Attualità
La mamma incinta scappa da Kiev, Eva nasce a Monopoli. Una storia di vita al tempo della guerra
La piccola è in ottime condizioni. Dall'Ucraina la famiglia ha trovato rifugio a Castellana, il papà è rimasto a combattere
Bari - lunedì 21 marzo 2022
15.25
Sono passate appena 24 ore dalla sua nascita, ma la piccola Eva ha già un bel pezzo di storia da raccontare: dal lungo viaggio in autobus da Kiev, ancora nel grembo di sua madre, all'arrivo in Puglia la sera del 19 marzo, accolta a Castellana Grotte.
Eva è venuta alla luce ieri mattina alle 6:51, nella sala parto dell'ospedale "San Giacomo" di Monopoli: parto spontaneo, 2.940 grammi di peso, 48 centimetri di lunghezza e un indice Apgar 8-9. La piccola Eva è in ottime condizioni, tra le braccia di sua madre Natalia, 29 anni, un sorriso largo e un'altra bambina di due anni. Ad assisterla la dottoressa Marcella Palmisano e l'équipe dell'unità operativa di Ostetricia e ginecologia, diretta dal dottor Sabino Santamato.
Per la giovane madre ucraina è un ritorno in una terra ospitale, perché anche lei da bambina – all'epoca del disastro nucleare di Chernobyl – era stata accolta da una famiglia di Castellana Grotte, assieme a sua sorella. Poi, da grandi, erano ritornate in Ucraina, sino a quando le loro storie hanno incrociato la guerra e le sue conseguenze: il rifugio cercato e ritrovato in Italia, nella stessa famiglia di Castellana Grotte, un marito rimasto lì a combattere e un dono in grembo da portare a destinazione.
«Da medico e da castellanese – dice la dottoressa Mariarosa Giangrande – siamo orgogliosi: il parto è stato sereno, la madre e la bambina godono di ottima salute e, poi, entrambe dopodomani saranno dimesse e torneranno a casa».
Eva è venuta alla luce ieri mattina alle 6:51, nella sala parto dell'ospedale "San Giacomo" di Monopoli: parto spontaneo, 2.940 grammi di peso, 48 centimetri di lunghezza e un indice Apgar 8-9. La piccola Eva è in ottime condizioni, tra le braccia di sua madre Natalia, 29 anni, un sorriso largo e un'altra bambina di due anni. Ad assisterla la dottoressa Marcella Palmisano e l'équipe dell'unità operativa di Ostetricia e ginecologia, diretta dal dottor Sabino Santamato.
Per la giovane madre ucraina è un ritorno in una terra ospitale, perché anche lei da bambina – all'epoca del disastro nucleare di Chernobyl – era stata accolta da una famiglia di Castellana Grotte, assieme a sua sorella. Poi, da grandi, erano ritornate in Ucraina, sino a quando le loro storie hanno incrociato la guerra e le sue conseguenze: il rifugio cercato e ritrovato in Italia, nella stessa famiglia di Castellana Grotte, un marito rimasto lì a combattere e un dono in grembo da portare a destinazione.
«Da medico e da castellanese – dice la dottoressa Mariarosa Giangrande – siamo orgogliosi: il parto è stato sereno, la madre e la bambina godono di ottima salute e, poi, entrambe dopodomani saranno dimesse e torneranno a casa».