Cronaca
La frase shock dell'oncologo Lorusso su Parisi: «Non arriva a fine anno»
Il medico aveva in cura il nipote del boss, morto dopo pochi mesi. «Il seggio in Comune? Per noi è come un posto fisso»
Bari - martedì 27 febbraio 2024
11.08
«Quello non arriva alla fine dell'anno». È la frase shock con cui l'oncologo Vito Lorusso, arrestato in flagranza a luglio scorso, con l'accusa di aver chiesto dei soldi ad un paziente per una visita di controllo in realtà garantita gratuitamente, parlava del nipote del boss Savino Parisi, figlio di Isabella Parisi, il «nipote prediletto».
Il giovane, in seguito morto di tumore, era in cura proprio da Lorusso e doveva portare dei voti alla figlia Maria Carmen candidata nel 2019 al consiglio comunale di Bari. «Quello non arriva alla fine dell'anno», diceva il 1 maggio 2019 il medico barese, in una conversazione alla quale partecipano anche Giacomo Olivieri e la moglie dell'oncologo, scandalizzata dalla frase del marito a proposito del malato. Tanto da esclamare ad alta voce: «E un po', dai, ma fate schifo!», le sue parole.
Il giovane è poi morto dopo pochi mesi, ma Lorusso è stato intercettato mentre ringraziava per i voti ottenuti un altro parente del boss, Massimo Parisi, fratello di Savinuccio e zio del ragazzo morto: «Volevo ringraziare dell'impegno con cui avete sostenuto mia figlia», le parole di Lorusso, che dopo essere stato arrestato in flagranza con le accuse di concussione, peculato per aver chiesto soldi ai pazienti per le visite è stato licenziato dall'istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari.
«Meh dottore lo sai, non ti preoccupare». Ma l'uomo, durante la conversazione, ha insistito: «Una telefonata di ringraziamento era obbligatoria, lo sai che è uscita? E quindi è consigliera regionale?». In realtà è stata eletta comunale. Ma per il giudice Ferraro sono «pacifiche» le circostanze che hanno portato i voti della mafia.
Il giovane, in seguito morto di tumore, era in cura proprio da Lorusso e doveva portare dei voti alla figlia Maria Carmen candidata nel 2019 al consiglio comunale di Bari. «Quello non arriva alla fine dell'anno», diceva il 1 maggio 2019 il medico barese, in una conversazione alla quale partecipano anche Giacomo Olivieri e la moglie dell'oncologo, scandalizzata dalla frase del marito a proposito del malato. Tanto da esclamare ad alta voce: «E un po', dai, ma fate schifo!», le sue parole.
Il giovane è poi morto dopo pochi mesi, ma Lorusso è stato intercettato mentre ringraziava per i voti ottenuti un altro parente del boss, Massimo Parisi, fratello di Savinuccio e zio del ragazzo morto: «Volevo ringraziare dell'impegno con cui avete sostenuto mia figlia», le parole di Lorusso, che dopo essere stato arrestato in flagranza con le accuse di concussione, peculato per aver chiesto soldi ai pazienti per le visite è stato licenziato dall'istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari.
«Meh dottore lo sai, non ti preoccupare». Ma l'uomo, durante la conversazione, ha insistito: «Una telefonata di ringraziamento era obbligatoria, lo sai che è uscita? E quindi è consigliera regionale?». In realtà è stata eletta comunale. Ma per il giudice Ferraro sono «pacifiche» le circostanze che hanno portato i voti della mafia.