Politica
Laforgia rompe con Leccese: «Dialogo interrotto»
Il penalista annuncia la non partecipazione della sua coalizione alla Giunta, ma non sarà all'opposizione
Bari - domenica 11 agosto 2024
19.24
Il divorzio, paventato negli ultimi giorni, è stato ufficializzato oggi. Laforgia "abbandona" Leccese, nessuno dei suoi sarà in giunta e lui non sarà il presidente del consiglio comunale. La decisione, comunicata con una nota, arriva dopo giorni di tensione, inaspriti dall'ormai nota ordinanza antidegrado emanata dal neo sindaco e riguardante piazza Moro e piazza Umberto. Una serie di divieti che non sono andati giù a Laforgia e ai suoi, che li hanno visti come una mossa contro i più deboli.
«In questi giorni ho preso atto della decisione del sindaco di non dare corso agli accordi intervenuti prima del voto di ballottaggio - scrive Laforgia -. Non è mai ripreso, infatti, il lavoro sul programma comune e non vi è stata alcuna condivisione sui primi atti di governo, in ordine ai quali ho espresso pubblicamente le mie e le nostre perplessità, di metodo e di merito, non avendo mai potuto interloquire prima e in altri modi. Sbaglia, quindi, chi sostiene che non si è raggiunta l'intesa sulla composizione della Giunta, ovvero sulle "poltrone"».
Sulla questione, il penalista barese aggiunge: «È anche evidente che si debba ritenere egualmente superata, salvo clamorose smentite, l'ipotesi, più volte avanzata dal sindaco, di farmi assumere la presidenza del prossimo Consiglio Comunale, visto il contesto e il mancato gradimento, in qualche caso l'esplicito dissenso, manifestato dalle altre forze politiche».
«L'auspicata unità - aggiunge -, faticosamente raggiunta al secondo turno, è stata osteggiata da molti e, alla fine, messa da parte, evidentemente ritenendo che il cosiddetto "campo largo" si possa costituire ignorando la volontà degli elettori, di tutti gli elettori di centrosinistra. Lo ritengo un grave errore, ma ho ribadito al sindaco che l'esclusione dalla giunta non comporta il mio e il nostro automatico passaggio all'opposizione».
In conclusione sottolinea: «Valuteremo la squadra di governo e le linee programmatiche quando saranno annunciate e non faremo mancare il nostro contributo critico alla realizzazione degli obiettivi che ci siamo prefissati in campagna elettorale, nel rispetto del nostro programma e delle oltre 33.000 persone che ci hanno votato al primo turno, e, soprattutto, nell'interesse primario della città e di tutte e tutti coloro che la abitano e la frequentano».
Nessuna risposta al momento dal sindaco Leccese. Resta quasi certo che però il Movimento 5 Stelle non segua Laforgia, nonostante lo abbia appoggiato come candidato sindaco, ma resti al fianco di Leccese prendendosi un assessorato. Domani ci sarà la proclamazione del consiglio comunale, e con ogni probabilità cadrà anche il velo sulla giunta, dopo le dimissioni della giunta ponte avvenute venerdì.
Resta da comprendere ora chi farà parte della squadra di Governo e con quali deleghe. E se la presidenza del consiglio, a questo punto, possa essere del Pd, con Marco Bronzini, citato da più parti come papabile per il ruolo.
«In questi giorni ho preso atto della decisione del sindaco di non dare corso agli accordi intervenuti prima del voto di ballottaggio - scrive Laforgia -. Non è mai ripreso, infatti, il lavoro sul programma comune e non vi è stata alcuna condivisione sui primi atti di governo, in ordine ai quali ho espresso pubblicamente le mie e le nostre perplessità, di metodo e di merito, non avendo mai potuto interloquire prima e in altri modi. Sbaglia, quindi, chi sostiene che non si è raggiunta l'intesa sulla composizione della Giunta, ovvero sulle "poltrone"».
Sulla questione, il penalista barese aggiunge: «È anche evidente che si debba ritenere egualmente superata, salvo clamorose smentite, l'ipotesi, più volte avanzata dal sindaco, di farmi assumere la presidenza del prossimo Consiglio Comunale, visto il contesto e il mancato gradimento, in qualche caso l'esplicito dissenso, manifestato dalle altre forze politiche».
«L'auspicata unità - aggiunge -, faticosamente raggiunta al secondo turno, è stata osteggiata da molti e, alla fine, messa da parte, evidentemente ritenendo che il cosiddetto "campo largo" si possa costituire ignorando la volontà degli elettori, di tutti gli elettori di centrosinistra. Lo ritengo un grave errore, ma ho ribadito al sindaco che l'esclusione dalla giunta non comporta il mio e il nostro automatico passaggio all'opposizione».
In conclusione sottolinea: «Valuteremo la squadra di governo e le linee programmatiche quando saranno annunciate e non faremo mancare il nostro contributo critico alla realizzazione degli obiettivi che ci siamo prefissati in campagna elettorale, nel rispetto del nostro programma e delle oltre 33.000 persone che ci hanno votato al primo turno, e, soprattutto, nell'interesse primario della città e di tutte e tutti coloro che la abitano e la frequentano».
Nessuna risposta al momento dal sindaco Leccese. Resta quasi certo che però il Movimento 5 Stelle non segua Laforgia, nonostante lo abbia appoggiato come candidato sindaco, ma resti al fianco di Leccese prendendosi un assessorato. Domani ci sarà la proclamazione del consiglio comunale, e con ogni probabilità cadrà anche il velo sulla giunta, dopo le dimissioni della giunta ponte avvenute venerdì.
Resta da comprendere ora chi farà parte della squadra di Governo e con quali deleghe. E se la presidenza del consiglio, a questo punto, possa essere del Pd, con Marco Bronzini, citato da più parti come papabile per il ruolo.