Territorio
La cimice asiatica ha le ore contate
Il Ministero sta pensando di introdurre un insetto antagonista il Samurai Wasp
Bari - venerdì 19 ottobre 2018
14.00
Per combattere le cimici cinesi il Governo prova la carta di un altro insetto asiatico. Il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaft) ha autorizzato il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) ad introdurre in condizione di quarantena e per sole motivi di studio un insetto antagonista della cimice, il Samurai Wasp, specie proveniente dalla Cina, ritenuto più efficace a contrastare il parassita. Il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio, in un question time al Senato ha dichiarato: "È necessario risolvere le problematiche legate al divieto di introduzione in natura di specie non autoctone".
"Il Crea - ha ribadito Centinaio - è stato autorizzato a proseguire le ricerche su tutti gli antagonisti naturali della cimice presenti sul territorio italiano". La presenza di questo insetto che distrugge frutteti e altre colture, anche in Puglia, è stata rilevata per la prima volta in Europa nel 2004. "Nell'ambito di misure di contrasto al parassita - ha osservato il ministro - risulta fondamentale l'attività di monitoraggio mirata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture, ma è bene ricordare che il successo non è assicurato dall'esclusivo utilizzo di trattamenti chimici vista l'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture. Quindi in seno al comitato fitosanitario nazionale sono state individuate azioni prioritari volte a contrastare i danni il parassita che si sostanziano in azioni di monitoraggio e divulgazione a cura dei servizi fitosanitari delle regioni interessate".
"Il Crea - ha ribadito Centinaio - è stato autorizzato a proseguire le ricerche su tutti gli antagonisti naturali della cimice presenti sul territorio italiano". La presenza di questo insetto che distrugge frutteti e altre colture, anche in Puglia, è stata rilevata per la prima volta in Europa nel 2004. "Nell'ambito di misure di contrasto al parassita - ha osservato il ministro - risulta fondamentale l'attività di monitoraggio mirata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture, ma è bene ricordare che il successo non è assicurato dall'esclusivo utilizzo di trattamenti chimici vista l'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture. Quindi in seno al comitato fitosanitario nazionale sono state individuate azioni prioritari volte a contrastare i danni il parassita che si sostanziano in azioni di monitoraggio e divulgazione a cura dei servizi fitosanitari delle regioni interessate".