Enti locali
La dirigente va in pensione, rischio chiusura per la Psicoterapia del Policlinico
L'allarme lanciato da pazienti e operatori, l'Ordine degli Psicologi: «Diritto alla salute negato»
Bari - lunedì 16 luglio 2018
18.41
La dirigente va in pensione e il reparto rischia di chiudere. Succede al Policlinico di Bari, dove la dott.ssa Luciana Stocchi, dirigente del reparto di Psicoterapia Analitica, a settembre andrà in pensione e ad oggi nessun bando è stato fatto per poterla sostituire. Uno dei reparti che può essere definito di eccellenza rischia di vedere la parola fine. Per questo si è alzata la protesta di pazienti, ex pazienti, e anche dell'Ordine degli Psicologi della regione Puglia.
«Diritto alla salute negato - scrivono un una nota - L'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia manifesta profonda preoccupazione nei confronti delle politiche sanitarie regionali che già evidenziano una riduzione numerica degli psicologi nelle ASL e nelle aziende ospedaliere pugliesi».
«La chiusura del reparto di Psicoterapia del Policlinico - afferma il presidente dell'Ordine, Antonio Di Gioia -rappresenterebbe un ulteriore processo regressivo che ignora il diritto alla salute, limitandone il concetto ad una visione parziale e propriamente organicistica, priva di un reale accertamento dei bisogni delle cittadine e dei cittadini pugliesi. Chiediamo, alla luce della legge 3/2018 che la professione di psicologo, rivalutata quale professione sanitaria, sia maggiormente inserita nel piano di riordino del fabbisogno del personale, in via di definizione».
«Diritto alla salute negato - scrivono un una nota - L'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia manifesta profonda preoccupazione nei confronti delle politiche sanitarie regionali che già evidenziano una riduzione numerica degli psicologi nelle ASL e nelle aziende ospedaliere pugliesi».
«La chiusura del reparto di Psicoterapia del Policlinico - afferma il presidente dell'Ordine, Antonio Di Gioia -rappresenterebbe un ulteriore processo regressivo che ignora il diritto alla salute, limitandone il concetto ad una visione parziale e propriamente organicistica, priva di un reale accertamento dei bisogni delle cittadine e dei cittadini pugliesi. Chiediamo, alla luce della legge 3/2018 che la professione di psicologo, rivalutata quale professione sanitaria, sia maggiormente inserita nel piano di riordino del fabbisogno del personale, in via di definizione».