti».
Per trovare conforto alle loro tesi, sul posto si sono recati stamattina i consiglieri comunali d'opposizione, insieme al senatore di Forza Italia Massimo Cassano. Obiettivo del sopralluogo era l'elaborazione di strategie da mettere in atto per sbloccare una impasse più volte segnalata dai residenti, insospettiti dall'assenza di operai al lavoro sul cantiere, anche nei giorni lavorativi come oggi.
«I lavori – dice il senatore Cassano – dovevano essere terminati già da tempo, e invece siamo ancora all'inizio della realizzazione di un'infrastruttura ben lontana dall'essere consegnata. Siamo imbarazzati per le promesse non mantenute del sindaco, il quale poco tempo fa aveva detto che i lavori erano prossimi alla conclusione, ma da quello che abbiamo verificato stamattina sembra che ci vogliano ancora parecchi anni e parecchi soldi prima di vedere l'opera completata».
Un intervento, secondo le opposizioni di centrodestra, non solo inutile, ma anche dannoso per la piccola economia locale. «È tutto bloccato – attacca il consigliere Michele Caradonna; le attività commerciali già esistenti stanno chiudendo e nessuno si azzarda a investire in nuove imprese con questa situazione. Un eco-mostro realizzato davanti al mare a copertura di un bellissimo tratto di strada che prima era liberamente godibile». «Le persone che abitano qui – continua Cassano – chiederanno un risarcimento per i danni che sono stati causati da un'infrastruttura che si frappone tra case, negozi e mare. A essere sbagliata è l'idea stessa di realizzare questi interventi, ancorché i ritardi nell'esecuzione».
Ritardi di cui, comunque, l'opposizione di centrodestra rimarca l'esistenza, chiedendo con forza spiegazioni. «Sul cantiere – sottolinea il consigliere Filippo Melchiorre – si legge a chiare lettere: "Investiamo nel vostro futuro". Devo fare i complimenti all'amministrazione Decaro per l'ottimo investimento. Siamo di fronte a un manufatto che parla da solo: un cantiere aperto, non sicuro e che si era detto sarebbe stato pronto il 3 agosto del 2015. Siamo a fine marzo 2018 e qui è ancora tutto in alto mare. Il sopralluogo di oggi ha un sapore di riscatto: nel giorno in cui si sta provando a eleggere i presidenti delle Camere noi ripartiamo dalle periferie, che sono la migliore risposta che la sana politica possa offrire».
A questo punto, fanno sapere dal centrodestra, non resta che chiedere spiegazioni e chiarimenti agli organi di vigilanza, per trovare soluzione a un vortice in cui sono rimasti intrappolati i cittadini. «Noi – conclude Melchiorre – chiediamo ufficialmente che l'Anac (autorità che dovrebbe occuparsi di anti-corruzione e tempi degli appalti) venga a mettere il naso qui per capire il vero motivo di questo stallo e soprattutto comprendere chi pagherà. I cittadini baresi hanno speso 16 milioni di Euro per un cantiere in cui da mesi, come ci hanno detto i residenti, non si vedono operai a lavoro. È una situazione che grida vendetta e su questo saremo intransigenti».