Attualità
Liste d'attesa, al Policlinico di Bari il sit in della Cgil: «Non se ne può più»
Il segretario di Spi Puglia: «Non tutti hanno la possibilità di pagare per curarsi»
Bari - martedì 4 ottobre 2022
16.53
È cominciata la campagna "Liste d'attesa non se ne può più". Si tratta della mobilitazione dello Spi Puglia, il sindacato pensionati della Cgil che prevede in tutta la regione una cinquantina di tappe, con sit-in e distribuzione di materiale informativo, davanti ai Cup (centro unico prenotazioni) dei principali presidi ospedalieri della regione. Il via dal Policlinico di Bari, dove il segretario generale dello Spi Puglia Gianni Forte ha illustrato i contenuti dell'iniziativa.
«Secondo gli ultimi dati, sono circa 400mila i pugliesi in lista per una visita ambulatoriale specialistica - ricostruisce Spi Cgil. Con un'attesa media di 180 giorni. Se invece si ricorrere alla modalità "intramoenia" (sempre nella stessa struttura pubblica ma a pagamento) la prestazione vede notevolmente ridotti i tempi. Non tutti, però, possono permettersi di pagare, soprattutto gli anziani e i meno abbienti, i quali di fatto si vedono negato il diritto alla salute e alle cure. Per questo lo Spi Cgil Puglia fa presente, ancora una volta, ciò che prevede la legge in tema di liste d'attesa (è stato approntato un volantino riassuntivo). Il medico di base o lo specialista devono sempre indicare sulla richiesta una classe di priorità alle quali corrisponde un tempo massimo di attesa. Il famigerato codice».
«Non c'è da rassegnarsi all'idea che solo pagando ci si possa curare - afferma Gianni Forte. Gli anziani finiscono per essere vittime di un sistema perverso. L'attesa pesa non per tutti allo stesso modo. Ottenere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti è un diritto non derogabile. Il Sindacato Pensionati della Cgil è pronto a fare in modo che il diritto di ciascuno venga tutelato, aiutando chi ne ha bisogno a contestare i tempi di attesa che vengono arbitrariamente imposti».
«Il sindacato - precisa la Cgil - riceve continuamente segnalazioni e lamentele. In alcuni casi, al momento della prenotazione, non viene assegnata alcuna data. Sospendere o addirittura chiudere le liste d'attesa è illegittimo. Per ogni violazione è possibile avviare una contestazione scritta».
«Secondo gli ultimi dati, sono circa 400mila i pugliesi in lista per una visita ambulatoriale specialistica - ricostruisce Spi Cgil. Con un'attesa media di 180 giorni. Se invece si ricorrere alla modalità "intramoenia" (sempre nella stessa struttura pubblica ma a pagamento) la prestazione vede notevolmente ridotti i tempi. Non tutti, però, possono permettersi di pagare, soprattutto gli anziani e i meno abbienti, i quali di fatto si vedono negato il diritto alla salute e alle cure. Per questo lo Spi Cgil Puglia fa presente, ancora una volta, ciò che prevede la legge in tema di liste d'attesa (è stato approntato un volantino riassuntivo). Il medico di base o lo specialista devono sempre indicare sulla richiesta una classe di priorità alle quali corrisponde un tempo massimo di attesa. Il famigerato codice».
«Non c'è da rassegnarsi all'idea che solo pagando ci si possa curare - afferma Gianni Forte. Gli anziani finiscono per essere vittime di un sistema perverso. L'attesa pesa non per tutti allo stesso modo. Ottenere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti è un diritto non derogabile. Il Sindacato Pensionati della Cgil è pronto a fare in modo che il diritto di ciascuno venga tutelato, aiutando chi ne ha bisogno a contestare i tempi di attesa che vengono arbitrariamente imposti».
«Il sindacato - precisa la Cgil - riceve continuamente segnalazioni e lamentele. In alcuni casi, al momento della prenotazione, non viene assegnata alcuna data. Sospendere o addirittura chiudere le liste d'attesa è illegittimo. Per ogni violazione è possibile avviare una contestazione scritta».