Attualità
La Regione Puglia compie 50 anni, una mostra in via Gentile
Il presidente del Consiglio Loizzo: «Le Regioni non godono di buona stampa che non riconosce il contributo alla crescita del Paese»
Puglia - martedì 14 luglio 2020
Comunicato Stampa
Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo ha presentato ieri la mostra sul Cinquantenario della Regione Puglia, nel giorno stesso in cui, mezzo secolo fa, si tenne la seduta consiliare inaugurale, dopo le prime elezioni regionali del 7-8 maggio 1970.
«Le Regioni non godono di buona stampa, ma si tratta di una lettura riduttiva, che non riconosce il contributo alla crescita del Paese, al netto delle diversità territoriali, caratterizzate da condizioni socio-economiche più favorevoli e da classi dirigenti più attente - sottolinea Loizzo - è innegabile che le Regioni abbiano creato reti di partecipazione democratica e di confronto sociale, sopperendo ai ritardi del governo centrale, ammortizzando le tensioni sociali e garantendo un rapporto più ravvicinato con i corpi intermedi della società».
Quali che siano i giudizi sul piano storico e politico: "È bene difendere le Regioni e valorizzarle coi fatti, partendo da una più attenta selezione della classe politica: perchè l'esperienza indica tra i nemici del Sud anche una parte delle classi dirigenti meridionali».
La mostra (22 pannelli su temi e momenti salienti - visitabile liberamente in Gentile 52 a Bari dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18), sarà poi itinerante e si associa alle iniziative che comprendono due documentari televisivi sulla storia della Regione, pubblicazioni tematiche, attività varie, rappresentazioni. Sono tutte coordinate dalla Sezione consiliare biblioteca e comunicazione istituzionale, rivolte essenzialmente alle scuole, per valorizzare la memoria storica e identitaria della Puglia. Significativo il progetto di ricerca dell'Istituto Gramsci di Bari che ricostruisce con rigore storico il dibattito politico e culturale che ha accompagnato la nascita della Regione, soffermandosi sull'impegno dei partiti alla redazione dello Statuto.
L'on. Vincenzo Sorice, sottosegretario alle poste e alla giustizia tra il 1988 e il 1992, ha portato la testimonianza diretta dei primi anni di cui è stato protagonista, come consigliere e assessore, dal luglio 1970 all'elezione alla camera nel 1983. La prima fase li ha visti "zingari", senza sede e strutture, ospiti della sala consiliare della Provincia di Bari per le sedute. Hanno dovuto "inventarsi tutto", ma sono stati capaci, nella stagione dello Statuto, di passare da una Regione immaginata come semplice soggetto di decentramento amministrativo ad una capace di assumere il ruolo di organo politico "legiferante, aperto alla partecipazione dei cittadini".
«Le Regioni non godono di buona stampa, ma si tratta di una lettura riduttiva, che non riconosce il contributo alla crescita del Paese, al netto delle diversità territoriali, caratterizzate da condizioni socio-economiche più favorevoli e da classi dirigenti più attente - sottolinea Loizzo - è innegabile che le Regioni abbiano creato reti di partecipazione democratica e di confronto sociale, sopperendo ai ritardi del governo centrale, ammortizzando le tensioni sociali e garantendo un rapporto più ravvicinato con i corpi intermedi della società».
Quali che siano i giudizi sul piano storico e politico: "È bene difendere le Regioni e valorizzarle coi fatti, partendo da una più attenta selezione della classe politica: perchè l'esperienza indica tra i nemici del Sud anche una parte delle classi dirigenti meridionali».
La mostra (22 pannelli su temi e momenti salienti - visitabile liberamente in Gentile 52 a Bari dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18), sarà poi itinerante e si associa alle iniziative che comprendono due documentari televisivi sulla storia della Regione, pubblicazioni tematiche, attività varie, rappresentazioni. Sono tutte coordinate dalla Sezione consiliare biblioteca e comunicazione istituzionale, rivolte essenzialmente alle scuole, per valorizzare la memoria storica e identitaria della Puglia. Significativo il progetto di ricerca dell'Istituto Gramsci di Bari che ricostruisce con rigore storico il dibattito politico e culturale che ha accompagnato la nascita della Regione, soffermandosi sull'impegno dei partiti alla redazione dello Statuto.
L'on. Vincenzo Sorice, sottosegretario alle poste e alla giustizia tra il 1988 e il 1992, ha portato la testimonianza diretta dei primi anni di cui è stato protagonista, come consigliere e assessore, dal luglio 1970 all'elezione alla camera nel 1983. La prima fase li ha visti "zingari", senza sede e strutture, ospiti della sala consiliare della Provincia di Bari per le sedute. Hanno dovuto "inventarsi tutto", ma sono stati capaci, nella stagione dello Statuto, di passare da una Regione immaginata come semplice soggetto di decentramento amministrativo ad una capace di assumere il ruolo di organo politico "legiferante, aperto alla partecipazione dei cittadini".